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Lo odio!
Lo odio!
Lo odio!
Non lo sopporto!
Lo detesto!
Non posso vederlo!
È così...così...ahhggg!!
Guardate quel piccolo bastardo come se ne sta beato tra gli applausi e complimenti degli altri!
Idiota!
Stupido!
Fottiti!
Non ti parlerò mai più!
Eh!?
Perché guardi verso di me!?
Cosa vuoi!?
Huh!?
Vuoi attaccare briga!?
Vuoi rinfacciarmelo ancora di più di quello che già stai facendo!?
Vuoi per caso vedere la mia faccia disperata!?
Beh, non ti darò questa soddisfazione!
Ecco, adesso mi volto così non vedrò il tuo stupido viso da cretino!
Adesso rimarrò qui nell'angolino a guardare da un altra parte...solo...e triste...sentendomi inutile...aaah vaffanculo!

«Kaveh»

Kaveh un corno!
Non attirerai la mia attenzione così.

«Hey, Kaveh»

Stupida accademia del cavolo! E stupidi accademici!
Me ne vado! Continua pure a chiamarmi se vuoi. Non torno indietro. Tanto sono di troppo qui. Applaudono soltanto a te. Quegli stupidi applausi che non ti meriti sarebbero dovuti toccare anche a me! Ti hanno affibbiato un sacco di riconoscimenti e lodi ma, senza il mio aiuto, quel progetto sarebbe stato uno schifo! E adesso hai vinto quasi un Nobel per la "tua" grandiosa tesi che abbiamo fatto! Perché non guardate anche me, eh!? Cosa ho che non va!? Non sono figo come lui? Non ho abbastanza muscoli? Non sono alto? Non vi piace il colore dei miei capelli? Preferite la sua morbida chioma grigia e setosa? O forse non profumo di sandalo e gelsomino come il vostro adorato? Posso metterlo anche io un profumo delizioso del genere se volete! Magari è per la pelle? La sua sembra così liscia e tonica che la mia è niente in confronto? E quegli zigomi così appuntiti che ti penetrano nel cuore come una freccia? Vogliamo parlarne? Forse sono quelli che attirano le persone. Aspetta. Forse ho capito! Sono gli occhi. Ci si perde dentro. Di quel bel colore cangiante che fa venire il batticuore e arrossare la faccia...ok forse gli applausi li merita ma...cazzo! Ti odio Alhaitam!

«Kaveh!»

Alzo i tacchi ed esco da quell'odioso posto lasciandomi alle spalle tutti quegli applausi e...quel...quello...aaahh sono così arrabbiato che non ho parole per...per...aaahhhh!!
Mi volto per vedere se almeno una persona si fosse preoccupata...ma non c'è nessuno! Neanche lui. Tsk.
Mi incammino a passo svelto verso casa e all'improvviso incappo in un invitante negozio di bevande alcoliche. Mi guardo intorno anche se nessuno fa caso a me, è una reazione istintiva. Decido di entrare. Adesso mi sento sguardi intimidatori addosso. Da un opposto all'altro. Prima nessuno mi si fila e adesso mi guardano tutti. Che c'è di strano? Anche voi siete in questo posto, non avete diritto di giudicarmi con lo sguardo! Ipocriti! Solo perché sono dell'accademia devo essere una persona per bene!? Andate tutti al diavolo, oggi ho diritto di ubriacarmi finché non muoio! Afferro due...anzi tre bottiglie di qualcosa e vado a pagare. Torno velocemente a casa, non voglio essere circondato un momento di più da quelle sporche persone traditrici. Entro e mi lancio sul divano. Appoggio le bottiglie sul tavolino e ne apro una poi, senza nemmeno prendere un bicchiere, mi attacco direttamente al collo di essa e mando giù un bel sorso.

«Uffa! Non è giusto! Poteva anche dirlo che l'ho aiutato! Si è preso tutta la gloria! Com'è possibile!?»

Do altri grandi sorsi.

«Che fame! Non posso crederci che è così egoista! Adesso mi farò un panino, però lui deve capire che se le persone scopriranno la sua vera natura codarda e individualista, non sarà poi così amato! Ben gli sta!»

Mi dirigo in cucina con la bottiglia ormai a metà.

«Dovevo comprarne di più...mi ha proprio deluso!»

