cap 4

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Mi svegliai intontito, avvolto nei profumi dei miei compagni. Apro prima un occhio e poi l'altro cercando di abituarmi alla luce. A un tratto mi ritrovai sopra di me 2 ragazzini piccoli. Insieme a essi entro una donna. Mi alzo con i due lupi, cercando di non dare fastidio ai 2 alfa ancora addormentati.

< Tu devi essere il compagno dei nostri capobranco> disse il più piccolo ammirandolo come se fossi una stella. Arrosii e negai.

< Mamma pure io da grande voglio avere un omega così bello> dise l'altro. Arrosi così tanto da fare invidia a un pomodoro.

< Sei bellissimo, non sei solo del loro sei anche nostro> fece il ragazzo che andò dalla mamma. Mentre l'altro , ancora in braccio a lui, annuiva.

< Piccoli mocciosi lui è nostro. E sì che tu lo voglia o meno sei il nostro compagno.> ringhiarono i due alfa che fino a quel momento erano rimasti a guardare il silenzio.

< No guarda è anche nostro > disse il piccolo che aveva su in braccio. Si attacco più a lui e gli diede un bacio alla guancia. Risi di grand gusto

< Si, cosa volete voi io sono suo> dissi stringendo il piccolo di più a me. Presi anche l'altro in braccio e iniziai a correre mentre i due lupi gli dicevano dove andare. Dietro di noi c'erano Dylan e Jake che ci rincorrevano. Mentre la mamma dei cuccioli li guardava divertiti.

< Piccole pesti se vi prendiamo, non saprete cosa vi faremo> iniziarono a urlare i due omoni dietro a loro. alla fine li presero.

< Vi abbiamo presi piccole pesti> dice Jake

< Ora ci divertiamo noi > continua Dylan. Contano fino a 3 e poi iniziano a farci il solletico. Dopo un bel po', tra le suppliche da parte nostra, calci, e dalle grida della mamma che poi se la doveva vedere lei per il singhiozzo, vanno a fare colazione. Tutti insieme. Cose se fossero una famiglia. Anche se in parte lo erano veramente.

Mentre facevano colazione con di tutto e di più spunto la sorella dei due alfa. Che piombò in braccio all'omega iniziando a tempestarlo di domande.

<Ohhh ma eccolo qui il piccolo omega di quei due barboni. Iniziamo le domande. Quanti anni hai? Da dove vieni? Perché sei qui? Come ci sei arr- >

< ROSE zitta> ringhiarono i due alfa insieme. Lei iniziò a ridere e scese dalle gambe dell'omega per poi andare via. Dopo qualche minuto si presentò con 5 buste piene di vestiti.

< Tu ORA verrai con me > era una beta ma non si sa perché era riuscita a fare la voce degli alfa. Il più piccolo cerco di controbattere ma venne preso per il colletto e trascinato fino alla stanza di quest'ultima.

~ore dopo

Sembrano passati anni. Non c'è la faccio più di spogliarmi e rivestirmi. Ho cambiato tanti ma tanti vestiti. Troppi. Non sono abituato a tutto questo. Tutte queste attenzioni mi stanno opprimendo. Vorrei scappare. Ma non per loro perché sono persone fantastiche, ma perché non riesco a stare al centro dell'attenzione. Non riesco. Mi sento male.

< Bellezza hai finito lì?> Rose, dall'altra stanza, inizia a sbraitare siccome ci sto mettendo troppo a vestirmi. Ma ero così imbarazzante quella cosa che mi aveva fatto indossare che non volevo nemmeno guardarmi allo specchio. Dopo ulteriori lamentele esco e lei inizia a sclerare mentre io arrossisco sempre di più. Avevo delle orecchie da lupo e una coda che era collegata a una gonna cortissima mentre la maglia era corta e si vedeva tutta la mia pancia. Cerco di abbassare la gonna. Ma senza successo visto che sempre si alza. Così mi arresi.

< P-posso andare a cambiarmi?>

< Aspetta> urla prima di andare a chiamare i due ragazzi. In meno di due minuti furono lì. Mentre il piccolo era super imbarazzato e abbasso gli occhi, i due lo stavano mangiando con lo sguardo. Si avvicinarono con sguardi maliziosi. Furono in un istante vicino a lui. Dylan gli alza prepotentemente la testa e inizia a baciarlo, mentre l'altro iniziava a toccarlo su tutto l'addome. Jake spostò la faccia di Dylan da quella di Karim e lo baciò lui, infilando la lingua prepotentemente. Vedendo che molto probabilmente tra poco ci sarebbe stato uno stupro la sorella intervenne un bel po' preoccupata per il più piccolo e super imbarazzata.

< Okok che ne dite se lui si va a cambiare e voi vi andate a sfogarvi un po'?> I due inizialmente iniziarono a righiargli contro ma poi vedendo che stavano spaventando il più piccolo, cacciati dalla sorella, se ne andarono. Si vestii alla velocità della luce, con una maglietta lunga e un pantaloncino, e uscii fuori ancora imbarazzo più di prima

<Scusami non pensavo che reagivano così>

< Non è successo niente tranquilla> tirai sul col naso.

< Ora vado ci vediamo> e me ne scappai fuori da quella stanza dove si era creata un aria troppo imbarazzante. Andai nel magnifico giardino che c'era davanti alla reggia. Era enorme. Circondato da dei cespugli di rose sia rosse che bianche che davano un effetto stupendo. Al centro c'era un laghetto con dei pesciolini di dentro, e l'acqua limpida. Gli alberi non troppo alti avevano il loro tocco di classe, e poi l'erba tagliata e morbida era davvero una cosa unica. Mi incamminai verso un cespuglio di rose rosse. Erano bellissime. Le toccai. Rimasi scioccato da quello che successe.

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