Grey Wolf - L'obbiettivo del lupo // Thiam

6; Un altro cadavere

Liam

Dopo aver lasciato Nolan davanti a casa sua, Theo guida fino ad un ampio parcheggio, quasi al confine della città. Messo in sosta il veicolo, fa scendere entrambi e dopo aver preso la coperta e un borsone, dove presumo tenga tutte le sue cose, si dirige verso la porta della roulotte.

Apre e sale, incitandomi a salire a mia volta. Appena dentro, mi guardo attorno. Subito sulla destra c'è un letto, con sotto alcuni scomparti. Sulla sinistra invece, c'è un ripiano che funge da tavolino, con un paio di sede. Subito dopo, comincia un ripiano che presumo sia abbinato alla mini cucina disposta nella parete di fronte. In fondo invece si trova una piccola porta scorrevole, dove credo sia posizionato il bagno.

«Casa, dolce casa» esordisce Theo, osservando l'interno del caravan «sei stato fortunato palla di pelo, non dovrai passare una singola notte a dormire sui sedili dell'auto.»

Nonostante l'apparente entusiasmo per la nuova abitazione, percepisco ancora nella chimera una strana sensazione e il puzzo di preoccupazione e tensione. 

Butta il borsone e la coperta sul letto, girandosi poi a guardarni «non ti muovere.»

Esce dalla roulotte e si assenta per qualche minuto, tornando con il sacchetto della spesa. Si toglie il giubbotto di jeans e comincia a svuotare la merce acquistata sul tavolino, disponendo successivamente alcune cose nei cassetti e altre nel piccolo frigo.

Accorgendosi nel mio sguardo insistente, mi guarda, con un sorriso beffardo in volto. Theo estrae le uniche cose rimaste nella borsa «vuoi le tue crocchette sotto marca, Cross?»

Lo guardo, assottigliando gli occhi per la provocazione, ma mi trattengo dal reagire in altri modi. Sorride nuovamente, percependo il mio fastidio, ma non ricevendo ulteriori reazioni, torna ad ignorarmi. Che infantile, sta seriamente cercando di litigare con un cane! 

Nel giro di un quarto d'ora, prepara una ciotola di insalata con pomodori, cetrioli e ravanelli, accompagnata da una fetta di tacchino accuratamente cotta sul ripiano di cottura. Serve tutto sul piccolo tavolino, appoggiando anche una bottiglia di birra vicino al piatto, guarda soddisfatto la sua cena, ma poi si volta verso di me.

Mi guarda un istante, poi prende una ciotola, mettendovi al suo interno una razione di croccantini e posandola a terra, giusto a pochi centimetri da dove mi trovo.

«Buona cena amico» dice, prima di sedersi e cominciare a mangiare.

Osservo schifato le crocchette per cani. Intende davvero lasciarmi mangiare questo? Lancio un'occhiata a Theo, che si gusta la sua prima cena non in macchina e deglutisco. Mai prima d'ora ho trovato tanto invitante una semplice e banale insalata.

Nella disperazione più totale, mi avvicino alla chimera, strofinando il muso sulla sua gamba. Quando finalmente mi presta attenzione, accenno col muso al suo cibo.

«Hai la tua razione nella ciotola» dice, in un attimo tuttavia cambia espressione «a meno che tu non voglia assaggiare questo.»

Mi porge un pezzo di pomodoro, probabilmente aspettandosi un mio rifiuto con successiva ritirata. Addento di mio buon grado il frutto, gustandolo a fondo. 

«Non credo ai miei occhi» borbotta il ragazzo, preso in contropiede «sapevo che ci sono cani che mangiano la verdura, ma...»

Non conclude la frase e scuote la testa, alzandosi poi a prendere altri prodotti, per preparare una piccola razione di insalata extra, che successivamente dispone a terra con un piattino.

«Tieni, devi per forza mangiare questa se ti rifiuti di mangiare i croccantini. Non otterrai altro per stasera.» 

Scodinzolo contento e mi tuffo sulla mia cena. Non sono un amante delle insalate, ma non mi abbasserei mai a mangiare cibo per cani, se non in caso di estrema disperazione. Certo, non ho ottenuto un servizio 'gourmet' come Derek con Stiles, ma almeno mangio decentemente. Mamma sarebbe felice di sapere che mangio le verdure.