la tempesta

4 Capitolo

I due si guardarono in cagnesco di chi si vuole azzannare.
Il re e la ragazza di sguardarono per un po'. Il principe guardava la scena con un pizzico di divertimento ma della preoccupazione per l'umana.
"Fratello quest'umana deve ritornare a casa!" Disse poi il principe. Il re alzò gli occhi al cielo ringhiando per poi guardarlo male. "Non manderò di nuovo Jack a prenderne un'altra solo perché questa non è di tuo gradimento. Dai è decente anche se quei capelli rossi non giocano a suo vantaggio." La osservò il re. "Non ignoratemi!!! Ho un nome sai!"Lo riprese la ragazza stizzita mettendosi davanti all'uomo. Il re la ignorò come fosse un fantasma passò oltre senza guardarla.
"Hei! Non ignorarmi!"Si rimise davanti a lui. Il re ringhiò di nuovo. "Ti staccherei la testa a morsi se non fossi la sposa di mio fratello!" L'avvertì il re mentre si avvicinava minacciosamente a lei.Cassandra sogghignò. "Fallo pure. Ma la mia carne ti rimedierà solo una forte e dolorosa indigestione!"Lo prese in giro mentre si allontanava. I due si guardarono di nuovo in canesco. Poi lui schioccò le dita con svogliatezza."Portatela a lavarsi. Domani inizieranno le tue lezioni sui i doveri coniugali a cui dovrai adempire inoltre sei ridicola con quello straccio addosso!" La insultò mentre un paio di domestici la trascinavano via.
Venne lavata e profumata. I capelli rossi acconciati e le vesti nuove erano ricche e eleganti. Sotto tutte le sue proteste e imprecazioni.
Le avevano dato un ridicolo abito rosato fatto di tulle svolazzante. I capelli erano riccamente acconciati con fiori e fermagli dorati mentre gli occhi erano a malapena truccati.
Era ridicola con quel coso addosso. Il colore rosa con i suoi capelli non andava molto d'accordo.

In più le avevano messo un corsetto sotto al vestito che non aiutava la sua situazione.Non riusciva a respirare ad ogni passo il corsetto era come se le stringesse ancora di più la vita. Appena i due domestici la lasciarono in stanza da sola le si levò il vestito in fretta e furia prese il pezzo di vetro che aveva nascosto nelle tasche e tagliò i fili che legavano il corsetto per liberarsene. Appena fu libera cercò un reggiseno e mise di nuovo il vestito anche se di un colore orribile.
Non trovò pantaloni o camicie per sua sfortuna quindi si dovette adeguare.
La stanza era diversa da quella in cui si era svegliata. Sembrava un salotto piccolo in cui c'era una toilette e una grande cabina armadio piena di vestiti femminili con merletti,tulle,pizzo e altro.
Si stava per vomitare addosso a quante cose rosa e da Barbie c'erano li dentro. Era un incubo rosa e pieno di cose da bambine.
C'erano tre porte. Cassandra si affacciò dalla prima nella parte infondo ma questa affacciava alla stanza in cui si era svegliata. La porta all'inizio della sala portava ad un corridoio illuminato e l'ultima a destra portavano a delle scale che forse usava la servitù.
Lei prese le scale e dovette tenere il vestito al livello delle ginocchia per non incespicare su di esso. Scese un'infinita di scalini e si ritrovò nel seminterrato dove si trovava la lavanderia e le cucine. Non venne notata da nessuno e percorse un corridoio con una piccola scaletta di legno. Cassandra andava molto ad istinto pensava che quella porta di legno avrebbe portato all'esterno invece portò all'ingresso della magione. All'ingresso c'erano il re e il principe che parlavano tranquillamente. Lei chiuse la porta di scatto sperando che non l'avessero notata ma appena si girò per scendere il re le spuntò davanti e lei scivolò sul vestito.
Si fece il resto della scala col sedere quando si ritrovò a terra aveva un forte dolore al fondo schiena e un mal di testa terribirovvisa. Il re ridacchiava. Spuntò di nuovo davanti a lei. Lei si prese il secondo infarto della giornata.
"Ma dico sei impazzito!!!!"Urlò la ragazza.