Cap. 2

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~Karim pov's

Mi sveglia con un mal di testa incredibile. Mi misi in piedi ma nemmeno il tempo che mi ritrovai di nuovo a terra, sbatto la testa e come mi tocco alla parte colpita vedi sangue. Sgranai gli occhi e guardai quell'essere che mi ha fatto cadere. Erano quei alfa del giorno prima, con più soldati che coprivano la porta della caverna. Ora non c'era più via di fuga. Indietreggiai quel che mi era possibile, cerca di guardare tutto tranne che gli occhi dei luponi. Poi mi ricordai che ero semi nudo sotto i loro occhi e arrossì. Si vedevano tutti i miei lividi, centimetro per centimetro. Cazzo. Allungai la mano per prendere i vestiti ma un lupo si mise di sopra,lo stesso lupo che ho "combattuto" la notte prima. Lo guardai negli occhi arrabbiato più che mai. Odiavo quando mi toccavano le mie cose. Mi avvicinai gattonando e gli presi i vestiti da sotto di lui. Lo guardai con un sorriso di sfida e lui ringhio. Non mi feci mettere i piedi in testa così lo guardai in cagnesco per poi alzarmi e vestirmi in tutta comodità, come se non ci fossero 100 occhi che mi guardavano.

~Dylan pov's

Quel piccolo omega ci stava tenendo testa, ma ancora non riuscivo a capire perché guardava a tutti tranne che a noi. Mi accorsi che aveva il corpo pieno di lividi, molto ben visibili. Rovinavano tutto. Era incredibilmente bassa con i capelli biondi ceneri e gli occhi verdi come il prato, il corpo esile, e un fondoschiena da urlo. Ci uscì un leggero ringhio che solo noi sapevamo di averlo fatto. Così sapendo che abbiamo visto tutto si sporse per prendere i vestiti ma un mio lupo, Devon, uno dei guerrieri più forti,anche se quel piccolo omega gli era scappato, nonché il nostro consigliere, a capo del branco Ovest ci sono 2 alfa, io e mio fratello, siamo gemelli quindi per non litigare abbiamo deciso di dividere i ruoli.  Di solito viene sempre mio fratello a controllare i confini ma attirati dall'odore che emette questo piccolo lupo, ci andai pure io. Devon si mise su i suoi vestiti, si vedeva palesemente che il lupino era arrabbiato così si mise a gattonare fino a lì e gli strappo i vestiti da sotto il muso, risi mentalmente perché lo guardo pure con un aria di sfida. Devon ringhiò frustato e lui lo guardava in cagnesco. Dopodiché si vesti come se noi non ci fossimo. Così mi decisi di fare la prima mossa. Feci un gesto Col capo a un beta che ci portò subito due vestaglia , io e mio fratello ci trasformammo in umani e vidi quel bel visino arrossare più che mai, misi la vestaglia e anche mio fratello. Mio fratello si avvicinò per primo. Ma non appena fece un passo il piccolo indietreggia. Così mi avvicinai io e fece la stessa cosa. Così mantenendo le distanze iniziai a parlare.

< Perché sei nel nostro territorio?> dissi con una Voce così ferma che gli feci raddrizzare i capelli. Non rispose.

< Rispondi> e niente

< Parla ho detto> ringhiai con la mia voce da alfa. Lui tremò

< S-scusate... Son-no venuto p-per sbaglio> iniziò a balbettare e tremare. Mi avvicinai e si allontanò.

< Piccolo vuoi dirci come sei arrivato qui? E perché? > Parlò mio fratello e si avvicinò pure lui. Non aveva più spazio. Era ormai attaccato al muro. Ci avvicinammo tutti e due intrappolandolo. Iniziò a tremare più che mai, non osava alzare lo sguardo verso di noi, guardava sempre i suoi piedi.

< Parla > dissi

< Sono scappato > sputò fuori con così tanta rabbia e tristezza che tutti in quella "stanza" restarono in silenzio. Cazzo.

< Da chi?>

< Dal branco est... Da un padrone> restiamo immobili. Cazzo.

Non ci potevo credere. Un omega schiavo era riuscito a scappare. Ma la cosa più shioccante è che ancora esistevano pratiche simili. Nel mio branco non ci sono i "padroni". Tutti gli omega sono liberi. Il lupino iniziò a piangere a dirotto. Così mio fratello lo prese in braccio. In un primo momento lui cercò di liberarsi. Iniziò a dimenarsi così tanto che gli stava quasi cadendo, così intervenni io ad aiutarlo e si tranquillizzo per poi addormentarsi. Lo portammo fino alla casa branco, per Poi distenderlo sul letto di mio fratello. Lo lasciammo la e nel frattempo chiamammo il dottore più fidato, e nostra sorella. L'accompagnammo nella stanza per fargli vedere l'omega e subito se ne innamorò. Gli dicemmo di comprare vestiti appositi per lui e subito uscì dalla stanza con dei soldi che gli avevamo dato.Per il momento portava un paio di pantaloni di mio fratello e una mia maglia. Il tempo di uscire dalla stanza che arrivò il dottore. Ci disse che dovevamo aspettare che si svegliasse per fare le visite così acconsentimmo e nel frattempo gli offrimmo qualcosa da bere.

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