Avevo cancellato tutto, il mio dolore, la mia vita, tutto. Avvertivo solo un senso di vuoto dentro. Era incolmabile. Niente lo saziava. Avevo un buco nel cuore, ormai in frantumi.
Guardavo la finestra e non potevo far a meno di sentirmi sola. La solitudine era la mia compagnia. Non volevo nessun altro, eppure sentivo quel vuoto stringermi la gola. Volevo urlare, volevo far sentire la mia voce, volevo far notare la mia esistenza.
E mentre le persone entravano e uscivano dalla mia vita io ero sempre lì, in quella stanza. Ne prendevo di delusioni, di amarezze, così tante che la mia mente si ammalò. Dopo colpì gli occhi, abbandonarono la loro luce. Mi rimase solo il sorriso, uno di quelli forzati, meccanici. Così decisi di restare ferma, immobile, tra le mura solide della mia camera, aspettando, alla fine, di essere di passaggio. La sensazione peggiore era quando non provavo niente. In quel momento mi resi conto di essermi arresa. Al mio cuore non importava più. Me ne stavo lì seduta, ad aspettare di soffocare, di urlare, in attesa di qualsiasi cosa, eppure sapevo che non sarebbe mai arrivata. Valeva la pena provare questa sensazione inimmaginabile di aria statica? Ero svigorita. Decisi di abbandonarmi alla musica e danzai. Sentivo i miei piedi sradicarsi dal suolo, mi sentivo libera, ma sempre nulla. In ogni istante mancava quel tassello che completasse la mia esistenza. Onestamente non credevo fosse possibile trovarlo.
La mia mente era pervasa dall'oscurità. Ero sbocciata e appassita, come un dolce fiore a cui le cure furono negate, a cui non fu insegnato ad amare, perché mai stato amato.
Ecco cosa mancava: amore. D'altro canto ne avevo sufficiente per sopravvivere, ma per vivere?
Tutt'oggi quel vuoto rimane aperto, addormentato, aspettando che qualcuno lo svegli con una, dolce, carezza. Alla chiusura della mia misera e imperturbabile esistenza quella crepa sarà la mia unica amante. Lei che mi ha accompagnato, che mi ha distrutto, che ha annullato ogni mio legame umano, sarà colei che ha protetto la mia anima.
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Note dell'anima
Poetry"E ho lasciato che le parole mi stupissero, di tale meraviglia abbiate timore." Esistono lemmi fugaci e lemmi non detti, ma in queste strofe non altro troverai che la tua stessa vita.