Prologo

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Le luci iniziarono a calare tutt'intorno,e la piccola città diveniva sempre più buia.Il motivo per cui si trovava per strada ancora a quell'ora non lo seppe nemmeno lei ,era più che altro un modo per chiarire le sue idee.

Era un momento strano tutto sembrava andare avanti senza una meta precisa,tutto era fin troppo normale.

Ma meglio sempre la solita minestra di cose da fare durante un lungo lasso di tempo o fare qualcosa di strano che avrebbe dato una svolta alla giornata?Anche se dopo sarebbe tornato tutto alla normalità,anche poter scappare da quella noia soffocante,anche per un paio d'ore a lei sarebbe bastato.

Trovare qualcuno che l'avrebbe aiutata a scappare dai suoi demoni,a magari trovare il tempo giusto,a trovare il suo tempo.

Per fare tutto quello che voleva veramente fare ogni giorno, per coltivare quella sua passione.

Ma era troppo sicura che anche da sola c'è l' avrebbe fatta,che magari anche nella totale normalità avrebbe trovato quel qualcosa che la spingeva, il giorno dopo ,ad alzarsi dal letto, a non guardare gli altri e a pensare di come avrebbe voluto essere come loro.
Felice,spensierata.

Sicuramente vivere sempre nell'immaginazione non portava a nulla,doveva consultarsi con qualcuno?Rivelare davvero cosa le passava per la mente?

Cosa pensava mentre guardava il vuoto e pensava che noia oggi.
Per poi doversi inventare una cavolata quando le chiedevano se era successo qualcosa.

Perché dover aprire le porte del proprio inferno per dover far entrare inutilmente altre anime, così che lasciassero un nuovo segno dopo aver raggiunto il paradiso? .
Dante entrando nell'inferno incontra persone che conosceva bene e che secondo lui meritavano di stare lì.
Scrivendo le dannava lui stesso.

Per lei sarebbe troppo complicato dover dannare qualcuno volontariamente, dargli il peso dei suoi demoni quando quella persona ha già i suoi.
Magari entrano da sole, magari anche contro la sua volontà ma chi è lei per fare una cosa del genere, per scegliere per loro?
Nessuno,esattanente nessuno.

Quindi continua a pensare che chiudendo quelle porte poi avrebbe trovato la soluzione.
Camminare da sola, la strada corta, senza dover fare un percorso più lungo.

Esattamente, avrebbe scelto la via più semplice.

Continuó a camminare a lungo finchè si accorse di una cosa, più camminava più rimaneva nello stesso punto.
E lì si accorse che anche quella volta non si era impegnata, aveva scelto la strada più semplice.
Infatti non era realtà ma era un altro dei suoi sogni...

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