Capitolo due.

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"Hai dubitato di te stessa.
Tra non molto non ci sarà più nessuno pronto a soccorrerti, quando sbaglierai.
E come pensi che gli altri possano fidarsi, se neanche tu ti fidi di te stessa?"_Miranda Bailey

Rose raggiunse Chloe ed entrarono in classe, la giovane era una delle sue più care amiche, non si parlarono, ma tra loro era sempre così. Uno sguardo valeva più di mille parole e un buffetto sul braccio da parte dell'amica era meglio di qualsiasi frase di consolazione.
Ecco perché la loro era una vera amicizia, non erano mai state sdolcinate e si mandavano a 'fanculo venti volte al giorno, ma c'erano sempre l'una per l'altra.
Chloe era l'unica che era riuscita ad abbattere il muro che si era costruita intorno Rosalie, lei faceva sempre la parte di quella forte con tutti, quella sfacciata a cui degli altri non importava, ma quando di sera si toglieva la maschera passava la notte a singhiozzare nel cuscino.
Si sentiva in colpa per non essere perfetta come le altre, non si sentiva abbastanza e più piangeva più si odiava perché non voleva essere debole e secondo lei questa era la sua colpa più grande, essere debole.
Aveva il terrore di mostrare le sue insicurezze infatti si aprì con l'amica solo dopo due anni, Rose nonostante tutto non era cattiva o stronza era solo diffidente, non lo era per una specifica ragione, non aveva storie traumatiche alle spalle, ma in pochi conoscevano veramente chi era quella ragazza che nascondeva tutto in un ' vai a cagare ' o una risata.
Non si era mai confidata neanche con i ragazzi. Solo Zayn aveva avuto una volta l'occasione di scorgere quella macchia di tristezza che ogni tanto spuntava nei suoi occhioni, nessuno aveva detto niente, si erano guardati e basta e quel momento rimase impresso nella mente del moro che però non seppe cosa fare.
Quel pensiero ogni tanto riaffiorava e lui prontamente lo scacciava via, non voleva che quella che era solo la sorella del suo migliore amico e forse un'amica diventasse qualcosa di più perché come tutti aveva paura ad affrontare quel 'qualcosa in più', ma non era pronto ad ammetterlo.
Rose si ricordava dell'incontro con il bel ragazzo e gli era stata grata per non aver fatto nessuna domanda, fu il giorno più brutto della sua vita, era stata in pochi minuti la ragazza più felice e più triste ed era una ferita troppo fresca, che bruciava ancora per poterne parlare con semplicità.
Da quel giorno iniziò a sentirsi ancora peggio di una qualsiasi adolescente, era stato proprio quell'evento a renderla più fragile ed insicura, aveva iniziato a scrivere a Chloe -Mi faccio schifo.-
Oppure -Perché quelle troie si e io no, cos'ho di sbagliato?- In continuazione e ogni volta che digitava quelle parole le lacrime le rigavano le guance, il cuore le sprofondava nel petto e la voragine del rifiuto di Harry le si apriva nel petto.
Nel buio della notte tra un singhiozzo e l'altro non poteva non pensare a quanto fosse leggermente invidiosa di Chloe, lei era a pochi passi di distanza il suo ambito Principe Azzurro con le abbraccia aperte pronto ad accoglierla e per chissà quale ragione continuava ad ignorare i propri sentimenti facendo soffrire entrambi.
Era una cosa che faceva rabbia a Rose perché li vedeva, vedeva gli sguardi innamorati che si scambiavano inconsapevolmente e vedeva i loro occhi sognanti quando parlavano per caso l'uno dell'altra.
Era felice per l'amica, certo, come poteva non esserlo? Per sopportarla quella povera ragazza si meritava tutta la gioia di questo mondo, ma era così fortunata ad avere un'amore corrisposto è lo ignorava.
Sapeva che la ragazza aveva solo paura di soffrire, ma lei che conosceva il rifiuto era sicura che tutta l'agonia che sarebbe potuta arrivare dopo sarebbe valsa un dolce ' ti amo ' a fior di labbra, ma comunque non poteva biasimarla.

"Eii amico, la bava."
Harry sobbalzò alle parole di Zayn, si voltò e lo guardò stranito.
"Zayn, ma che cazzo dici?"
"Su Romeo, abbiamo visto tutti come fissi la piccola Tomlinson."
Disse il moro leggermente innervosito che poi nemmeno lui sapeva il perché di quel tono, solo che gli dava fastidio il fatto che il riccio si fosse incantato a guardare la ragazza.
Harry non diede risposta al vicino, lui sapeva bene che era vero.
Infatti mentre la prof. di economia stava spiegando qualcosa di estremamente noioso si era fermato a d'osservarla, guardava come la ragazza cercasse di capire le spiegazioni e prendere appunti, come iniziasse probabilmente inconsapevolmente a rigirarsi una ciocca di capelli tra le dita.
Si era perso nei suoi modi di fare, sembrava incantato da quella ragazza e probabilmente era vero, era davvero attratto da lei, ma l'aveva fatta soffrire troppo nei mesi precedenti e anche se si fosse presentato con un mazzo di rose, il suo fiore preferito, una lettera di scuse e la faccia da cucciolo bastonato sapeva che Rose non lo avrebbe perdonato. Lo sapevano tutti fin troppo bene quanto rancore portasse quella ragazza, non dimenticava nulla infatti era ancora sorpreso dal suo comportamento, si sarebbe aspettato di tutto da lei, ma non questa apparente indifferenza. Lui si sentiva in colpa, ma comunque secondo lui era meglio che la ragazza sapesse come realmente stessero le cose, o così continuava a ripetersi nella mente.

Le ore passarono con lentezza inesorabile, i ragazzi suonata la campanella uscirono e si diressero verso il parcheggio, tutti e quattro i ragazzi erano ossessionati dalle Land Rover tranne Zayn che preferiva le moto, Rose odiava quei Suv enormi al contrario della smisurata passione per le moto. Salutò Chloe che andò a casa a piedi visto che abitava nella strada difronte alla scuola.
"Rose dai sali." Le disse Zayn.
La ragazza sorpresa da quelle parole tanto quanto lui che le aveva pronunciate senza pernsare salì senza esitazioni, notò tutte le patate giulive circostanti guardarla con disprezzo ed invidia e sul volto di Louis e Harry disappunto, ma prontamente li ignorò. Era stanca del controllo di suo fratello e la strana ed irragionevole gelosia del riccio, visto che era stato lui a chiarirlo bene, le disse con estrema calma dopo averla baciata che lei non era abbastanza per lui.
Scese dalla moto sorridendo, le era sempre piaciuto andarci e crescendo con dei ragazzi ne era sempre rimasta affascinata.
Salutò il bel moro con un bacio che doveva essere sulla guancia, ma che finì sull'angolo della bocca, la ragazza imbarazzata dal gesto divenne rossa ed entrò di corsa in casa, Zayn invece cercò di non sorridere, ma non ci riuscì, andò in giro per tutto il pomeriggio con i suoi migliori amici con un sorriso da ebete stampato sul volto che lo rendeva ancora più bello, se possibile.

•From beginning to end.•         |Z. M.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora