Impeccabile (P)

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PB

Mio padre mi sistema con calma la giacca, con una premura che mi riscalda il cuore e cancella parte dei miei timori.

Papà è l'uomo che è al mio fianco nei momenti peggiori, che è accanto a me in quelli più importanti per la mia carriera e che sono certo non smetterà mai di sostenermi.

Sono stati due mesi difficili per me, tra la denuncia fatta a Mario e il mio non recarmi qui a Roma per le prove, ho continuato a esercitarmi a casa senza avere il supporto dell'orchestra; ho fatto i conti con un'ansia crescente che sono riuscito ad arginare solo riprendendo gli ansiolitici.
Mio padre è stato il solo a starmi davvero vicino, a tenermi la mano quando stavo crollando, ad abbracciarmi quando la notte tremavo inconsapevolmente preso dagli incubi, a darmi la forza per mangiare e allenarmi, per condurre una vita normale.

Papà è stato tutto per me e ora il minimo che possa fare per ricompensarlo è renderlo fiero.

<<Piero, tesoro mio, se non te la senti...

<<ho provavo tanto, papà >> sibilo

<<lo so, ma quel figlio di...

<<papà, ti prego...dirigerà solo l'orchestra, ok? >> rispondo

Mio padre si limita ad annuire, forza visibilmente un sorriso e mi alliscia il pesante tessuto che indosso in corrispondenza della spalla, in una sorta di carezza.

È innegabile che io sia agitato, che la sola idea di rivedere Mario mi spaventa e che l'ansia mi stia divorando più del solito ma la sola cosa che mi ripeto è che su quel palco conterà solo la musica, come sempre.

Sento bussare alla porta prima che questa venga aperta.

La sorpresa
L'istinto
L'incertezza

<<che ci fai qui? >> sussurro.

E lo guardo.
Quanto è elegante Ignazio in un completo blu notte, con la giacca sbottonata, la candida camicia che lascia intravedere il suo petto.

<<sono pronto ad applaudire dopo la performance >> mi dice con un meraviglioso sorriso

<<sempre che ci sia almeno qualcosa da applaudire >> rispondo

<<siamo pessimisti oggi, eh>> esclama per poi avvicinarsi di più a me.

Mio padre ci lascia soli, nonostante lo abbia quasi supplicato con lo sguardo di non farmi ritrovare in questa situazione.

<<Ignazio...>> sibilo quando mi appoggia le mani sulle spalle, quando sento il calore delle sue dita entrare fin nelle ossa

<<tu ora sali su quel palco e fai vedere a tutti chi è Piero Barone e a quel fottuto stronzo dimostri che nessuno ti può schiacciare, ok? Nessuno>> mi dice guardandomi negli occhi, prima che io possa deviare lo sguardo, non volendo mostrare più di tanto le mie emozioni.

Che gran caos fanno le emozioni.
Sento l'anima andare a fuoco per tutte quelle cose che, guardandolo, mi rendo conto di non potere avere, i pensieri così forti da farmi mancare il fiato:il dolore, la dolcezza, l'assenza.
E vorrei vomitare tutte queste dannate emozioni che tentano di soffocarmi, ma tento di trattenerle nel petto, nella speranza che non mi facciano smettere di respirare.

<<spesso tendi a sottovalutarti e, soprattutto in questo caso, non dovresti >> mi dice ancora

<<vorrei che tutto fosse perfetto>> gli dico sincero

<<tu pensa solo a far il meglio che puoi, come sei solito fare. Il resto poi viene da sé >> mi rassicura

Qualcuno che bussa alla porta del camerino, il segno che stiamo per andare in scena.

Il sole nei tuoi occhi _ Il VoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora