Capitolo 12

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Dal capitolo precedente

"Hey Harry...ti disturbo?"

"No mi stavo solo facendo una tipa" dice col fiatone "come mai mi hai chiamato?"

"Ho bisogno di un favore...puoi venire a prendermi?"

"Ok dico a questa di andarsene e passo da te.."

"Si ma non a casa mia...vieni al bar 'Hollys' ti aspetto la"

"Va bene zuccherino ma sappi che questo ti costerà qualcosa"

"Lo so benissimo Harry"

Continua...

Vedo la Mercedes dei genitori di Harry, con lui alla guida, arrivare verso di me

Mi avvicino al lato della strada e appena Harry accosta si allunga verso il sedile accanto al guidatore e mi apre la porta

Gli faccio una specie di smorfia che voleva sembrare un sorriso e salgo in macchina, lui parte

"Allora piccina dove vuoi che ti porto?"

Lo guardo trattenendo le lacrime, mi sentivo un nodo al petto che mi stringeva e non mi faceva respirare.

Mi rendevo conto che stavo mandando a puttane la mia vita facendo cosí, ma mi sentivo inutile, stupida e immensamente brutta, sotto tutti i punti di vista. Mi sentivo in colpa per Vanessa perchè la stavo facendo soffrire. Per Niall perchè si incazza per una incasinata come me.
Per Zayn che non c'entra niente ma viene coinvolto nel vortice della mia vita senza senso.
Ora mi dispiace anche per Harry perchè nonostante lui, in qualche modo, trova uno strano piacere nello starmi vicino, viene coinvolto in quanto unica persona in grado di aiutarmi.

Smetto di pensare quando Harry accosta vicino alla strada di nuovo.

Lo guardo mentre le lacrime sporche di mascara e matita mi rigano le guance.

"Jana dimmi il vero motivo per cui mi hai chiamato" dice serio

"Voglio andare via da tutti, stare da sola dove nessuno può trovarmi" dico tra un singhiozzo e l'altro

Lui mi guarda, con un' espressione pensierosa in volto, come se stesse riflettendo su ciò che ho detto

Ma ora come ora non saprei dirlo.
Sento poi le sue dita picchiettare sul volante, mentre lo noto corrugare la fronte.

"Okay cos'hai qui con te?"

Gli mostro il cellulare e le chiavi

"Okay, andiamo a casa mia, starai da me" con quell'affermazione il suo tono torna malizioso, come sempre

Dopo una decina di minuti, Harry ha parcheggiato la macchina e siamo scesi in quello che è il suo garage

"Chiariamo un paio di cose: primo, io posso scoparti quando voglio; ogni cosa o persona a casa mia diventa di mia proprietá, okay?"

Annuisco, alzando gli occhi al cielo.
Non gli avrei mai permesso di farmi niente ma non potevo contraddirlo.

"Bene" il suo sguardo è freddo "puoi vomitare, drogarti o fumare ma non puoi tagliarti, chiaro?"

"Harry, io non lo faccio..."

"Okay, ma se ti venisse in mente evita, mi fa impressione"

Mi infastidisce il modo in cui parla di argomenti cosí privati e intimi, non sono cose con cui la gente dovrebbe scherzare, ma ovviamente esistono persone insensibili come Harry.

"Bene, vieni allora" mi prende per mano mentre saliamo un paio di scalini, per poi entrare in casa.

Ogni volta che vedo casa sua rimango stupita da quanto è enorme, elegante e pulita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 15, 2015 ⏰

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