Capitolo 10 - Mantenere la calma

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In breve tempo, Ryan fu accompagnato davanti al suo condominio, salutò Dennis e salì fino al suo appartamento. Erano le tre del mattino quando, ancora vestito, si buttò sul letto per crollare in un sonno profondo.

Dormì fino alle nove, quando dei forti colpi all'ingresso lo svegliarono di soprassalto.

«Arrivo!», farfugliò, mentre, sbuffando, si dirigeva fuori dalla propria camera da letto.

Aprì la porta e si trovò davanti Dennis Bailey.

«Cambiati d'abito, dannazione!» disse Dennis, mentre varcava la porta.

«Dennis, che ci fai qui?»

Lui si voltò a guardarlo: «Abbiamo del lavoro da fare, no?»

«Beh, se vuoi sederti al tavolo mi faccio un paio di uova e pancetta.»

«Non c'è tempo! Mettiti qualcosa addosso che non puzzi di alcool e seguimi» disse Dennis, battendo le mani ed esortandolo a darsi una mossa. Ancora frastornato dal brusco risveglio, Ryan tornò in camera e indossò un abito nocciola con una camicia color panna e una cravatta a righe marrone scuro.

«Non abbiamo tutto il giorno!», esclamò Dennis dall'ingresso.

«Si può sapere dove dobbiamo andare?»

«Sali in macchina e te lo dico.»

Ryan si chiuse alle spalle la porta del proprio appartamento e in breve tempo scese in strada: l'auto di Dennis era parcheggiata proprio di fronte: era una Nissan Maxima del 2015 bianca.

Dennis si mise al volante, mentre Ryan si sedette accanto a lui.

La macchina partì sgommando.

«Ora vuoi dirmi che diavolo succede?»

Dennis indicò il cruscotto: «Aprilo.»

Ryan obbedì e dentro ci trovò una pistola.

«Ma che diavolo..?»

«Prendila e nascondila sotto la giacca, non fare domande.»

Dal retro della vettura si sentì una voce che mugugnava.

«C'è qualcuno nel bagagliaio?»

«Non farci caso», disse Dennis, «È il nostro lasciapassare per poter parlare con quei bastardi.»

«Dove stiamo andando?»

«Per caso ti ho detto di non fare domande?»

«Sì.»

«E allora non farle!»

Ryan si voltò a guardare fuori dal finestrino, nonostante la luce del sole gli desse alquanto fastidio.

Viaggiarono per una quindicina di minuti verso nord, in direzione delle case popolari e si fermarono di fronte ad una piccola casa in legno abbandonata.

«Ora posso chiedere che ci facciamo qui?»

«Ora sì: dobbiamo convincere il nostro lasciapassare a collaborare. Dammi una mano a portare questo tizio in casa.»

«Che cos'è questo posto?» domandò Ryan, scendendo dall'auto.

«Una delle case di Satterwhite: la usano i suoi uomini quando devono nascondersi dalla polizia. Qui non abita più nessuno, perciò non c'è anima viva che possa fare la spia».

Dennis aprì il bagagliaio: al suo interno c'era un ragazzo di colore con un cappuccio nero in testa e polsi legati. Probabilmente era stato anche imbavagliato, perché lo si sentiva lamentarsi da sotto il cappuccio.

La vertigine della folliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora