Capitolo 3

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Non era questo che si aspettava quando sognava di ritornare in quella casa.

In tutti quegli anni trascorsi sotto copertura aveva sognato il letto di Derek, ma aveva sempre pensato che ci avrebbero dormito insieme. E invece, quando finalmente c'era arrivato, era Derek a mancare. L'ironia.

Si ritrovò persino a cercare di rammentare tutte le volte che aveva visualizzato la scena. Forse - ed era forse perché Stiles non credeva davvero nell'universo o a un'identità ultraterrena pronta a soddisfare desideri altrui, ma tecnicamente non esistevano neanche i lupi mannari e quella era Beacon Hills, quindi forse era il termine più adatto - aveva visualizzato male, forse quello che per lui era scontato, ovvero che se immaginava di voler ritrovarsi nel letto di Derek Hale per lui era implicito che suddetto Derek Hale dovesse essere presente e aver espresso un consenso entusiasta, non lo era anche per l'universo o chi per lui, che invece forse aveva preso alla lettera l'espressione e forse Derek non sarebbe stato d'accordo, quindi per esaudire il desiderio di Stiles l'universo aveva dovuto eliminare l'uomo dall'equazione. Forse.

O forse stava semplicemente impazzendo.

Stiles si premette i palmi delle mani sugli occhi. Se avesse lasciato che la sua testa continuasse a vagare sarebbe riuscito a ricondurre il peccato universale a se stesso. Pian piano si fecce spazio nella sua mente l'idea che Derek dovesse essere riuscito in qualche modo a far passare il proprio complesso da martire al letto, e che questo l'avesse poi passato a Stiles.

Sì, probabilmente stava davvero impazzendo. Ma a sua discolpa dormire nel letto dell'uomo, morto, che amavi non conciliava davvero il sonno. E a dirla tutta non era stata neanche una sua idea.
Si aspettava che Eli volesse dormire nel letto matrimoniale per essere più vicino all'odore del padre o qualsiasi motivazione mannara potesse avere, ma si dà il caso che due settimane a prenderti cura di te stesso siano abbastanza traumatizzanti da non voler rompere la routine che fino a quel momento ti aveva tenuto in piedi. Stiles lo capiva, più di quanto volesse, ma allo stesso tempo aveva pensato di dormire nel letto del ragazzo - tutto questo partendo dal presupposto che non avrebbe lasciato Eli da solo mai più, neanche per una notte - e per quanto non fosse più schizzinoso come un tempo, l'idea di dormire sul divano dove il sangue rappreso di Derek era ancora in bella vista... no grazie.

C'era stato un momento imbarazzante quando si era messo a scandagliare il pavimento alla ricerca di un angolo pulito in cui appisolarsi, l'idea della camera da letto di Derek neanche presa in considerazione. Ma poi Eli gli aveva detto che avrebbe dovuto prendere la camera del padre, che sicuramente non gli avrebbe dato fastidio, e Stiles si era ritrovato ad immaginare un Derek Hale resuscitato solo per proteggere il suo letto da Stiles.

Non l'aveva detto ad Eli e in realtà non lo avrebbe detto a nessuno neanche sotto tortura, ma mentirebbe a se stesso se non avesse accettato solo per vedere se l'immagine nella sua testa avrebbe preso vita. Magari l'universo lo stava di nuovo ascoltando. Magari, considerando Peter, il gene della resurrezione faceva parte del DNA Hale. Magari, infastidendolo abbastanza, il fantasma di Derek sarebbe apparso per minacciarlo di strappargli la gola - con i denti - se non l'avesse piantata.

Magari era diventato il nuovo forse.

Ma Derek non era resuscitato per proteggere i suoi spazi privati. Il suo fantasma non aveva fatto alcuna comparsa. E se l'universo lo aveva ascoltato, si stava prendendo il suo tempo.

Guardò il soffitto un'ultima volta, sfinito fisicamente e psicologicamente. Il giorno dopo sarebbe stata una lunga giornata e lui aveva bisogno di riposare, così si costrinse a dormire mentre ascoltava in sottofondo il respiro pesante di Eli.

***


Per la serie 'Cose che Stiles Stilinski non si aspettava quando sognava di ritornare', un Eli Hale molto in piedi ma anche molto addormentato nella foresta si era appena aggiudicato il secondo posto in classifica.

Give it to me. I can take it | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora