Giovanni

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Quattro anni prima

"Siete pronti?" urla mio fratello dal salotto "i taxi sono arrivati" questa sera ci sarà la cena di presentazione della mia nuova squadra.

Finalmente sto realizzando il mio sogno, da quest'anno giocherò in una squadra dell'NHL, i Toronto Maple Leafs. Quando gli osservatori sono venuti a cercarmi dopo la partita contro il Salisburgo non credevo alle mie orecchie, certo il primo anno sarò in terza linea ma partita dopo partita riuscirò a mostrare le mie capacità e ad arrivare in prima linea.

La mia famiglia mi ha raggiunto dall'Italia appositamente per la presentazione, ad eccezione di Stefano che dallo scorso anno milita nei Boston Celtics.

Esco dalla mia stanza e raggiungo la mia famiglia

"Datemi un pizzicotto, non sono sicuro di essere sveglio" dico sorridendo

"E' tutto reale" mi dice mio padre mentre mi abbraccia "non hai idea di quanto siamo orgogliosi di te. Di tutti voi" continua guardando prima Stefano poi Silvia, la mia gemella.

Mia madre si asciuga una lacrima mentre dice "Forza andiamo, altrimenti arriveremo tardi" e ci precede nel raggiungere l'ascensore.

Quando entriamo al Four Season sento una strana energia nell'aria, mia sorella mi prende sottobraccio e procediamo verso la sala che ospiterà la cena. La proprietà non ha badato a spese, hanno costruito una squadra piena di giovani. Il loro obbiettivo è vincere la Stanley Cup, forse non quest'anno ma sicuramente nei prossimi.

Mentre sono seduto al nostro tavolo insieme ad altri due nuovi arrivi e alle loro famiglie, mi guardo intorno, la mia attenzione viene catturata da una ragazza che è al tavolo con Logan Smith, il nostro capitano. I suoi capelli castani sono raccolti in un morbido chignon da cui sono scappate alcune ciocche che le incorniciano il viso, i suoi occhi sono leggermente allungati e incorniciati da lunghe ciglia, da qua non riesco a vedere il loro colore. Il naso è sottile mentre le labbra sono piene e a forma di cuore, non so cosa darei per assaggiarle.

Riprenditi Giova, che cazzo di pensieri ti vengono in mente. Nel frattempo Ivan mi sta chiedendo qualcosa "Scusa puoi ripetere?"

"Vieni con noi dopo cena? Stiamo organizzando i taxi che ci porteranno in un locale di moda dove la squadra va spesso a festeggiare"

"Certamente, Ste, Silvia venite con noi?" domando

"Ovvio che veniamo con voi" risponde mio fratello, dall'espressione che fa mia sorella capisco che non ne ha molta voglia. Domani indagherò, c'è qualcosa che non va.

Finalmente dopo tre ore la cena finisce, tra presentazione e discorsi vari sembrava che non volesse avere una conclusione. Adesso possiamo veramente andare a divertirci. Questa sera non voglio pensare a niente, gli allenamenti inizieranno settimana prossima, posso lasciarmi andare. Se dovessi esagerare c'è Silvia che mi riporterà a casa sempre che non me ne vada prima con una puck bunny, quelle non mancano mai. Gli ultimi mesi sono stati piuttosto impegnativi, tra il trasloco e la rottura con Kerstin ho bisogno di scollegare il cervello.

Guardo mia sorella seduta di fianco a me nel taxi

"Tutto bene peste?" le chiedo

"Si, tranquillo tormento, ho solo un po' di jet lag" faccio finta di crederle, l'abbraccio e le do un bacio sulla testa mentre guardo mio fratello che conferma i miei dubbi, problemi in paradiso.

Quando arriviamo al locale entriamo da una porta secondaria, così godiamo di un po' di privacy, raggiungiamo il privè e ordiniamo da bere. Ho voglia di ballare, fortunatamente sono ancora uno fra i tanti in questo locale così scendo verso la pista e incrocio Logan che si sta dirigendo fuori con una ragazza che non è quella presente alla cena, forse non è la sua ragazza, chissà.

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