Capitolo quattro.

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La giornata passò velocemente e quella mattina avevo un sorriso che non sapevo spiegare,compariva all'improvviso.
Mi dimenticai addirittura della lametta e dei miei problemi,quella mattina era come se la vecchia Ellie stava tornando. Quella Ellie che sorrideva,quella Ellie che aveva autostima,quella Ellie che faceva credere nei sogni,quella Ellie che dava certezze anche ad un mulo.
In un certo senso mi manca quella Ellie,ma ora sono quella che sono.
Tagli,tagli,tagli.
Solo questo,e credo che non posso ritornare indietro.
Finalmente la campanella dell'ultima ora suonò. I ragazzi posarono i loro libri nelle loro cartelle,quel giorno non volevo ritornare a casa. Vivevo da sola,perché mai dovevo farlo?
Presi il mio diario e iniziai a sfogliare quelle pagine. In quelle pagine c'era ma mia vita.
Misi le cuffie nelle orecchie e misi una canzone a caso. Mi partì "viva la vida".
Amavo quella canzone. Dopo vari minuti sentii una mano sulla mia spalla. Mi spaventai e chiusi immediatamente il diario.
Due occhi azzurri incontrarono i miei.
-"Ellie."disse.
Degludì.
-"Ciao."dissi posando il diario.
-"Come mai sei qui?"chiese sedendosi accanto a me.
-"Oh,ehm..nulla. Non volevo tornare a casa,vivo da sola,sarebbe stato inutile andarci."dissi.
-"Vivi da sola?"chiese.
Annuì.
-"Mi dispiace,come mai? Se posso."
Mi mostrò il suo sorriso.
-"I miei genitori sono morti."la buttai lì.
-"C-Cosa? Mi dispiace."disse.
-"N-non preoccuparti."dissi rassicurandolo.
-"Puoi venire a casa mia quando vuoi,potremmo passare del tempo insieme magari."disse.
-"Mi piacerebbe.."dissi.
-"Ti lascio il mio numero,okay?"chiese.
Me lo scrisse su un pezzo di carta e poi,io gli scrissi il mio.
Sembrava che voleva farmi sorridere.
Non mi conosce nemmeno e sembra che mi conosca da una vita.
-"Grazie,ora vado."dissi.
Mentre mi alzavo mi prese il polso.
Mi fece male infatti sussultai,ma non potevo dirgli di me.
Dirgli di quello che mi facevo,era una cosa troppo personale e poi era il "fidanzato" di Hannah,o almeno credo che lo fosse.
-"Hai da fare?"chiese.
-"Adesso?"
-"Beh,tra una mezz'ora. Hai da fare?"chiese.
-"Sì..cioè no...non lo so."dissi.
Lui sorrise per la mia sfacciataggine e e per il mio imbarazzo.
-"Ci possiamo incontrare? Andiamo a prendere un gelato."disse.
-"Oh..va bene vicino al parco?"
Lui annuì ed io uscì sorridendogli.

Storm. |Niall Horan|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora