CAPITOLO 1

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Mi chiedo cosa pensi quando mi guardi, mamma.

Se sei fiera di me oppure il contrario.

Sei cio a cui penso per sorridere.

Ormai queste sono le tre cose a cui penso la mattina, era di sua abitudine venire a controllarmi la mattina, lei era sempre la prima persona che incontravo.

continuo a fissare il soffito per ancora quello che penso erano ore, invece solo 5 minuti.

Mi stiracchio e mi alzo dal letto, il pavimento fredo al contatto con i miei piedi nudi mi fa rabrividire.

filo in bagno et mi lavo la faccia, alzo lo sguardo sullo specchio per vedere il mio riflesso sullo specchio.

I miei occhi neri sono contornati da leggere occhiaie, le mie labbra gonfie per il sonno, il mio naso.

Lo odio, insipiro profondamente chuidendo gli occhi, le immagini di me stessa con la faccia ricoperta di sangue mi ritornano in mente, apro gli occhi rilasciando il respiro che avevo trattenuto.

Poso un dito sulla punta del naso, risalgo lungo la linea, dritto senza nessun'imperfezione, 2 operazioni chirugiche per finalmente odiarlo.

avresti preferito respirare dalla bocca fino alla fine dei tuoi giorni?

dico a me stessa, scuoto la testa e esco dal bagnio andando verso l'armadio, tiro fuori un panatlone largo blu et una maglia nera maniche corte che lascia intravedere un po della mia pancia.

Ritorno in bagno a truccarmi, copro le occhiaie, sopratutto, un po di mascare, blush.

Prendo il telefeno e scendo di sotto dove trovo in salotto Tom, sul suo telefono come sempre, non nota la mia presenza immediatamente, solo quando gli passo davanti per andare ad aprire la porta-finestra che da sul giardino, il tempo e bello

"Buongiorno Amanda, dormito bene," mi chiede Tom alsandosi dal divano per venire verso di me, annuisco sentendo il suo profumo invadermi le narici una volta vicino a me.

Avvolge le sue braccia attorno alla mia vita e posa la sua testa all'incavo del mio collo.

Mi sta abbraciando, e da tanto che non lo fa.

"Che cosa hai ?" oso chidere sapendo che non mi dirà nulla.

"Nulla" come non detto.

Mi stacco dall'abbraccio sentendo dei passi pesanti scendere le scale, il corpo magricello di nostro padre fa capolino nel salone.

si siede sul divano senza dire una mezza parola, ci guarda tutti e due ma si sofferma su di me con un sorrisino strano ad incorniciarli il viso scavato dalla vecchiaia.

mi giro confusa verso Tommaso, quest'ultimo lo fulmina con lo sguardo, i tratti del suo viso si sono induriti, insipira profondamente prima di girarsi verso di me e farmi segno di andare via.

Esco dal salone confusa e mi abbato su Meg nostra cugina.

"Buongiorno" mi sorride, ricambio ancora un po scombussolata da cio che è appena avvenuto.

"Giorno Meg, dormito bene" Le chiedo alzando e abbassando le sopraciglia.

Arrossisce abbassando lo sguardo verso le sue sarpe , ieri era da sua madre e Tommaso la riaccompgnata qui visto che ormai era tardi.

la madre di meg e la sorella di mia madre che purtoroppo e stata esiliata, ma Meg purtroppo no, quindi e obbligata a vivere qui con i De Rosa.

Prova dei sentimenti verso mio fratello Tom ma obbligata a sotterarli visto che quast'ultimo non ricambia, e poi sono cugini.

esco dai miei pensieri e seguo Meg fuori dove faremo la colazione.

troviamo già tutti quanti, i miei 4 zii, i cugini, Tom e mio padre, e Ascanio seduto a capo-tavola.

Mi siedo al mio posto con Meg vicino me.

Incominciamo a mangiare, tutti stanno parlando tranne i miei fratelli anzi posso anche dire che si stanno ingornado a vicenda.

Una volta la colazione finita, Ascanio si alza e mi fa cenno di seguirlo, guardo Tom che quest'ultimo mi guarda preoccupato.

Seguo mio fratello fino al suo ufficio, chiudo la porta dietro di me e guardo ascanio in cerca di qualche indizio.

"Tu e Tom avete litigato?" chiedo, si gira verso di me e si avvicina, annuisce continuando a guardarmi.

"Perche..?" aspetto una risposta che non tarda ad arrivare, una risposta che avrei voluto non sentire.

"Perche ti sposerai" sussura queste parole guardandomi dritto nei occhi.

Sento il mio cuore mancare dei battati, la testa diventa immprovisamente pesante, tutto gira intorno a me come quelle parole nella mia testa.

Ti sposerai.

Ti sposerai.

Ti sposerai.

Mi sposero, io Amanda De Rosa mi sposero.

Mi sposerò

Mi sposerò

Mi sposerò

"Cosa.." la mia voce esce in un sussurro che dubito che mio fratello l'abbia sentito, quest'ultimo insipira profondamente prima di girarsi e mettersi dietro la sua scrivania.

" Ti sposerai con il capo della rete russa, per mantenere sicurezza e pace, entrambi siamo stati attacati dai-"prendo il vaso che si trovava alla mia sinistra e lo lancio contro mio fratello che lo schiva prima che lo toccasse in faccia.

Viene verso di me cercando di calmarmi ed una volta vicino la mia mano parte da sola senza nemmeno accorgermene si schianta sulla sua guancia.

"TU COSA" urlo verso di lui spingendolo all'indietro.

La porta si apre rivelando Tom che entra e si mette in mezzo a me e Ascanio prima che posso assentargli un altro colpo.

Prende le mie mani e le mette dietro la mia schiena e rimane in quella posizione a mo dinabraccio per calmarmi.

Mio fratello mi vende per una alleanza..

La maschera di mio fratello è stata l'ultima a cadere.

Improvvisamente non sento più nulla la mia testa si ancora più pesante, la voce di ascanio che mi chiama si fa lontana, e poi nulla.

Buio.

*********

La bomba e stata lanciata, tra non molto la storia della nostra cara Amanda incomincia

siete pronti?

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