3 Capitolo

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Cassandra si svegliò con lentezza cercando di mettere a fuoco ciò che la circondava. Non si ricordava di quella stanza. Era una stanza molto più grande e maestosa della sua. Aveva le tende rosate e le pareti erano con una carta da parati dorata con disegni antichi e arazzi attaccati a queste. Lenticchia si fermò a osservare con stupore e curiosità. Era in pigiama e cominciò a gironzolare per la stanza.
"Questo sogno è veramente realistico" pensò ad alta voce mentre passava le dita tra gli arazzi sentendoli morbidi. Si sporse dal balcone e vide un enorme giardino rigoglioso e colorato.
Poi la pace e il silenzio tra quelle mura scomparve quando due uomini entrarono irrompendo nella sala discutendo a voce alta.
"Io non voglio!" Disse il più giovane con i capelli ricci, corti e neri e occhi azzurri. Aveva vestiti molto eleganti argentei e preziosi con una coroncina argentea in testa.La pelle lattea brillava alla luce del sole e i suoi movimenti aggraziati e posati non facevano riverbero nella stanza.
"Sono il re quindi non hai scelta. La mia parola è legge finché io non sarò in vita dovrai rispettare ciò che dico!!!" Ribatte il più grande ma anch'esso molto giovane. Aveva due occhi grigi argentei e una capigliatura corta,mossa e nera come l'altro ragazzo, era più alto e possente, vestito con una tenuta elegante con una veste dorata ma un po' militaresca come fosse un generale al comando di un esercito. Aveva uno sguardo glaciale è cattivo, faceva un po' paura. Una corona di un vero re dorata e piena di gemme spiccava sulla chioma color della pece mentre un mantello rosso era fissato alla schiena del re e svolazzava quando lui si muoveva.
Cassandra indietreggiò silenziosamente, ma indietreggiò troppo colpendo con la schiena un tavolino e facendo rovinare a terra un vaso di vetro frantumandolo. I due si girarono verso la rossa e la osservarono. Solo ora lei si accorse delle orecchie a punta da elfo dei due, rimase ferma a guardarli affascinata dalla loro bellezza e dalla loro perfezione.Il più piccolo si girò verso di lei e la osservò. Cassandra rimase un attimo ferma per poi lanciargli un'occhiataccia.
"Secondo te questa umana sarebbe adatta a me?? Io mi voglio sposare per amore non perché lo impone una legge idiota e ingiusta!!" Disse il più piccolo indicandola. Lei passava da un uomo all'altro con lo sguardo cercando di capire se fosse veramente un sogno. La ragazza indietreggiò si chinò mentre i due discutevano e prese un coccio di vetro come eventuale arma di difesa. Anche se dubitava che avesse fatto la differenza contro due uomini di quell'altezza e stazza. Il più giovane era bello con tratti delicati sembrava avere la sua età,ma alto più di lei anche se non ci voleva molto,non aveva tratti molto duri e squadrati proprio come l'altro ragazzo anche se il re aveva tratti molto più decisi dati dall'età più avanzata. Cassandra presumeva fossero fratelli o al massimo cugini.Erano troppo simile per essere degli estranei.
"Un donna non sarà la nostra soluzione. Ti rendi conto che fai così solo perché non accetti chi sono veramente!!!!"Gli urlò in faccia il più piccolo. Il grande prese un respiro profondo prima di parlare. "Tu non sai di cosa stai parlando...Sei un ragazzino non puoi capire queste cose alla tua età. Sarai confuso. Guardala è una donna carina discreta e umana morirà presto ma se la sposi e ci fai un figlio io ti lascerò fare ciò che vuoi. Ma devi averlo un figlio per metterlo al trono!" Gli ribadì il più grande mentre addolciva lo sguardo davanti al più piccolo che sembrava lì lì per mettersi a piangere. "Io non voglio sposare qualcuno che non amo...Perché mi stai facendo questo?!"Gli sussurrò con voce affranta. Cassandra non sapeva se la riuscissero a vedere visto che parlavano un po' e non le avevano rivolto la parola ne la loro attenzione o almeno l'avevano fatto solo quando il vaso era caduto. Forse era veramente un fantasma e poteva spostare solo gli oggetti.Cassandra si chiuse in se per farsi le paranoie più assurde.
"Fai ciò che ti dico per favore. Poi farai ciò che vuoi ma ti prego accetta e basta." Il re gli mise una mano sulla spalla del principe e si girò verso Lenticchia che maneggiava il vetro e se lo passava tra le dita per passarsi il tempo chiedendosi se la vedessero o no.
"Tu ragazza presentati!!" Le ordinò il re con voce autoritaria e tono stizzito. Lenticchia lo guardò interdetta. "Dici a me?" Chiese la ragazza interdetta se la vedessero o no. Il re alzò un sopracciglio mentre il principe teneva lo sguardo basso.
"Porta rispetto umana, ti stai rivolgendo ad un re e ad una creatura al di sopra di te!! Inoltre non vedo altre donne oltre te." La riprese il re con un tono autoritario e rigido di chi stava parlando con un insetto.
"Si certo. E io sono la regina . O ma andiamo a dire che diavolo di sogno è questo. Non poteva essere un bel sogno in cui mangiavo e non ingrassavo mai?!?!? Invece sono qui con due che litigano. Senza offesa ma non sei il mio tipo." Gli disse con un sorriso Cassandra in direzione del principe che la guardava perplesso,per poi riprendere volgendo lo sguardo al re pensandoci un attimo "Nha. Sei fin troppo rigido e freddo."Il re si accigliò infastidito.
"I miei sogni fanno schifo!" Si lamentò ancora mentre metteva sul tavolo il pezzo di vetro. "E poi voi chi sareste elfi di babbo natale??Siete molto ricchi e belli chissà quante donne e uomini sbavano per voi." Riflette mentre gironzolava per la stanza. Il re e il principe rimasero a bocca aperta nessuno si sarebbe rivolto così a loro. Il re rimase innervosito e irritato tanto che emise un profondo ringhio.
"Taci." Cassandra sentì un brivido lungo tutta la schiena. Non capiva se era una sensazione piacevole o meno. "Beh...Non ci posso fare niente se sono logorroica. Inoltre dovresti stare zitto tu nessuno mi ha ancora spiegato che ci faccio io qui!!" Lo riprese la ragazza con fare acido. Il re ringhiò ancora camminando avanti ed indietro portandosi una mano nei capelli portandoseli indietro. Il principe invece si era seduto nel divano ad osservare gli sviluppi della vicenda.
Un mazzo di fiori secchi prese fuoco. "Sei solo una misera donna umana.Porta rispetto" Ringhiò a gran voce l'uomo che si avvicinò e le prese il viso con una mano. Le fece male alle guance stringendole. "Tu diventerai la moglie di mio fratello che ti piaccia o pure no." Sussurrò l'uomo con una voce roca e minacciosa che fece quasi tremare la ragazza. Poi levò immediatamente le mani dal suo viso come scottato e indietreggiò.
Cassandra anche se impaurita gli lanciò un'occhiataccia e si allontanò da lui.

la tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora