Capitolo 9

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Caos, la prima parola che mi venne in mente appena entrai in quella maledetta stanza.

Cassetti aperti e il loro contenuto riverso a terra, lampade rotte, cocci sparsi, mobili ed elettrodomestici ribaltati e le uniche due finestre aperte, facendo entrare l'aria fresca autunnale.
Ma quello che mi fece quasi vomitare le budella furono i muri.


Macchie di sangue, grosse macchie di sangue fresco e ancora colante.

Guardai a terra e rimasi inorridita nel vedere corpi morti di corvi neri come la pece sparsi per tutto il pavimento.

Nel silenzio più assoluto mandai giù l'ennesimo conato di vomito e mi precipitai da mio fratello, immobile e tremante, appiattito contro l'unica parte del muro rimasta pulita.
Senza pensarci due volte mi fiondai su di lui e lo strinsi in un abbraccio soffocante "Stai bene?? Sei ferito? Cos'è successo?".
Toby ricambiò l'abbraccio con la stessa intensità e rispose con voce tremante: "Sto bene"

Blair, che nel frattempo si era alzata da terra, venne verso di noi guardandosi intorno inorridita "Sarebbe meglio andare di sotto e calmarci, alla stanza pensiamo dopo"

Io e Toby annuimmo simultaneamente, ci dirigemmo nel corridoio chiudendo la porta dietro di noi.
Scendemmo le scale con una lentezza disarmante e appena alla fine, vedemmo Kylie correrci in contro e saltare addosso a Tobias.
"Stai bene fratellone?? Cos'è successo??" Toby rispose: "Tranquilla, va tutto bene adesso"

Ma sapevo che non era così, aveva un colorito bianco e i tremori del suo corpo non si ostinavano a cessare.

Presi delicatamente Kylie dalle braccia di mio fratello e la posai a terra "Che ne dici di andare a giocare un po' in giardino con le tue bambole, io e i ragazzi dobbiamo fare dei noiosi discorsi da adulti" mi sforzai di sorridere in modo affabile nonostante dentro di me la paura non voleva andarsene.
Kylie protestò un po', ma con la promessa di una buonissima merenda riuscì a farla desistere e a mandarla fuori, con l'intento di non farle ascoltare nemmeno una parola dell'orrendo discorso che dovevamo affrontare.

Ci dirigemmo in salotto, mi sedetti sul divano vicino a Toby, Blair su quello di fronte.
"Te la senti?" chiesi a Tobias, prendendo una sua mano tra le mie.
Non oppose resistenza, reduce della paura che ancora circolava nel suo corpo; annuì e iniziò a parlare: "Appena entrato in camera mia ho acceso la play per giocarmi una partita, è successo tutto così velocemente, gli oggetti hanno iniziato a fluttuare, poi a scontrarsi sulle pareti, quando siete arrivate alla porta, le finestre si sono spalancate e hanno iniziato ad entrare quei maledetti uccelli, hanno iniziato a sfracellarsi contro le pareti sempre più velocemente,poi ho sentito una voce bassa, veloce come il soffio del vento, l'unica cosa che le ho sentito dire è stata la parola 'cattivo'. Non ho mai visto niente del genere in vita mia, ho avuto così tanta paura-" si interruppe con un singhiozzo e poi ne arrivarono molti altri, che cercai di calmare stringendolo in un abbraccio.

Toby iniziò a piangere sulla mia spalla, così presi a cullarlo dolcemente insieme a delle carezze alla schiena, avevo le lacrime agli occhi, ma sollevata nel saperlo sano e salvo.
Rimanemmo in quella posizione per minuti, Toby smise di piangere e si staccò lentamente da me.

Rimanemmo in silenzio, ognuno nei propri pensieri fino a quando Blair lo spezzò: "Non ho mai assistito a una cosa del genere e credetemi, di cose strane ne ho viste" fece una pausa riflettendo su qualcosa, poi continuò " Ho letto da qualche parte il significato che può avere la morte di corvi vicino ad abitazioni, non è sicuramente niente di buono. Farò qualche ricerca e vi farò sapere"

Feci un segno affermativo "Ti accompagno alla porta"

L'accompagnai all'entrata aprendole la porta, la luce dell'esterno fece contrasto con l'ambiente diventato improvvisamente cupo subito dopo la vicenda.
"Mi dispiace per quello che è successo Blair, tu stai bene?" La bionda mi sorrise rassicurante "Sto benissimo, non preoccuparti. L'importante è che state bene, soprattutto Toby. E poi, è per questo che sono venuta qui, per aiutarti, rischi compresi!"

Le sorrisi e l'abbracciai stretta.
La guardai uscire dopo esserci salutate, ci saremmo riviste il giorno dopo a scuola.

Diedi un'occhiata a Kylie, seduta in giardino, sulle foglie secche a giocare con le sue bambole, e mi decisi ad entrare, non volevo farla entrare, non prima di aver dato una sistemata alla camera di Toby.

Tornai in salotto da quest'ultimo e lo trovai a fissare il posto vuoto di Blair con sguardo assente.
"Hey, vieni a sistemare la tua camera con me?".
Mi guardò titubante, ma si alzò e venì verso di me.
"Grazie" mi disse guardandomi negli occhi.
Gli diedi uno sbuffo scherzoso sul naso "È questo quello che fa la famiglia, proteggersi a vicenda" dovevo essere forte per loro, inghiottire la paura e proteggerli.
Mi guardò e annuì accennando un sorriso non troppo convinto.

Iniziò ad incamminarsi per le scale ma improvvisamente presi la stoffa della sua manica per fermarlo: "Non diciamolo a papà, non voglio dargli più preoccupazioni di quante ne abbia già"
Toby aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse subito dopo rispondendo subito dopo con un 'va bene' non molto sicuro.

Iniziammo a salire le scale e attenta ad non inciapare iniziai a pensare.



È stata la scelta giusta venire qui?






Spazio autrice:
Non ci credo nemmeno io, sono tornata.
Dopo ben due? Tre anni? Ho deciso di rimettermi in pista e superare questo maledetto blocco dello scrittore ( come se fossi davvero una vera scrittrice).
Le cose iniziano a farsi veramente intense e anche un po' vomitevoli.
Cosa succederà nel prossimo capitolo? Non vi resta che scoprirlo.
Se questo capitolo vi è piaciuto, lasciatemi o un commento o una stellina✨
Alla prossima!

|Helis|

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 15, 2023 ⏰

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