Capitolo 1

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Note dell'autrice.
Qui solo per dirvi che ho scritto questa storia ascoltando a ripetizione Ceilings di Lizzy McAlpine (versione nightcore), nel caso voleste provare a leggere con la musica.
Ci vediamo alla fine del capitolo 5.

~☆~☆~


Stiles sapeva che doveva respirare, che in questo modo rischiava di svenire, ma non si ricordava più come si faceva.

"Che vuol dire? Cosa-"

"Stiles, mi dispiace così tanto. Pensavo che Scott ti avesse chiamato. Credevo ti servisse spazio, che non avessi chiamato per questo. Stiles, ti prego-"

Ma lui non stava ascoltando, non più. Il telefono caduto a terra continuava a trasmettere la voce leggermente metallica di suo padre, ma era solo un'eco lontana.

Derek era morto. Derek Hale, che aveva rischiato di morire tante di quelle volte da renderlo quasi un hobby, era morto. Finalmente erano riusciti ad ammazzarlo. O meglio, si era ucciso da solo, perché non c'era modo che Derek Hale non si immolasse come un martire. Cazzo.

Suo padre continuava a parlare, ma Stiles aveva problemi più grandi a cui pensare. Come quella nuova fitta improvvisa all'altezza del petto che gli rendeva doloro prendere anche il più piccolo dei respiri.

Si lasciò scivolare a terra, spalle al muro, e pensò all'ironia della sorte, a loro due che si erano salvati la vita a vicenda e a come l'annuncio della morte di uno adesso rischiava di procurare la morte dell'altro.

All'improvviso gli balenò in mente l'immagine di un bambino di dieci anni senza i due incisivi superiori.

Eli!

Schiaffò la mano a terra con la vista nera ma tutta l'intenzione di trovare il telefono. Non sentiva nessuno di loro da cinque anni, ma sapeva che Eli era la vita di Derek. Il mannaro non si sarebbe mai sacrificato così, a meno che...

"Eli!"

"Stiles, dio! Credevo fossi svenuto. Mi devi ascoltare, ragazzo-"

"No. Eli. Dimmi solo se lui è..."

Poteva non sentirlo da anni, ma quell'uomo rimaneva suo padre e sapeva come funzionava la sua mente. Appena afferrò cosa il figlio non avesse il coraggio di chiedere si interruppe per rassicurarlo immediatamente. "Dio, no! Sta bene. Lui sta bene." e poi come ripensandoci aggiunse: "Eli sta bene."

Un tempo la specifica sarebbe stata necessaria. Un tempo in cui Stiles, fra un lavoro e un altro, avrebbe chiamato a casa e avrebbe chiesto di Derek ed Eli. Un tempo che ormai non sarebbe più stato.

Un singhiozzo lo colse all'improvviso e dopo fu come se fosse stato azionato un interruttore: calde lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso, rendendolo cieco.

"Come?" chiese in un sussurro spezzato.

"Stiles, non farti questo, figliolo."

"Dimmi come."

Udì distintamente il sospiro rassegnato di suo padre e lì per lì poté quasi giurare di averlo sentito schiarirsi la gola, come se avesse un groppo, come se gli venisse da piangere. Ma questo non era possibile. Suo padre non piangeva.

"Parrish. Derek ha dovuto tenere il Nogitsune mentre Parrish gli dava fuoco."

Stiles si ritrovò a fissare il vuoto, la calma ritrovata per un secondo. "Vuoi dire che è morto bruciato? Che è morto bruciato vivo?!"

Il silenzio che seguì fu il più rumoroso che Stiles avesse mai sperimentato.

Un improvviso scoppio di risa lo colse alla sprovvista. Si portò una mano alla bocca cercando di trattenerle, ma ebbe scarso successo.

"Stiles...?"

"Sai-" iniziò, ma non riuscì a causa di un altro scoppio improvviso. Così riprovò: "Sai questo cosa significa? Che ventitré anni fa si è salvato dall'incendio di Kate solo per soffrire come un cane e poi morire ugualmente bruciato vivo. Ah! L'ironia."

Lo sceriffo inspirò di scatto, non aspettandosi nulla di tutto ciò. Chiamò il nome di suo figlio, ma fu prontamente interrotto dalle risa del ragazzo che si trasformarono gradualmente in un pianto ininterrotto.

"L'ironia, papà. L'ironia..." continuava a ripetere e in una parte remota del suo cervello sapeva che in quel momento stava spezzando il cuore a suo padre. Sapeva che l'uomo si stava maledicendo per non essere lì a consolarlo, per aver rispettato quelli che credeva i suoi spazi e non averlo chiamato prima, per essersi fidato di Scott, per non essere riuscito a salvare Derek. Stiles sapeva che tutti questi pensieri dovevano star uccidendo suo padre, ma in quel momento non riusciva a fare altro che starsene lì, scosso dai singhiozzi, al buio nel suo appartamento a Quantico, solo.

Derek Hale era morto e lui era solo.

Give it to me. I can take it | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora