-Incontri a sorpresa-

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...tornati a Seoul...
Rs: Allora per il momento staremo qui.
Ny: Si ho capito...
Rs: Heyyyy...ti prego non piangere ancora so che ci stai male però dobbiamo cercare di non pensarci...almeno per il momento.
Ny: LASCIAMI IN PACE CAZZO!! Cazzo...vado nella mia camera.
Rosita rimase in silenzio non poté dire molto, non riuscì a dire nulla se non quelle parole e pensare al 'starò bene' ma bene non stava, avrebbe voluto porre fine a tutto e rinchiudersi da qualche parte in un posto perduto, sembra un'esagerazione ma ognuno la prende a proprio modo e la pensa come vuole riguardo a questa tematica, il tradimento, che si può vedere così ma anche in altre sfaccettature diverse, non sta solo al cuore decidere come prendere le decisioni anche il cervello fa il suo lavoro mentale ed è questo che porta le emozioni che proviamo.
Passarono due settimane dall'accaduto, Rosita non smise di lavorare tutti i giorni senza sosta, lo svago ormai diventata "Voglia di dimenticare" rimase la discoteca, per ubriacarsi a farsi tutti quelli che incontrava.
Niya pov:
È venerdì sera, non esco da due settimane e lavoro da casa invece Rosita esce tutti i weekend, come questo...spero che non faccia come l'ultima volta che tornò lunedì alle 4 di mattina tutta ubriaca, quella volta le venne un attacco di rabbia e con la bottiglia che aveva in mano la lanciò sul pavimento e cadde per terra, per fortuna cadde lì vicino ferendosi solo il braccio con un semplice graffio.
Prima di andarsene mi promise che sarebbe tornata domani e ho molta paura che non sia così...la conosco ci manca solo che porti qualcuno.
Rosita pov:
Finalmente arrivata vado dal mio barista di fiducia e chiedo il mio solito drink. Oggi non avevo voglia di vestirmi perciò indossai un semplice tubino molto attillato senza maniche e uno spacco al seno quadrato con ferretto.

Mentre ballo in pista ormai ubriaca marcia Incontro questo ragazzo ubriaco quanto me vestito tutto in nero, un blazer, una camicia con scollo a petto aperto frontale, pantaloni semplici e stivaletti di pelle in vernice col tacco, mi disse di chiam...

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Mentre ballo in pista ormai ubriaca marcia Incontro questo ragazzo ubriaco quanto me vestito tutto in nero, un blazer, una camicia con scollo a petto aperto frontale, pantaloni semplici e stivaletti di pelle in vernice col tacco, mi disse di chiamarsi "Il ballerino" ma io non ero da meno ed iniziammo a scatenarci, ballammo il tango, ci guardavano tutti perché si misero in cerchio ad applaudire per noi mentre la musica fece il suo lavoro, ballammo così tanto fino a ritrovarci nella sua stanza d'hotel, gli tolsi il blazer di dosso facendolo cadere per terra mentre i nostri baci incontravano le lingue come se anch'esse stessero ballando e quando ci spostammo sul letto mi spinse facendomi cadere a pancia in giù, si mise sopra di me iniziando poi a togliermi il vestito dalla cerniera con la bocca e prima di scoparmi come se non ci fosse un domani sentii una voce famigliare 'stanotte sei la mia puttana preparati..' però non ci feci più caso.

' però non ci feci più caso

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 24, 2023 ⏰

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