capitolo 3.

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Valentina

Arrivata a casa vado nella mia stanza per cambiare i vestiti mettermi un po più comoda guardo il orologio e segnano le dieci e mezza be mi ci vuole un bel cappuccio sono più di ventidue ore che sono sveglia maledetto libro che mi ci tiene appiccicata come la colla ma d'altronde sono una inguaribile romanticona ho letto più di venti libri in due mesi.
Vado apro il frigo prendo il late e verso in un tazza e lo faccio andare al microonde per tre minuti in tanto che aspetto ci penso al tizio dal mercatino e lo catalogo subito arrogante e prepotente dire anche ladro penso di no visto che non ha avuto il tempo sto sempre attenta alla mia borsa.
Quello che sono rimasta colpita erano i suoi occhi di un azzurro ghiaccio mai visti dire la verità io vado matta per ragazzi con i occhi azzurri, Adriano non ha gli occhi azzurri peccato però ma mi va bene così come sono il importante che mi ama come io amo lui.
Decido di chiamare mia sorella Danna e più grande di me al incirca quattro anni ma siamo molto legate lei e la fidanzata del datore di lavoro di Adriano e Michele, e anche zio di Michele andate a capite perché mi trattengo sempre a non prendere a calci la mia cara coinquilina rispetto tropo il mio cognato.
Chiamo mia sorella che risponde alle terzo squillo e la sento dire《Ma che miracolo sentirti a quest'ora cara sorellina? 》si infatti è quasi una cosa strana chiamare così presto e le rispondo 《 Giorno per prima e seconda non ho dormito sta notte e visto così sono andata al mercato》probabilmente si è dimenticato che giorno è oggi.
《A si certo me ne ero dimenticata, e hai preso qualcosa? 》sa benissimo che spendere soldi non è il mio sport preferito《Danna sai bene che non è il mio sport preferito buttare soldi su cose che molto probabilmente non indossero mai》le piace molto prendermi in giro e solo invidiosa che da me il mercatino e immenso de da lei e piccolo e spoglio.
Non so cosa fare raccontarle quello che mie successo battaglia persa così le racconto《Sai oggi ero quasi di rimanere senza il mio passaporto》ne resta zitta dieci secondi e sbotta quasi arrabbiata《Ma come è possibile?》mi chiede tutto in un fiato sui documenti e una cosa sacra per noi.
《Beh non è colpa mia, mi era caduto quando o preso il cellulare per cambiare la canzone che non piaceva più e lo metto sempre nel taschino dove ho i documenti》e la pura verità è lo sa che sono molto attenta su questo è la sento《Bene che te ne sei accorta che ti era caduto》be se pensi così quasi quasi me ne resto zitta.
Ma meglio dirle la verità tanto per telefono non può uccidermi《Non proprio un tizio arrogante e prepotente la trovato e me la restituito》su argomente e prepotente non scherzo lo e per davvero, le racconto tutto con più calma e nei minimi dettagli e dopo più di un ora chiudo la telefonata.
Metto la testa sul cuscino per riposare un ora o due ma il sonno non arriva troppi pensieri per la testa chiamo mia madre mi chiede come sto cosa ho fatto nel ultimo periodo le racconto ,mia madre sta bene così come tutti a casa dei miei la mia nipotina che ha tre anni e un vulcano in eruzione continua la perdi di vista e te ne combina quattro
il fratellino e troppo piccolo ma si fa sentire anche lui sotto fondo Sono quasi le sei di sera Adriano deve arrivare da un momento all'altro vado in soggiorno accendo la TV non c'è niente di speciale da guardare ma almeno ammazzo il tempo per la cena non mi devo preoccupare tanto stasera cucina lui ,petto di pollo con funghi e panna acida e la sua ricetta meglio per me non sono una grande cuoca ma me la cavo.
Dopo la cena accendo il mio PC entro cinque minuti su facebook non ho tanti amici e quelli che o li conosco di persona ma mi sta bene così meno sono meno devo rispondere ai messaggi ma la curiosità per qui ho accesso il PC e per vedere se lo trovo non ne giurerei ma ci provo e scrivo il suo nome Xander O'Connor e rimango stupita nel vedere personaggio pubblico e dico tra me e me ma che razza di scherzo e questo.

odio,ricatto e amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora