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JJ: ci metto un attimo

dice mentre salgo sul pick-up del padre di kie

JJ: penso che sia nel capanno del surf
IO: d'accordo
JJ: torno subito
IO: va bene

dico sedendomi mentre lui inizia a correre, inciampa cadendo a terra

JJ: TUTTO BENE

urla rialzandosi e continuando a correre, sorrideo leggermente mentre lui entra nel capanno

ci sta mettendo più del previsto, suono il clacson uscendo dalla macchina

IO: JJ

suono altre due volte e finalmente lo vedo uscire ma non da solo, con luke

IO: ma che cazzo..? no, non esiste proprio
JJ: si, lo so

dice mettendo nel cassone quello che ci serve

JJ: sali sul pick-up

e cosi suo padre fa

IO: ma che storia è? scusa? il twinke sta per affondare jj
JJ: lo so
IO: qual è il piano? che succede?

lui mi prende per le braccia scuotendomi leggermente facendomi finire con la schiena contro la macchina

JJ: senti, ascoltami, va bene?

dice alzando la voce continuando a tenermi le braccia

JJ: dobbiamo andare al porto all'island club, lì può prendere la barca di un amico, c'è l'adesivo del club sul pick-up

dice indicandolo

JJ: venti minuti, non chiedo altro
IO: il twinke diventerà un sottomarino tra venti minuti
JJ: lo so ashley
IO: lascialo qui, possiamo tornare dopo

dico mentre jj si dirige verso la portiera

JJ: HA LA POLIZIA ALLE CALCAGNA

urla battendo le mani sulla macchina facendomi sobbalzare

JJ: lo faccio adesso perché potrebbe essere l'ultima volta

dice salendo in macchina, sbuffo e salgo al posto del guidatore

IO: non mi guardi

dico chiudendo la portiera e mettendo in moto

~

L(luke): fermati, dobbiamo comprare da mangiare, devo fare provviste

sbuffo e mi fermo al cep's sup, una specie di supermercato per gente come noi

L: cracker, fagioli in scatola e tonno, va bene?

dice mentre jj scende dalla macchina

L: e anche sale e pepe
JJ: si
L: per cinque giorni
JJ: mi ricordo

dice camminando verso l'entrata, appena il biondo entra luke inizia a battere le mano sui sedili e sulla portiera

IO: lei è un pessimo padre lo sa?
L: brava, fammi la predica, mettimi in riga
IO: si rende conto di quanto sia speciale suo figlio? ne ha un'idea?
L: è un ladro, ecco cos'è

annuisco scocciata senza però girarmi a guardarlo

IO: e lei cos'è? un ratto di porto che non ha mai fatto un cazzo se non rubare e truffare il prossimo

lui scoppia a ridere

IO: non è di certo un buon esempio

dico quasi sussurrando

L: sai ashley, ricordi tua madre, era cosi al liceo

sbuffo rumorosamente, non parliamo mai di mia madre, da quando se ne è andata non fa più parte della nostra vita e nemmeno dei nostri discorsi, l'ultima volta che l'ho vista avevo tre anni e l'ultima volta che l'ho sentita ne avevo dodici, era in canada o qualcosa del genere, non si è mai particolarmente interessata alla mia vita ne tanto meno quella di john b

L: credeva di essere superiore a chiunque altro, una principessa per metà kook...e scommetto che tu sei uguale e identica alla mamma, te la fai con i kook e con i cattivi ragazzi..e sei una stronza ingrata come lei, non è vero?

dice facendo una mezza risata

L: scommetto di si

vedo jj uscire

L: miss figure eight, tanta puzza sotto al nasino e il culo fisso sull'auto di chi ti scopi

mi giro di scatto tirandogli una gomitata sul naso

IO: non parli della mia famiglia

dico per poi rigirarmi

JJ: ehi

dice passando a suo padre quattro birre posando nel cassone il resto del cibo

IO: chiudiamo questa storia

dico mettendo in moto appena jj sale

JJ: si

~

parcheggio davanti all'entrata del club e jj scende dal pick-up andando a prendere il cibo nel cassone

L: ehi..salutami tanto la mamma

dice toccandomi la spalla

JJ: sta zitto

dice incitandolo a scendere e cosi fa sbattendo la portiera

IO: fa presto
JJ: andiamo

dice iniziando ad allontanarsi con suo padre

IO: ehi luke

i due si girano verso di me e io sorrido facendogli il dito medio, lui cerca di venire verso di me ma jj glielo impedisce

JJ: andiamo, forza

sorrido soddisfatta poggiandomi allo schienale del sedile

sono passati già venti minuti buoni e jj non è ancora tornato, scendo dalla macchina chiudendola mettendomi le chiavi in tasca

inizio a camminare velocemente verso il pontile dove vedo jj che fissa la barca che si allontana

IO: ehi

lui si gira sorridendo e capisco che si tratta di un sorriso falso, insomma, voglio dire, sta piangendo è abbastanza ovvio che non sia un vero sorriso

lo abbraccio e lui ricambia

JJ: dai, andiamo a tirare il twinke fuori da lì

dice staccandosi mettendomi un braccio sulle spalle dopo essersi asciugato velocemente le guance, gli metto un braccio attorno alla vita e ci dirigiamo verso la macchina senza parlare, forse è vero quando si dice che il silenzio vale più di mille parole

a luci spente || jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora