Capitolo 4

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'Non riesco a
starti lontano'
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La luce del sole entra dalla finestra e disturba il mio quieto sonno, apro gli occhi e allungò una braccio verso l'esterno del letto. La mia mano tocca il materasso morbido del letto di Ryan e capisco che lui non è più li. Mi stropiccio gli occhi e mi stiracchio sedendomi sopra il morbido materasso. La mia testa pulsa per ricordarmi di ieri sera, dell'alcol e della musica troppo alta. Sposto le coperte da un lato e con le gambe a penzoloni guardo il comodino dove c'è un sacchetto, che probabilmente viene da una pasticceria, e un biglietto scritto a mano. 'Buongiorno principessa, ti ho preso la tua brioches preferita. Stamattina ho il turno al chiostro, ci vediamo in spiaggia quando ti svegli. -Ryan'

Un sorriso compare sul mio volto e appoggio il foglio sul materasso prima di afferrare il sacchetto. Al suo interno c'è una brioches alle mele e cannella ancora tiepida, un tovagliolo e un biscotto di pasta frolla a forma di cuore. Mi alzo dal letto e inizio a mangiare la mia colazione mentre raggiungo la finestra della stanza di Ryan per aprirla. Do una sistemata alle coperte e poi torno in camera mia. Dopo essermi lavata e aver indossato uno dei miei costumi, prendo la borsa che avevo già preparato il giorno prima ed esco di casa. Prima di raggiungere Ryan in spiaggia mi fermo nella piccola farmacia vicino casa a prendere qualcosa per fermare il mal di testa. Ed è proprio uscendo dalla farmacia che incontro l'ultima persona che avrei mai voluto incontrare.

"Barbie" mi saluta facendo un cenno con la testa, "Hernandez" rispondo indietro inclinando la testa di lato. Gli do le spalle e comincio a camminare verso la spiaggia, passano neanche dieci secondi e me lo ritrovo accanto che cammina nella mia stessa direzione. "Ieri è stato divertente" dice e io incrociando le braccia approfitto per poterlo provocare un po', "peccato che siamo stati interrotti". Lo guardo e lo vedo serrare la mascella e sul suo volto compare un sorriso malizioso, "Quando vuoi barbie".

Mi lecco le labbra e arrivata in spiaggia mi allontano da lui. Raggiungo Ryan che è appoggiato con i gomiti sul bancone e ha uno sguardo di sfida fisso su Hernandez che in risposta gli sorride compiaciuto prima di aggregarsi al suo gruppo. "Ignoralo Ryan, lasciami divertire un po'" lui mi lancia uno sguardo ghiacciato e si tira su con la schiena prima di tornare a servire una cliente dall'altra parte del chiostro. Alzo le sopracciglia confusa e gli do le spalle anche io guardando la spiaggia.

Lo sguardo di ieri che ha puntato sulle mie labbra fa vacillare tutto quello che pensavo sulla nostra amicizia, non può essere innamorato di me. Siamo cresciuti assieme e a New York è il primo che mi incita a fare nuove 'conoscenze' ed è per questo che non riesco a capire questo atteggiamento di Ryan. L'unica spiegazione possibile è che siamo sempre stati solo lui ed io qua a Santa Monica, nessuno si è mai messo in mezzo. Che fosse questo il motivo per cui è così distaccato se mi vede con Hernandez?

Torna ad appoggiarsi sui gomiti sul bancone accanto a me e mi guarda, "Puoi divertirti finché vuoi, ma non con lui" socchiudo gli occhi e mi mordo l'interno della guancia. "Cosa sei mio padre?" gli chiedo guardandomi in giro e giocando con la sabbia distrattamente. "Paige" la rabbia dentro di me invade ogni organo e mi volto di scatto quando pronuncia il mio nome, "Paige un cazzo, Ryan. Non puoi dirmi con chi e come divertirmi" dopodiché abbasso il tono della voce in modo che solo lui potesse sentire "lo vuoi capire che non ci voglio fare un cazzo? Voglio solo fargli credere che può avere ciò che vuole e poi lasciarlo in bianco. Mettitelo in testa".

Lui rimane fisso a guardarmi negli occhi prima di annuire "Se è così allora mi sta bene, ma non avrei permesso che quel coglione ti facesse del male. Di nuovo" lo guardo con un'espressione seria. Nel momento in cui lui si gira per servire altre persone ne approfitto per filarmela di lì, prendo la borsa che avevo appoggiato sullo sgabello accanto a me e mi allontano senza voltarmi. Cammino spedita lontano dove trovo un posto in spiaggia per potermi posizionare in modo che nessuno possa disturbarmi. Posiziono l'asciugamano e la borsa a terra prima di camminare verso la riva dell'acqua.

