Il giorno dopo non ci fù un ottimo risveglio.

La porta si aprì di colpo introducendo la figura dell'artista.
<kook porca jimin svegliati sono le 12 passate>

Il moro si lamentó .
<5 minuti mamma>

L'argento infastidito si avvicinó e inizió ad urlare.
<idiota non sono tua madre sono taehyung>

Ma la prima ad aprire gli occhi fu la ragazza rannicchiata vicino al moro.
<vedi di svegliare e mandare il tuo principe azzurro da noi tra massimo 10 minuti se no uccido entrambi. >

Ancora stordita provó a mettersi seduta ma il braccio del cigno la bloccava dal fianco.
Provó a spostarlo ma lui strinse ancora di più.
<aspetta lea, 2 minuti. >

<jungkook il tuo amico ha detto che devi andare da loro. >

Allora sbuffó e si mise seduto con la schiena attaccata alla tastiera del letto.

<scusa ieri mi sono addormentata sul tuo letto>
Sorrise.
<tranquilla, siamo amici adesso no? >
Lei lo guardó confusa ma poi annuì.
<si puó fare ma non allargarti troppo eh>

La guardó maliziosamente e si avvicinó.

<che intendi ragazzina>
<che eri appiccicato a me sta mattina>

<va bene allora la prossima volta torni sul divano o per terra va bene? >
<hai appena detto che siamo amici , aish ma sei bipolare? >

<ora vado che mi aspettano >

Si alzó e solo adesso si accorse che il moro era senza maglia.
Perfetto ora poteva tornare a dormire tranquillamente no?

Lea pov

Ero davanti alla cascata ma essendo sola non potevo andare di là e non sapevo come fare, allora iniziai a girare per quella sottospecie di appartamento.
C'erano molte porte ma la maggior parte erano chiuse tranne quella della camera di jungkook ed un altra.

Quello dove ero davanti ora era accostata e si sentiva un suono ovattato di musica classica,il suono era liscio e fluido, intenso dove c'e n'era bisogno.
Non resistetti ed entrai trovandovi uno dei cigni.
Stava suonando il pianoforte in una stanza insonorizzata .

Non mi aveva sentito, forse troppo immerso, allora mi avvicinai.
Aveva gli occhi chiusi, per la prima volta sentì il mio cuore dare colpi forte nel mio torace, potevo sentire la passione che metteva in quella melodia.

Ogni tasto premuto, il tempo, le note, mi lasciai trasportare e chiusi gli occhi per immergermi meglio nella sensazione.
Sembrava che stessi volteggiando tra le note di quella melodia, come se l'avessi già sentita, come se avessi già fatto una coreografia con essa, e, a piedi nudi, iniziai a muovermi.
Non stavo ballando, no, mi stavo muovendo, come volevo, stavo facendo ció che volevo fare, tanto sia io che lui avevamo gli occhi chiusi, nessuno stava guardando,c'eravamo io e la musica.

Poi silenzio sembravano passate ore da quando avevo iniziato a muovermi.
E una piccola risata.

<non ti hanno insegnato a bussare prima di entrare... >
Mi bloccai, lui mi aveva....
<io... >

<eh jungkook? >
Mi voltai di scatto e trovai jk con la bocca aperta e come sottofondo c'era la risata del corvino.

<Tu l'hai fatta muovere>

Si alzó dallo sgabello del piano e si mise accanto a me.

<io direi proprio che stava ballando o almeno è quello che ho sentito io>

Avevo ballato? Io pensavo...
<si, si intendevo quello hyung ma sono io il suo cigno e tu hai>

<non hai recuperato tutto tutto manca quell'altra cosa>

Corrugai le sopracciglia, cosa intendeva? C'entrava con la cosa di ieri sera?

<hyung non è detto che lei... >

<te lo dico io, lo è eccome. >

Detto ció posó una mano sulla mia schiena spingendomi dal mio cigno e mi fece uscire.

<non è il mio compito fare questo, la prossima volta chiuderó a chiave scusa koo. >

Camminai ancora con il fiato bloccato nei polmoni, avevo ballato a quanto mi aveva detto il pianista.

Sorrisi.
Stavamo camminando lungo il corridoio quando inizió a parlare.

<Sai appena arrivato quì c'erano solo tae, il ragazzo che ci è venuto a svegliare oggi, e jin che ti ha preparato la colazione il primo giorno.
Morto io dopo poco, nemmeno un mese,arrivó  yoongi, pianista jazz e compositore rap conosciuto sotto il nome di agustd,o suga.
Ora odia quei nomi perché erano delle sue maschere che proteggevano il vero hyung.
Nemmeno un mese e si era lasciato tutto alle spalle, il suo successo, la sua famiglia la sua prima morte, ma io? Io ero a rimurginare sul passato, e a portare ancora la stessa maschera di quando ero un idol quella della perfezione.
Un giorno come te sentii yoongi suonare era la prima volta sbaglio un'accordo e la melodia si spezzó si giró a guardarmi, come un papà guarda un figlio e disse "siamo nati per essere reali e non perfetti"
Dopo mi misi a piangere, la prima volta che piangevo davanti qualcuno, senza vergognarmi e lui mi strinse forte a se, mi abbracció.
Prima, nei miei 27 anni di vita l'unica persona che avevo abbracciato erano la mia mamma dopo aver vinto le audizioni per la bighit.
Ed Anche adesso mi viene da piangere>

Mi girai a guardarlo, aveva gli occhi lucidi.

<perché? >
<perché hai trovato il tuo tempo, ognuno ha il suo ma tu non hai corso come facevo io>

Sorrise spontaneamente, il primo sorriso sincero che vedevo di jungkook, quando rideva era solo per infastidirmi.

La prima maschera era caduta.

Mi avvicinai e misi le mani intorno al suo busto abbraciandolo.

Un singhiozzo risuonó per il corridoio, e mi strinse anche lui.

<grazie koo>

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