Capitolo 5

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Abbandonata la signora e le sue profezie Afrin decise di seguire il sentiero che dalla porta si apriva nella campagna. Non sapeva cosa pensare dell' incontro appena avuto: la sua fermezza la portava a non credere in quelle parole, ma qualcosa dentro di lei le suggeriva di non sottovalutarle. Non poteva smentire che di fatto si trovava in un momento di sospensione: ogni passo era una scelta e non sapeva se fosse stata quella giusta o quella sbagliata. Lei stessa inoltre, dentro di sè, si sentiva in bilico: aveva preso la decisione giusta ad andarsene dal villaggio ?
Avrebbe veramente trovato ciò che cercava o sarebbe tornata a testa bassa ammettendo che forse aveva commesso un errore, che doveva ascoltare ciò che la tradizione le aveva imposto e rimanere nel proprio paese, accanto ai propri cari ?
Questo sentimento acre, questa paura infida la stavano tenendo preda da quel percorso che, lei stessa pensava, avrebbe trascorso con gioia. Di nuovo si senti ingenua: era stato solo un folle capriccio quello che l'aveva portata ad allontanarsi da casa, sola e senza sapere dove andare ? No. Non era mai stata una ragazza sciocca e non avrebbe mai agito per quel fine. Sapeva quello che voleva e non si era ancora rammaricata del fatto di essere partita. Ormai, poi, ne aveva fatta di strada e non era il caso di tornare.

Mentre camminava mesta qualcosa le fece alzare lo sguardo: un ragazzo appeso con un piede ad un albero dondolava annoiato. Afrin lo guardò meglio poi unì il pollice destro con l'indice sinistro e il pollice sinistro con l'indice destro a mo' di formare una sorta di rettangolo, poi spostò il rettangolo in verticale e lo guardò di nuovo attraverso quell'incrocio di dita: l'Appeso. Questo era il primo segno: le sue preoccupazioni non erano infondate, la donna aveva ragione, aveva pensato per ore alla sua situazione instabile ed adesso eccola qua confermata da un ragazzo appeso ad un albero, un uomo sospeso ma anche una carta e quindi un significato: la sospensione della sua vita in questo momento come le aveva predetto la zingara.
Il ragazzo, intanto, non essendosi ancora accorto di lei dondolava rimurginando probabilmente sul come togliersi da quell' impiccio, poi lentamente spostò la testa e la vide: "Signorina" gridò sobbalzando. "Signorina dai begli occhi scuri, mi aiuti la prego!".
Afrin si avvicinò però lo squadrò un attimo giusto per capire con chi stava parlando: dietro quella figura dai capelli biondi e gli occhi azzurri, infagottato in un sbiadito abito verde si nascondeva forse un ladruncolo? Era sì l'Appeso, ma era anche una persona reale... non sapeva cosa fare. Intanto il giovane ricominciò la sua preghiera, allora Afrin sconsolata le chiese chi fosse e quello, subito, con un tono traballante: "Mi chiamo Rylan ! Non sono un ladruncoloooo come pensate perchè ve lo leggo nello sguardo, sono solo finito in una trappolaaaaa per volpi e adesso non ho la più pallida idea di come scendere... non è che mi potrebbe dare una manooooo ? Vedo che ha con lei una spada... se non l'ha mai usata le consiglio che questo è il momento di farloooo".
Afrin scoppiò in una fragorosa risata: l'appeso era un bravo ragazzo e lei effettivamente decise che era ora di inaugurare la sua spada, quindi accettò la richiesta. Tolta la l'arma dal fodero con un taglio netto recise la corda che teneva il povero Rylan attaccato all'albero. Quello cadde per terra come un sacco di farina ma non si fece niente. Dopo essersi alzato e spolveratosi i vestiti la ringraziò caldamente: "Belllissina Signorina veramente lei mi ha salvato non da morte certa, ma sicuramente da un terribile emicrania, visto tutto il sangue che stava affluendo nel mio cervello. Direi che è il momento di presentarmi, giusto per evitare qualsiasi risentimento, sono il signorino Rylan Woodcraft, abito a poche miglia da qui in una tenuta con la mia famiglia. Siamo gente agiata ma abbiamo un cuore grande. Io sono il più piccolo di tre fratelli che ormai sono grandi uomini al servizio del re, io, sinceramente, non ho ancora un' occupazione perchè non ho una grande affinità con le armi, quindi sto cercando qualcosa di... alternativo"
Afrin pensò che questo era proprio uno strano elemento, ma capí che ora era il suo momento di presentarsi, così cominciò: "Io sono Afrin, non posso dire come lei di provenire da una famiglia agiata, vengo da un povero villaggio nella contea, da una famiglia di contadini. Il mio essere qui non posso spiegartelo, perché ho preso una decisione importante, che mi ha fatto allontanare dal mio paese."
Rylan, dopo aver ascoltato con attenzione disse: "Mi concede di sapere cosa vuole fare da questo momento in poi?"
Ed Afrin "Sto andando a Sud per trovare la maga Ingridd...in realtà non so se sia questa la direzione esatta, ma sono stata a Suvfs e, sentito che non era in città, per iniziare il mio viaggio alla sua ricerca ho scelto questa direzione".
Rylan rispose: "Bhè Signorina, se lei non ha nulla da protestare mi unirei alla sua avventura come... scudiero ! Questa vita inizia a star stretta anche a me e le incombenze che gravano sulle mie spalle sono troppo pesanti da sopportare, posticiparle non può che farmi un gran bene !"

Afrin approvò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15 ⏰

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