Le onde leggere che increspano l'acqua rilassano il mio cuore e quell'odore di acqua salata invade le mie narici. L'acqua è sempre stato il mio elemento e ogni volta che mi trovo in presenza dell'oceano mi sento al mio posto. Rimango in piedi a osservare l'orizzonte, quella linea dove sembra che l'acqua scompaia in una enorme cascata. Quella pace viene interrotta dalla presenza di un corpo alle mie spalle, mantiene il distacco ma il calore che emana lo sento sulla pelle.

"Che fai qui da sola, barbie?" sussurra al mio orecchio, io incrocio le braccia e inclino la testa sorridendo compiaciuta. Rimango a osservare l'orizzonte dando le spalle ad Hernandez, "Mi perseguiti?" chiedo voltando solo la testa nella sua direzione e guardando prima le sue labbra e poi i suoi occhi marroni. "Non riesco a starti lontano" mi dice in un sussurro, i nostri nasi si sfiorano e i suoi occhi sono fissi nelle mie labbra, mi mordo il labbro inferiore e poi torno a guardare l'orizzonte.

"Potrebbe essere una cosa positiva, o forse negativa" dico mentre mi giro verso di lui con il corpo. Alzo le spalle e lo fissò negli occhi per captare le sue sensazioni ed emozioni. Lui rimane a guardarmi, senza dire nulla come se stesse ammirando la 'vista'. "Può essere solo che positiva, barbie" risponde "Posso offrirti qualcosa?" e lo seguo al chiostro di Ryan, che appena ci vede arrivare alza gli occhi al cielo.

"Cosa posso prepararvi?" dice contrariato mentre Hernandez si siede su uno degli sgabelli attorno al bancone. "Una birra media, per te barbie?" mi chiede mentre io analizzo il menu, come se non lo conoscessi già a memoria, "per me uno spritz" rispondo di conseguenza. Mentre Ryan prepara i nostri ordini sento la voce di mia madre provenire da casa, "Paige!" dice sventolando una mano facendomi segno di avvicinarmi. "Scusatemi, torno subito" dico allontanandomi, mentre mi allontano sento la voce di Ryan "Tieni gli occhi in alto Hernandez" e un sorriso divertito compare sul mio volto.

"Dimmi mamma, che succede?" chiedo una volta raggiunto il giardino di casa Thompson. "Stasera c'è il falò di iniziò estate, ho bisogno che prima di sera tu e Ryan andiate a prendere al supermercato queste cose" mi porge un foglietto e io annuisco. Saluto mamma e torno al bancone accanto a Hernandez, Ryan ci da le spalle e io inizio a sorseggiare il mio spritz in silenzio. "Stasera c'è una festa alla mia confraternita, vuoi venire?" mi chiede mentre con lo sguardo vaga per il mio corpo. Gli afferro il mento e gli faccio alzare lo sguardo, "i miei occhi sono qua" vedo con la coda dell'occhio Ryan che si gira e sorride divertito. Hernandez in risposta si morde il labbro inferiore e sorseggia la sua birra, "non hai risposto alla domanda".

"Non posso, c'è il falò di inizio estate. Per me è una tradizione andarci" dico tornando a guardare la spiaggia e sorseggiando dal bicchiere. "È stasera?" mi chiede confuso e io annuisco, "Cazzo il Rosso mi aveva detto che fosse domani" sorrido e dico "Evidentemente ha capito male, voi dell'Arizona Ave ci sarete?" lui sorseggia la sua birra e guarda il suo gruppo poco distante da lì che chiacchierava. Alza le spalle prima di dire "Certo che ci siamo, è una tra le feste che organizza la spiaggia più interessanti. Non possiamo mancare" sorrido finendo il mio aperitivo e appoggio il bicchiere vuoto sul bancone, "Meglio così" dico prima di mordermi il labbro e allontanarmi da lui.

Sento la presa di una mano sul mio polso e qualcuno mi attira a se, mi ritrovo a pochi centimetri dalle labbra di Hernandez, "Tu mi farai uscire pazzo, barbie" mi sussurra sulle labbra. Un sorriso malizioso compare sul mio volto e il mio indice sfiora il suo labbro inferiore, "L'attesa aumenta il desiderio, sbaglio?" chiedo guardando i suoi occhi. Lui continua a fissare le mie labbra "Non mi provocare barbie, non so quanto ti conviene" mi allontano da lui "Non dirmi quello che devo fare" dico prima di lasciarlo lì.

La Caccia del CignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora