"Apri gli occhi"

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VOLEVO IN PRIMIS RINGRAZIARVI, SONO CONTENTA CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO❤️
E CI TENEVO AD AGGIUNGERE CHE CI SONO POCHISSIMI DIALOGHI IN NAPOLETANO PERCHÉ NON SO CHIARAMENTE SCRIVERLI. SE TROVATE DEGLI ERRORI È PERCHÉ HO DOVUTO CERCARE SU INTERNET COME SI SCRIVESSE. SPERO SIA GIUSTO.
Buona lettura!❤️

Se pensarla è un problema, vederla è anche peggio. Qualcosa mi suggerisce che finirò a breve in manicomio. Che sia colpa della maniera ipnotica con cui si muovono i suoi fianchi?
Probabile. Oserei dire sicuro.

Non so chi abbia avuto la geniale idea di accendere la musica, né perché le ragazze abbiano deciso di ballare. So di certo che sarei stato molto meglio in cella, piuttosto che dietro la rete a giocare a pallone e a perdere mentre la osservo.
Rosa Ricci è un portento. Un danno, forse. Tiene il capo reclinato verso dietro, gli occhi chiusi, la sigaretta imprigionata fra le labbra rosee mentre muove il bacino con sicurezza e balla con Silvia.

Vorrei esserci io al suo posto. Vorrei avere la possibilità di stringere quei fianchi, imprigionarli, sentire quanto piccoli e spaventati risulterebbero sotto la mia presa ferrea. Dio.

«Certo che tu i guai te li vai proprio a cercare.»

Mi asciugo il sudore sulla fronte con il braccio, ridacchiando alle parole di Mimmo. «Possiamo essere amici, allora. Non sei tu il migliore ricercatore di guai qui dentro?»

«Touché.»

Avanzo lentamente, incastrando le dita nella rete che ci circonda e ritrovandomi sempre più vicino a quella ragazzina magnetica. Adesso sta usando la mano libera per accarezzarsi il corpo che continua a ondeggiare sinuoso.
Darei qualunque cosa per essere lì.
Per toccarla, assecondarla, baciarla.

Quell'ultimo pensiero sembra richiamare la sua attenzione. Mi rivolge una delle sue occhiate di fuoco, quasi come se avessi osato pronunciare quel desiderio a voce alta. Si passa la lingua lungo il contorno della bocca, disegnandola alla perfezione. Esattamente come farei volentieri io, già.
«Vaffanculo», mimano le sue labbra peccaminose, schiudendosi in un sadico sorriso.

Ho perso il conto di quante volte mi abbia dedicato quell'amorevole epiteto.

Nonostante il fastidio che sembra provare ogni volta che i miei occhi o la mia stessa attenzione sono rivolti a lei, continua a ballare e a guardarmi dritto negli occhi.
C'è questa fottuta rete a separarci, sì, eppure riesco a sentirla.
Cristo santo, dovrebbe smetterla.
Dovrebbe proprio smetterla.
Se non si ferma, non mi fermerò neppure io. Arriverò a lei e mi prenderò tutto ciò che a da dare. È una promessa che posso mantenere, una promessa che ci condurrà entrambi in una situazione pericolosissima.
Un giorno questa stupida rete non ci sarà e le mie mani potranno arrivare a lei, disegnare i suoi fianchi sinuosi o il suo fondoschiena rotondo.

Mentre ci penso è impossibile non volgere uno sguardo proprio lì. Nonostante sia di profilo riesco a guardare il disegno perfetto di quella forma, quella curva armoniosa.

Ed è quel mio piccolo errore a condurla da me.
«Di Salvo, che fai? Guardi?»
Anche le sue mani si incastrano alla rete, però dall'esterno.
Il suo volto è vicinissimo al mio e riesco a sentire il suo cuore battere forte quanto il mio.

Maddalena sta già correndo a raggiungerla, ma non basterà.
Non servirà far nulla per togliermi dalla testa questa vicinanza, il suo buon profumo, l'adrenalina che mi fa pompare nelle vene.
«Perché, Rosa Rì, è forse vietato?»

La mia provocazione la induce a reagire, ma la sua guardia riesce ad anticiparla e a tirarla via.

Mi sento potente come non mai.
Vivo come non lo sono più stato dalla morte di Nina.
Ho sempre voglia di provocarla, di avere una sua reazione e di sentire ancora questa sensazione inspiegabile, ma maledettamente bella.

«Stai scherzando con il fuoco.»

E bruciami, allora.
Bruciami più di quanto tu stia già facendo. Prenditi tutto di me e lascia che io faccia lo stesso con te. Lasciaci entrambi liberi di provare queste forti sensazioni e di non sentirci sbagliati per questo. Metti da parte quello che ti hanno insegnato, quello che ti fanno credere ogni giorno, quello che ti impongono di essere. Sii semplicemente te stessa, che con me non hai bisogno di fingere. Non devi essere forte, cacciare indietro il dolore e impugnare un coltello per piacere alle persone che hai intorno o per renderle orgogliose di te. Chi ti ama ti amerà sempre, senza indurti a essere la persona che non sei.

«E statte accorte che prima o poi ti fai male.»

Sono masochista, forse.
Quella minaccia mi accende dentro. Mi fa desiderare diventare una sua vittima, il povero disgraziato che oramai sono. Quello dipendente da lei nonostante l'odio che nutre nei miei confronti. Io voglio stare attento, voglio farmi male, se questo mi condurrà ancora più vicino a lei.
Mi va bene bruciarmi.
Tu, però, dammi la possibilità di trarne qualcosa di bello. Bruciami, ma lasciami assaporare le tue labbra. Liberami da questa ossessione che ho per te. Puoi?

«È tutta suo fratello.»
Il commento di Edoardo è divertito.
Mi batte una mano sulla spalla, facendo sì che io mi volti e avvicinando il suo volto al mio.
«Apri gli occhi, Carmine. Se non stai lontano da Rosa sarò io stesso, con queste mani, a ucciderti.»

Mi bagno le labbra, liberandomi dalla sua stupida presa.
«Ah, davvero? Non eri tu a dire che è una Ricci e che non ha bisogno di nessuno?»

Annuisce, cercando di nascondere il fastidio che le mie parole gli causano.
«Mi duole darti ragione. Io la proteggerò, sempre, nonostante lei non necessiti alcuna difesa. È in grado di fare da sola, io sono solo un'aggiunta.»
Indietreggia, continuando a guardarmi con l'aria di chi vorrebbe distruggermi.
«Non le servirò. Saranno le sue stesse mani a ottenere la vendetta che desiderano dalla prima volta in cui hanno scoperto quello che hai fatto a Ciro. Ti conviene guardarti le spalle, Piecoro. Quando meno te lo aspetti, ti mangerà.»

Troppo tardi, Edoà.
Mi ha già divorato.
Mi ha mangiato il cuore, crudelmente, senza preoccuparsene. E lo ha fatto guardandomi dritto negli occhi, nessuna vergogna, nessun risentimento.
Però quando sarò io a mangiare il suo di cuore dovrà aspettarselo. È già riuscita a prendersi quello che voleva da me... Ciò non toglie che anche io riuscirò a prendermi quello che voglio da lei.
Non sono l'unico a dover aprire gli occhi.

A un passo da te |Carmine x Rosa| (MARE FUORI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora