Francia, 1755.
Le ombre della sera si addensavano minacciosamente nel vicolo di Chemin des Angel. Temperance si guardava intorno preoccupata.
«Smettila di agitarti.»
La voce di Dike risuonò tranquilla nel silenzio. Si fermò a guardarla, i lineamenti severi del volto non erano sereni. Non era l'unica a essere vigile dunque.
Un rumore di vetri rotti alle loro spalle rivelò che avevano compagnia.«Cosa ci fanno le puttane di De Chêne qui? La povera cieca e la stupida balia. Manca la strega, peccato! Dovrò accontentarmi di voi due.» Le parole beffarde dell'uomo furono inframezzate dalle risate sguaiate dei cinque compari che lo accompagnavano.
Temperance, con un movimento impercettibile, infilò la mano sotto il pesante mantello verde che la copriva. Il contatto con il freddo metallo del pugnale a forma di tridente la rassicurò. Ma una mano, che l'altra le mise sul braccio, la immobilizzò. Come al rallentatore vide l'uomo afferrare Dike. Doveva agire subito.
«Non ora.» Ancora una volta si fermò. Era abituata a obbedirle, perché lei sapeva sempre qual era la cosa giusta da fare. In quel momento però vederla così inerme, le fece mettere in dubbio la sua saggezza.
L'uomo, mentre la teneva ferma da dietro, le passò una scheggia di vetro, che aveva raccolto da terra, sulla guancia destra. Lei stava immobile e muta. «Tanto sei già cieca, che importa se ti sfiguro.»
Il sangue cominciò a scorrerle sul volto. Schegge, come punture profonde di spilli, le offuscarono la mente. Non emise un gemito.
Un rumore di passi frettolosi annunciò un nuovo arrivo. Una donna dai lunghi e selvaggi capelli rossi si parò davanti a loro. Sollevò una mano delicata verso l'uomo, che teneva in ostaggio Dike, con il palmo rivolto verso l'alto. Un loto fiorì direttamente sulla pelle. Stava per mandargli un bacio attraverso i petali, quando la prigioniera ritrovò la voce. «No, Vivienne!»
La donna rinchiuse la mano a pugno, infastidita. Ma qualcosa negli occhi verdissimi, fissi sugli uomini, li spaventò. Questi, facendosi il segno della croce, cominciarono a fuggire; anche l'uomo, che tratteneva Dike, la lasciò e corse dietro gli altri.
«Perché ogni volta ti metti di mezzo? Non sono altro che viscidi umani. Permetti addirittura che ti tocchino!» urlò la rossa furente. I lineamenti del bellissimo volto deformati dalla rabbia.
Dike lentamente si passò la mano sulla guancia, la ritirò imbrattata di sangue.
Temperance, che fino a quel momento era stata in silenzio a osservare lo scontro di volontà tra le due, si mosse per aiutarla.
Vivienne sbuffò. «Perché dobbiamo sempre subire? Avresti potuto strappare il cuore a tutti, invece hai permesso loro di avvicinarsi e tagliuzzarti.»
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Fino alla fine del mondo. Arcani e dintorni.
FantasíaUna lotta attraverso i secoli, giunta ormai agli sgoccioli, determinerà il destino della Terra e dei suoi abitanti. Dei 22 contendenti solo tre sono sopravvissuti e pronti ad affrontarsi nell'ultima battaglia. La Morte vuole scatenare l'apocalisse...