Appoggio l'alcolico nel lavello perché è l'unico posto più vicino. Apro il frigo.

«Cosa stavo prendendo? Chi lo sa...»

Riprendo la bottiglia e, mentre bevo, continuo a scrutare dentro il freddo elettrodomestico. Inizio a ridere.

«Che bel calore che fa questo coso, proprio come quello emanato dal cuore di Alhaitam! Solo che quell'uomo non ha un cuore! E se ce l'avesse sarebbe questo cazzo di frigorifero!»

Lo chiudo e torno di là.

«Forse volevo mangiare? Ah ma che importa!»

Finisco la bottiglia.

«Credevo fosse una brava persona. Invece mi ha deluso anche lui! Non posso fidarmi di nessuno. Iniziava anche a piacermi ma no! Deve fare l'eliocentrico! Elio? Ego...? E...elegante? Che parola stavo dicendo? Ma chi se ne frega, sarà stata elefante! Perché lui è grosso e brutto...e pesante...e rugoso!»

Però a me piacciono gli elefanti.

«Questo vuol dire che mi piace anche lui! Ma non è giusto!»

Apro la seconda bevanda. Improvvisamente però sento delle chiavi ruotare nella serratura della porta.

«I ladri! Oddio!»

Salgo velocemente in piedi sul divano prendendo il soprammobile di vetro che era sul tavolino e, quando si apre la porta, lo scaravento verso l'intruso. Lui, con dei riflessi straordinariamente veloci, riprende al volo l'oggetto.

«Kaveh! Ma che ti prende!»

Oh no! È lui!

«Alhaitam!? Vattene! Non ti voglio vedere! Che ci fai qui!? Cos'altro vuoi rubarmi dalla vita!?»

Forse la verginità? Che maniaco.

«Non osare mettermi le mani addosso! Pervertito!»
«Santo cielo...quando hai bevuto in così poco tempo?»
«Che ti importa! Vattene!»
«Ti ricordo che questa è anche casa mia. Siamo coinquilini. Non puoi scacciarmi. Inoltre...ero preoccupato...sei totalmente andato fuori di testa»
«Io!? Sei tu che fai l'elefante!»
«L'elefan...d'accordo ho capito»

Si avvicina e mi strappa l'alcolico di mano, subito prende l'altra bottiglia rimasta sul tavolino e si porta via l'unica piccola gioia rimasta nella mai vita.

«Ehi! Le mie piccole! Ecco cosa volevi rubare! Brutto-»

Lo seguo ma è troppo veloce e non riesco a camminare dritto. Mi rassegno e mi siedo in terra.

«Perché mi fai questo»

Esce da una stanza, non riesco bene a capire quale perché mi gira la testa, con le mani vuote.

«Su, alzati»
«Le ho pagate. Non puoi berle tu»
«Non le bevo. E nemmeno tu»
«E perché io no!?»

Si accovaccia vicino a me.

«Ti fa male. Guarda come ti sei ridotto»

Inizia a parlare di qualcosa ma non riesco a sentirlo. Ho sonno, sono stanco, mi gira la testa e non voglio ascoltarlo.

«Kaveh»
«Cosa?»
«Mi stai ascoltando?»

Lo guardo e mi alzo in piedi. Sbatto un attimo le palpebre e mi trovo di nuovo in terra dove prima.

«Ehi! Sta attento! Non alzarti così bruscamente, non ti reggi in piedi»

Mi prende a braccetto.

«Non toccarmi! Ti odio!»

Sospira.

«Ne riparleremo domani quando sarai lucido»

Mi tira su in piedi. Mi dimeno e lo spingo via.

«Kaveh-»
«Non toccarmi ti ho detto. Ti odio!»

Mi volto e, barcollando, vado in camera mia. Mi lascio cadere sul letto e spengo la luce.

«Eppure lui mi piace no? Gli elefanti sono belli! Ma gli ho detto che lo odio!»

Scusa!
Vorrei chiederti scusa...
Dovrei chiederti scusa?
Non era il contrario fino a poco fa?
Avevi fatto qualcosa di sbagliato?
Che è successo poco fa?
Non ricordo...
Forse devo solo riposare.
Buonanotte...

𝐋𝐨𝐨𝐤 𝐚𝐭 𝐦𝐞!! // 𝐊𝐚𝐯𝐞𝐡𝐭𝐚𝐦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora