1757, Repubblica di Venezia
Dietro Tempérance, Dike combatteva la sua battaglia personale contro un dolore che le toglieva il respiro. Non riusciva ad alzarsi dalla posizione inginocchiata in cui era caduta quando era stata colpita dalla freccia.
Amare Reaper era sempre stata una dolorosa consapevolezza, eppure aveva imparato a conviverci. Ma la sensazione di perdita che il veleno della freccia le aveva iniettato in corpo era atroce. Paralizzava i suoi arti, gelandoli e lasciandosi dietro una sensazione di vuoto.
Ogni ricordo, ogni piccolo momento passato insieme a lui a cui si aggrappava le veniva strappato via violentemente. Il veleno avrebbe continuato a scavare e dilaniare finché di lei non sarebbe rimasto che un guscio vuoto.
L'amore, in fondo, lo diceva sempre la Tarasova, era una debolezza che un arcano non poteva permettersi.In un barlume di lucidità che il dolore le concesse, percepì Tempérance, ormai allo stremo, e il sibilo dei suoi pugnali che respingevano, una dopo l'altra, le frecce.
E Jack... Dov'era Jack? Non ne sentiva più il richiamo. Lo avevano lasciato solo e senza protezione. L'equilibrio! Doveva ritrovare l'equilibrio e allontanare così il dolore senza fine che la paralizzava. Solo così avrebbe potuto salvarli, pensò.Strappò con un gemito d'animale agonizzante la freccia dal fianco. Prese un respiro mentre richiamava a sé l'armonia che governava l'Universo. Lei era la linea di demarcazione tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Senza equilibrio cosa ne sarebbe stato del mondo?
Si rimise in piedi. La spada - che non aveva mai lasciato cadere - stretta nella mano destra. Portò anche la sinistra sull'elsa. L'arma si divise in due. Tese tutti i suoi sensi per cogliere il momento giusto e poi superò con un balzo Tempérance e falciò in orizzontale, presa a due mani.
E venne il sangue. Eruttò dalle gole di entrambi i gemelli, doppio squarcio simultaneo. La falciata rossa schizzò fino a Tempérance, colò sul corpetto del vestito color crema. I gemelli crollarono sul pavimento lucido, le gambe scosse dagli ultimi spasimi.Dike barcollò mentre veniva investita da una luce dorata che fiorì bruciando dietro la sua nuca. Un tatuaggio a forma di putto alato nell'atto di scagliare una freccia apparve in quel punto. Il potere degli Amanti era dentro di lei.
Fece una smorfia disgustata, non lo voleva ma, poiché aveva sferrato il colpo mortale, lo aveva conquistato.
«Troviamo Jack... »Tempérance si guardò il vestito imbrattato di sangue. «Non passerò inosservata... »
Mentre si lanciavano verso l'uscita, Dike sussurrò: «Sento che è in pericolo... »
Ignorando ogni altra preoccupazione, vestito insanguinato compreso, La Temperanza seguì La Giustizia.***
Avevano cercato ovunque in quella dimora, sollevando più di un interrogativo tra gli ospiti, ma di Jack neanche l'ombra. Non riuscivano a sentirne neanche il richiamo. Dike era convinta che un altro Arcano avesse esercitato il suo potere in quel luogo oltre agli Amanti e che fosse in grado di camuffare i richiami. Anche quello dei gemelli non era stato percepibile finché non se li erano trovati di fronte.
Gli Amanti non avevano mai osato attaccare nessuno del loro gruppo. Anzi, le volte in cui si erano ritrovati nello stesso territorio, erano fuggiti pur di non scontrarsi. C'era un solo motivo perché avevano osato farlo ora, ed era perché avevano trovato alleati potenti.
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Fino alla fine del mondo. Arcani e dintorni.
FantasyUna lotta attraverso i secoli, giunta ormai agli sgoccioli, determinerà il destino della Terra e dei suoi abitanti. Dei 22 contendenti solo tre sono sopravvissuti e pronti ad affrontarsi nell'ultima battaglia. La Morte vuole scatenare l'apocalisse...