"Sogni inappropriati"

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LA TERZA STAGIONE DI MARE FUORI STA MANDANDO FUORI CONTROLLO LA SOTTOSCRITTA? SÌ, ASSOLUTAMENTE SÌ.
NON RIESCO A SMETTERE DI PENSARE A CARMINE E ROSA, QUINDI ALLA FINE HO DECISO DI IMMAGINARE LA LORO STORIA UN PO' A MODO MIO.
Spero non vi dispiaccia❤️
(Non ne sono certa, ma potrebbero esserci spoiler riguardanti le tre stagioni, quindi nel caso non li apprezziate vi sconsiglio di leggere.)
Detto ciò: BUONA LETTURA!

Apro gli occhi di scatto, ansimante.
Il cuore batte a un ritmo illegale, rischiando di perforarmi la gabbia toracica.
Non è possibile. No.
Non lei, ti prego. Chiunque, ma non lei. Dopo tutto quello che è accaduto, pensare che a occupare i miei sogni è proprio l'ultima persona al mondo a cui dovrei prestare attenzione, mi fa accapponare la pelle.

Deglutisco sonoramente, accarezzandomi le labbra con indice e medio e strizzando forte le palpebre.
Come ho potuto compiere un simile errore? Come ho potuto sognare di baciarla? Sto impazzendo.
Quella donna sarà la carnefice di tutti i miei mali, ne sono certo.
Da quando ha messo piede qui all'IPM qualcosa in me è cambiato. Quei suoi sguardi sempre infuocati, quelle labbra perennemente imbronciate e curvate verso il basso, quei sorrisi fatti di nascosto quasi come se si vergognasse di essere felice... tutto di lei mi ha condotto all'inferno.

Tutto di lei mi sta distruggendo.
Quella rabbia che ha negli occhi non mi fa paura, dovrei preoccuparmi di questo. Dovrei tenere gli occhi un po' più aperti e i piedi un po' più piantati per terra. Dovrei accettare che lei è una Ricci e io un Di Salvo, e assolutamente nulla può accomunarci.
I miei occhi dovrebbero smetterla di perdersi in lei, di accarezzare il suo giovane corpo e immaginare carezze non concesse. Carezze che un tempo appartenevano a Nina.

«Datti una svegliata, imbecille.»
Rimproverarmi non serve a nulla.
Chiudere gli occhi e impormi di non vederla... neanche quello. Sto camminando su un filo pericoloso che mi condurrà dritto negli inferi, o che probabilmente si spezzerà prima senza darmi la possibilità di assaporare le sue labbra morbide.
Imbecille. Imbecille. Imbecille.
Mi do dei colpetti sulla testa, pregando per ritornare in me.
È e sarà sempre Nina l'unica donna ad occupare i miei pensieri, accompagnata da Futura e dal suo nasino costantemente arricciato. Punto. Fine della storia.

«Vuoi smetterla di agitarti tanto? Sto cercando di dormire!»
Pino è un buon amico, ma mai intromettersi fra lui e le sue lunghe sedute di dormita. Colpisce la rete del mio letto perché il discorso sia più chiaro. «Cerca di chiudere gli occhi anche tu e smettila di parlare da solo.»

«Va bene, va bene.»
Inspiro bruscamente, puntando lo sguardo fuori dalle sbarre della finestra. Guardare il mare lì fuori mi ha sempre calmato. Il dolce rumore delle onde mi culla continuamente, premurandosi di cacciare indietro le mie lacrime nei momenti più sbagliati. È lì che la vedo sempre.
È lì che Nina mi sorride, sventolando una mano e il suo sorriso più bello.

È Pino quello che qui dentro viene chiamato "'o Pazzo", però a volte penso di esserlo io. Quando parlo con lei, quando le racconto di nostra figlia, di come cresce, di quanto le somiglia. Ma cazzo, quanto mi sento bene a farlo. Quanto mi sento leggero quando immagino di incontrarla, di passare ancora le mani fra i suoi ricci indomabili e di fare l'amore con lei fino a non sentire più le gambe.

Sì, sono impazzito davvero.
Sono incontrollabile. Una cazzo di bomba pronta a esplodere.
Un secondo prima c'è Nina e la sua sconfinata dolcezza nei miei pensieri, quello dopo ci sono Rosa e i suoi occhi bui e magnetici.

«Cristo, ho capito. Non si dorme.»
Pino sbuffa, tirandosi a sedere e guardandomi ora in piedi di fronte a lui mentre si stropiccia un occhio.
«Se hai intenzione di fare chiacchiere fra ragazze sappi che non sono molto d'aiuto come lo era O' Chiattillo.»

Nominare Filippo è un colpo basso.
Dio, quanto mi manca.
Riesco ancora a vederci in quell'auto, col vento fra i capelli, le nostre urla che si confondono, e noi due che siamo finalmente insieme liberi.

«Sono fuori di testa», ammetto però, consapevole che anche lui sia un buon amico e che sappia ascoltarmi davvero.

«È notte fonda e tu sei più sveglio che mai, direi che questo fosse già abbastanza ovvio.»
Sbadiglia sonoramente, poggiando il gomito sul cuscino e usando il palmo per sorreggere la testa che vorrebbe sicuramente sprofondare di nuovo in un sonno profondo.

«No, Pino. Non hai capito.»
Mi tiro i capelli disperato, camminando furiosamente avanti e indietro. Finirò per creare un solco nel pavimento se vado avanti di questo passo. «Non sto bene. Mi sto facendo dei pensieri strani, assurdi.»

«Pensieri a luci rosse che hanno te e Rosa Ricci come protagonisti?»

Spalanco la bocca per dire qualcosa, poi la richiudo subito.
Dio, è più imbarazzante di quanto pensassi.

«Pensieri a luci rosse che hanno te e Rosa Ricci come protagonisti», conferma stavolta, fissandomi più serio. «Dirti che se non cambi strada finirai per farti molto male non serve, vero?»

Scuoto il capo, fermandomi di botto.
«Non è da me. Non ho mai pensato in questo modo a una ragazza che non fosse Nina. Non ci sono abituato e non so che cazzo fare.»

«Si può essere attratti da una persona che si detesta, non sei di certo il primo a cui capita.»

Il problema è che io non la detesto. Che in quegli occhi ci rivedo il mio dolore, quella rabbia incontrollabile che ti corrode, che invece di stare dalla tua parte ti mangia vivo, non lasciando niente. È che Rosa non mi sembra forte come appare, le sue fragilità sono molto più visibili di quanto chiunque creda. E quegli occhi non brillano, sono un pozzo senza fine, talmente buio da averla smarrita, inghiottita. E io mi sento solo un idiota, perché la parte malsana di me vorrebbe scendere lì in fondo e afferrarle le mani per mostrarle che il mondo può essere molto più bello di quello che le hanno insegnato.
Il problema è che nei miei sogni non ci sono solo il corpo e la bocca di Rosa. Ci sono le sue debolezze, il suo cuore nudo che finisce per battere fra le mie mani come se spettasse a me decidere che farne.
E questo mi spaventa, perché non è normale.

A un passo da te |Carmine x Rosa| (MARE FUORI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora