Ercole/Alcide x (Fem)Reader

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Tipologia storia: 🟢🟢🟢

Questa storia è per una persona speciale! ❤️
La protagonista Fem!(t/n) o meglio conosciuta come Dea dei sogni.

Spero ti piaccia cucciola mia ❤️🥺

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Quando ero solo una neonata, i miei genitori mi hanno abbandonato davanti al tempio di Zeus, pregando che qualche Dio di buon cuore mi raccogliesse e mi crescesse. Così accadde, . . . , quella notte, dall'Olimpo scese Zeus in persona, mi raccolse da quel cesto e mi battezzò con il nome di (t/n), rendendomi la più piccola Dea dell'Olimpo.
Ora sono passati 10 anni e finalmente mi è stato assegnato il mio oggetto magico visto che, esseno nata umana, non possiedo nessun potere divino. L'oggetto che mi è stato assegnato è un flauto, di pan per essere precisi, lo porto sempre con me, ovviamente in un'apposito borsellino che tengo a tracolla.

Una voce irritata urla il mio nome <<(t/n)!>> alzo la testa di scatto e dico <<Sto ascoltando, giuro!?>> Ares, Dio della guerra, nonché il mio fratellone dice <<Se sei stanca, dillo subito!>> io dico <<Non sono stanca fratellone>> lui dice <<Allora non addormentarti mentre spiego!>> io dico <<Fratellone voglio andare sulla Terra, ormai sono grande!>> lui dice <<Vai a parlare con nostro padre, sarà lui a decidere>> faccio per alzarmi ma dice <<Ferma dove sei! Ti accompagno io!>> annuisco e lui mi affianca, mi prende la mano e dice <<Vuoi stare sulle spalle? Come fai sempre?>> annuisco e lui mi carica sulle sue spalle, mi sorride e dice <<Sei leggerissima! Peserai come una piuma>> rido e dico <<Andiamo da nostro padre>> arriviamo davanti alla gigantesca porta e dico <<Fratellone, mettimi pure giù>> Ares mi appoggia con i piedi per terra e dice <<Ora bussa e se ricevi risposta entra>> annuisco, busso alla gigantesca porta e faccio un passo indietro, la voce di Zeus dice <<Avanti!>> le porte si aprono e guardo Ares, lui dice <<Vai! Io aspetto qua>> entro e subito le porte si richiudono, vado davanti a Zeus, mi inchino e dico <<Sommo Zeus e padre! Sono qua per chiederti una cosa>> lui dice <<Dimmi tutto figlia mia>> alzo il capo e dico <<Vorrei andare sulla Terra>> lui dice <<Per quale motivo>> io dico <<Voglio vedere il tempio in cui mi hai raccolto>> lui dice <<E così sia! Puoi andare>> con un enorme sorriso alzo la testa e dico <<Grazie padre mio!>> lui dice <<Ora va figlia mia e fa attenzione>> corro fuori e salto sulla schiena di Ares urlando <<Fratellone! Ha detto che posso andare!>> lui dice <<Dici davvero!>> io dico <<Sì! Posso andare al tempio e alla città vicina>> lui dice <<Va bene, ti accompagnerò fino al tempio poi tornerò indietro>> annuisco e gli pendo la mano <<Fratellone, sono una cosa>> lui dice <<Dimmi>> io dico <<Come sono gli umani? Gli altri, quelli diversi da me?>> lui dice <<Dipende, ci sono quelli buoni e quelli cattivi>> io dico <<Come si capisci chi è buono e chi è cattivo?>> lui dice <<Ti accorgi subito di chi è buono, ti tratta con rispetto anche se non sa chi sei, ti aiuta se sei in difficoltà e ti difende se in pericolo>> sorrido e dico <<Voglio conoscere un umano così!>> saltello in torno al mio fratellone.

Quella stessa notte, io e Ares, sul dorso del cavallo alato scendiamo sulla Terra, mi fa scendere il più vicino possibile al tempio, mi copre col suo mantello rosso e dice <<Fai attenzione sorellina mia>> mi porge un pugnale e dice <<Usa questo se ti senti in percolo>> annuisco, lui mi bacia la fronte e scompare nel cielo stellato.
Entro nel tempio e mi nascondo in un angolino non illuminato delle lampade ad olio, mi rannicchio sotto il mantello di Ares e mi addormento.

Un gran numero di voci mi sveglia e mi trovo circondata da molte genti che non conosco, sfodero il pugnale e tutti si allontanano da me, mi alzo in piedi e mi ricordo di essere spalle al muro, un sacerdote dice <<Come hai osato dormire nel tempio del grande Zeus!?>> fa per avvicinarsi a me ma fa un passo indietro appena nota il mantello di Ares, mi guarda e dice <<Chi sei ragazzina?>> io dico <<Mi chiamo (t/n)>> lui dice <<Da dove vieni?>> io dico <<Dall'Olimpo>> tutti i presenti scoppiano a ridere e lui dice <<Alle pendici dell'Olimpo non ci sono villaggi! Poi chiunque ci sia salito non ha più fatto ritorno>> io dico <<Questo lo so bene, di fatti io sono scesa dall'Olimpo>> tutti ridono di nuovo e lui dice <<Cos'hai detto?>> io dico <<Ho detto, . . . , che dall'Olimpo ci sono scesa>> si appoggia una mano sul cuore e dice <<Non dire idiozie ragazzina e vieni con me che ti accompagno a Tebe>> io dico <<Tebe?>> lui dice <<È una città molto vicina a questo tempio>> annuisco e metto via il pugnale, lui dice <<Brava ragazzina>> mi indica la porta e dice <<Precedimi>> piego accuratamente il mantello di Ares e dico <<Vado>> lui dice <<Quel mantello di chi è?>> io dico <<Del mio fratellone>> lui dice <<Lui dov'è?>> io dico <<In cielo>> gli occhi del sacerdote si riempiono di compassione e dice <<Tuo fratello è morto?>> io dico <<Certo che no!>> lui dice <<Ma hai detto tu che è in cielo>> io dico <<Lui è Ares, il super fortissimo Dio della guerra!?>> lui dice <<Piccola non mentire a te stessa>> abbasso lo guardo sul mantello e dico <<Io non mento, lui mi ha detto che bisogna sempre essere sinceri>> corro fuori dal tempio e vado a sedermi sull'ultimo scalino. L'ombra del sacerdote appare dietro di me e dice <<Vieni, andiamo in città>> mi supera e inizia a camminare spedito verso la città di Tebe.

Record of Ragnarok x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora