Capitolo 4

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Pagato il giusto prezzo e abbandonata la locanda, allo spuntare del primo sole Afrin si inoltrò nuovamente nei vicoli della città. Munita com'era solo della spada pensò che sarebbe stato saggio attrezzarsi al meglio prima della partenza. Innanzitutto se voleva sapere con assoluta certezza qual'era la direzione giusta da prendere, che portasse a sud, aveva bisogno di una bussola. Non sapeva nulla di Suvfs, né che cosa offrisse ma, fermato uno strampalato vecchio passante, chiese dove potesse trovare un'armeria o qualcosa di simile. Il signore seppur un po' sorpreso dalla domanda fatta da una giovane donna la indirizzò poco più indietro, la prima a sinistra, successivamente dritto, poi la seconda a destra. Afrin grata salutò lo sconosciuto e si diresse dove l'aveva inviata. Seguite le indicazioni si trovò davanti ad una strana insegna: "Gustav", entrò e con grande stupore scoprì che il posto era pieno di ogni cimelio! Si guardò un po' intorno, salutò il proprietario e si mise alla ricerca di tutto quello che le sarebbe venuto utile per il viaggio: il sud non era molto popolato, solo piccoli paesi dispersi in un'immensa campagna, avrebbe dovuto munirsi, perciò, di oggetti che le avrebbero permesso di cavarsela anche da sola, sia di giorno che di notte.Innanzitutto pensò che uno zaino sarebbe stata una cosa utile: ne scelse uno capiente in cui infilare ogni sorta di attrezzo provvidenziale, che avrebbe successivamente pagato. Per seconda scelse la bussola, bella, in acciaio con una lama metallica, poi cominciò a pensare più in grande per affrontare qualsiasi necessità: una stuoia e una coperta nel caso avesse dovuto passare la notte all'aperto, una lampada ad olio per illuminare il sentiero nel buio, dei fiammiferi per accendere un fuoco con cui scaldarsi o su cui cucinare, un coltello per difendersi nelle più impensabili avversità, un paio nuovo di stivali ed infine un pesante mantello. Il prezzo totale era più che buono e anche coi pochi spiccioli che aveva ce la fece. Uscì dalla bottega più soddisfatta che mai.

Subito prese la bussola, la puntò verso la decisione presa e si mise in cammino. Sufvs era sempre Sufvs e i suoi vicoli sempre angusti per cui muoversi non era facile: le vie da prendere erano contorte e spesso doveva svoltare ad ogni angolo. La porta a Sud non era lontana, ma il modo in cui arrivarci sì. Finalmente, dopo ore e ore di cammino, si trovò in uno spiazzo un cui lato era occupato da un gigantesco varco dai battenti aperti: ecco la via per il Sud.

Stava per varcare la porta quando si accorse che ad un lato di essa era china una strana signora dall'aria serafica: sedeva a gambe incrociate coperta da un mantello dai colori più sgargianti. Portava anche un paio di orecchini di smeraldo verde che splendevano alla luce del sole di mezzogiorno. La donna aveva tra le mani un mazzo di carte e accortasi che Afrin la stava guardando con aria curiosa le chiese se voleva che le leggesse i tarocchi. Afrin fu un attimo confusa e le disse che non era molto superstiziosa ma l'anziana signora gentilmente la invitò a fidarsi: la spronò a scegliere una carta dal mazzo, e poi, di seguito, una e un' altra ancora. La prima carta che Afrin estrasse raffigurava un giovane legato su un ramo di un albero a testa in giù, la vecchia le disse "L'appeso";  la seconda carta che scelse mostrava un cielo stellato, "Le stelle" sentenziò la signora; nella terza carta appariva, invece, una ruota intarsiata con strani simboli, "La ruota della fortuna" dichiarò la donna. Afrin la guardò nuovamente con aria interrogativa quando la fattucchiera iniziò a sentenziare:" La tua prima carta, "l'appeso," significa che la tua vita è in un momento di sospensione, vuoi cercare la tua via ma non sai ancora che direzione prendere, vivi al momento in balia del destino, non sai cosa possa succederti o meno. La seconda carta "Le stelle" è una carta di speranza: stai intraprendendo un viaggio che speri fermamente di concludere, ma è anche una carta che indica "comprensione": insieme stai cercando te stessa e speri fortemente di trovarti. La terza carta "La ruota della fortuna" significa che devi credere nella provvidenza, perchè non basta l'intuito, il destino spesso è una forza contro cui devi continuamente confrontarti, ma se segui la provvidenza riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi, sebbene ricorda Afrin: tutto è già stato scritto".

To be continued...😁

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