Si sveglió di colpo, aveva fatto un incubo invece di uno dei suoi bellissimi sogni.
Aveva sognato di ballare sulla terrazza del palazzo e poi di schiantarsi buttandosi.

I suoi occhi si abituarono alla luce filtrata dalle persiane, si voltó e trovó un ragazzo seduto su una poltrona che dormiva.
Guardandolo meglio forse lo conosceva, l'aveva già visto.

Si alzó lentamente perché aveva dolori dappertutto e si accorse che quella non era camera sua.
Si giró nuovamente verso il moro indecisa se svegliarlo o no, alla fine decise di dirigersi verso la porta ma appena provó ad aprirla lui aprì gli occhi.

<nemmeno ringrazi ragazzina? >
<i-io... >

Si alzó e si diresse verso di lei.
<Ti ho salvato la vita e tu? >
Impanicata rispose.
<Tu dormivi così bene io non volevo svegliarti e poi devo andare a lezione io.. >
<Sei morta, non devi andare a nessuna lezione>

Si pietrificó a quelle parole, non era un sogno, lei si era veramente buttata da quel palazzo, l'aveva fatto alla fine.

Lui i suoi occhi velati di una cruda verità ma anche di compassione, alla fine era come lui, come loro, e questa volta lui l'avrebbe salvata,daltronde era il suo compito.

<i-io non è possibile io non l'avrei mai fatto, chi cazzo sei? >
<Sono il tuo cigno nero e tu adesso dovrai rinascere quindi.... >

Si avvicinó troppo per i gusti della ragazza ma non si mosse.
<muovi il tuo culetto da ballerina che dobbiamo fare colazione>
La sorpasso e aprì la porta.

Lei lo seguì ma poi inizió a bombardarlo di domande al chè il cigno si giró e la guardó come a dirle di stare un attimo zitta.
<capisco tutta la tua curiosità ma dovrai aspettare, tutto ha il suo tempo persino te>

Si fermarono davanti la cascata che poi l' avrebbe portati  all'altra sponda dove gli altri li stavano sicuramente aspettando.

Si giró a guardarla, un'altra possibilità perché proprio lei?cos'ha di spieciale?

<che ci facciamo davanti una cascata? >
<dobbiamo passare di quì ma tu non puoi, a meno che non ti tenga per mano>

Lea allora si avvicinó e con le guance che si colorarono, poco perché non era ancora completamente viva, prese la mano del cigno.

<così>
Annuì e attraversarono quella cascata

<così>Annuì e attraversarono quella cascata

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(è quella sottospecie di cascata presente nell'mv di fake love)

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(è quella sottospecie di cascata presente nell'mv di fake love)

La vista di Lea si annebbió un secondo prima di vedere davanti a se un'immensa distesa di sedie rosse.

Erano in un teatro? Dietro una cascata?
E che teatro, saranno più di 100 mils sedute quelle.
<Wow>
La bocca della ragazza assunse la forma di una "o".
<Su, che prima iniziamo prima torni viva e te ne vai>

Continuarono a camminare, scesero dal palco e il moro aprì una porta che portava a una cucina.

<allora la nostra prodigia è viva! >
Urló hobi dirigendosi subito verso la nuova arrivata ad abbracciarla.
<beh ci vuole coraggio a buttarsi dal tetto di un'hotel prima di una gara importante come-

L'occhiata fulminante del più piccolo arrivó forte e chiara al biondino.
-scusa koo -

Nel mentre la ragazza non capiva nulla, chi erano loro? Perché era lì se era morta e chi  erano quei 7 doni di Dio.
Parliamoci chiaro Lea di esperienze con i ragazzi ne aveva avute poche ma capiva perfettamnete che quei sette esseri umani erano di una bellezza sovraumana

Soprattutto il moro accanto a lei aveva un'aura così cupa ma allo stesso tempo così rassicurante.

<su, su Lea vieni a fare colazione senza complimenti>

A disagio la ragazza si sedette vicino a un ragazzo dai capelli color menta e dall'altra parte ovviamente il suo cigno nero.

Davanti a se aveva del riso bianco e accanto c'erano delle verdure appena cotte.

Da viva era una "buona forchetta" ma si ricrese un grande senso di vomito la investi e si alzó di scatto con una mano sulla bocca.

<non glie lo hai ancora detto jk? >
Il platino guardó jungkook che parve illuminarsi.

<ti conviene non mangiare lea se no vomiti anche l'anima>
Lo guardó confusa.
<dovrai aspettare ancora un pó daltronde sei morta solo ieri no? >

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