La mattina seguente dovetti uscire in permesso. Indossai un top ed una gonna di jeans neri abbinati a delle converse.
Quando dopo aver salutato Rosa, mi avvicinai al cancello dell'ipm con l'intenzione di uscire, mi sentii chiamare da Carmine.
"Tarantè!" Urlò il mio nome facendomi voltare.
"Di salvo." Risposi.
"Dopo ho il colloquio con mia mamma, t facc sapè comm va." Disse.
"Va bene." Risposi. "Mo m n aggia ji, cia Cà."
"Statt accort pccrè." Disse mentre m'incamminavo verso l'uscita.
Non avevo amici fuori dall'ipm, mia mamma non si ricordava nemmeno della mia esistenza e mio padre lavorava, quindi mi toccava trascorrere quella giornata da sola.
Mi diressi verso il mare e quando arrivai mi sedetti sulla sabbia ad osservarlo.
Rimasi lì per circa un'ora a pensare, fin quando non arrivó ora di pranzo e mi diressi verso una pizzeria.Carmine's pov
Verso le 19:00, dovetti finalmente andare al colloquio a parlare con mia madre.
Quando arrivai, lei mi sorrise e mi salutò.
"Mà, t'aggia ricr na cos." Dissi.
"Ric." Rispose.
"Chell ca me chiest, ij nunn o pozz fa."
"E pcchè?" Non le risposi.
"T si annammurat e T/n?" Mi domandò.
Ero indeciso tra dirle la verità oppure mentirle, quindi rimasi in silenzio.
"È na bella uaglion, ten pur carattr." Continuò.
"O' sacc." Risposi accennando un sorriso.
Mia madre stette in silenzio qualche secondo.
"Se sij annammurat nun c poss fa nient, troverò un'accordo con i Valletta e risolveremo sta cos, ma statt accuort agli Esposito." Disse.
Mia madre si alzò, mi lanciò un ultimo sguardo ed andò via con gli occhi lucidi.
"Mo nun poss fa chiu nient." Le sentii dire a bassa voce mentre andava via.Wanda's pov
Corsi immediatamente fuori dall'ipm cercando di telefonare coloro che avevo mandato ad uccidere T/n per dirgli che non avrebbero più dovuto farlo, ma non mi risposero; forse era troppo tardi.
Tornai a casa preoccupata, tentando ancora e ancora di telefonarli, ma continuarono a non rispondere.T/n's pov
Trascorsi il resto della giornata da sola a passeggiare o al mare, fin quando la sera, mentre camminavo in giro per Napoli, non iniziai a sentirmi osservata.
Mi voltavo sempre per controllare che nessuno mi stesse seguendo, finchè non notai un motorino dietro di me che continuava a pedinarmi.
Entrai nel primo bar che trovai per seminarlo, e in effetti fu così, o per lo meno sembrava esserlo.
Quando uscii, mi guardai intorno ma non vidi nessuno, finchè un uomo armato spuntò all'improvviso da dietro il bar, così corsi verso due ragazzi che si trovavano accanto ad un motorino.
"Prestatemi il motorino, vi prego." Li supplicai piangendo.
"Ma che cazz vuo?" Mi rispose uno dei ragazzi con tono aggressivo.
D'improvviso sentii lo sparo di una pistola, i due ragazzi si spaventarono e corsero via, così decisi di salire sul motorino e rubarlo.
Iniziai a guidarlo più velocemente che potevo, notando poi l'uomo armato seguirmi assieme ad un altro ragazzo con una macchina.
Tentarono più volte di spararmi ma per fortuna riuscii a schivare gli spari.
Mi diressi verso l'ipm ed iniziai a suonare il clacson ripetutamente con la speranza che qualcuno mi sentisse, ma quando lo fecero era troppo tardi.
"PAPÀ!!" Urlai più forte che potevo.
"CARMINE!!" Continuai, pur sapendo che non avrebbero mai potuto sentirmi.
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~WHO WE ARE?
Lãng mạnmi chiamo t/n esposito, ho 16 anni e sono napoletana. verrò arrestata per omicidio e portata nel carcere minorile di napoli, dove incontrerò le persone che presto diventeranno indispensabili per me. ⚠️CONTENUTO PER ADULTI⚠️