Narratore esterno
Quando la campana segnò la fine delle lezioni Riccardo raccolse le sue cose con calma dalla cattedra, cercando di temporeggiare. Legatosi la sciarpa al collo, prese il telefono e selezionò il contatto di Gabi.
15.13
Usciamo tra poco15.16
Buona fortuna direi?15.17
Poi ti raccontoSi incamminò verso l'uscita, sperando di essere l'ultimo dei due ad arrivare, non voleva pensare mentre attendeva l'altro. Per sua fortuna, effettivamente Terry era arrivato prima di lui, e lo aspettava con il borsone da palestra sulla spalla. <<Hey>> si girò di tre quarti a fissarlo, i capelli spettinati più della mattina appena trascorsa <<Ciao>>. Riccardo contemplò se iniziare una conversazione, ma l'albino si voltò di nuovo e cominciò a fargli strada <<Non è molto distante da qui, tranquillo>> <<Non preoccuparti>> il castano affrettò il passo, mettendosi circa al pari con l'altro.
Regnava un silenzio strano, freddo per l'inverno e incerto. Nessuno dei due sapeva bene cosa dire per cominciare un discorso, sembrava quasi di essere tornati indietro di un decennio, e che ci fosse la medesima tensione. Era vero che tutto si era appianato al tempo, ma entrambi non avevano davvero stabilito una pace, era stata implicita.
Alla fine il primo a rompere il ghiaccio fu proprio Riccardo <<Quando hanno annunciato l'arrivo di un nuovo insegnante mi aspettavo chiunque, tranne che te>> <<E invece>> e scoppiò in una breve risata, sincera e non nervosa <<Dopo le medie ho frequentato un liceo sportivo e poi una facoltà analoga. Ho insegnato per due anni in una scuola simile a quella che frequentavo, poi c'è stato un incidente con degli studenti e sono stato mandato via>> questo si che era un dettaglio interessante <<Se vuoi, puoi raccontare>>.
Terry sospirò <<Ho portato i ragazzi a vedere una partita di basket, e quando hanno incontrato i giocatori hanno improvvisato un momento di gioco, e due studenti si sono fatti un po' prendere dall'entusiasmo>> <<Si sono fatti male?>> <<Ho dovuto portarli in ospedale, si>>. "Brutta storia" pensò Riccardo "Se capitasse a me non saprei come giustificarmi, forse" <<Non avevano intenzione di licenziarmi, ma è stato necessario>> <<E così eccoti qua>> Riccardo abbozzò un sorriso <Eh già>>.
Poco dopo il più alto si fermò, e Riccardo dovette distogliere lo sguardo dai suoi piedi per capire che fossero arrivati al locale di destinazione. Non era un tipo timido o che, di fatto aveva tenuto gli occhi sulla nuca di Terry per diverso tempo mentre parlava, o anche sul suo profilo. Dopo l'ennesima decadenza del discorso, però, aveva fatto finta di niente e guardato le scarpe di entrambi per il resto del tempo.
<<Eccoci qua>> <<Non è male! Lo conosco già, ma non ci sono venuto spesso>> <<Allora ho scelto bene>> si sorrisero entrambi e si avviarono all'entrata, presero posto in uno dei tavolini in fondo alla sala. Parlarono del più e del meno come se si conoscessero da una vita e non approssimativamente, fino a che la cameriera non giunse a prendere i loro ordini. Terry prese uno smoothie alla nocciola, e Riccardo un the verde con qualche biscotto. Bevvero lunghi sorsi dalle loro bevande <<Mi sto ancora chiedendo come mai hai voluto uscire con me. Insomma... Non ci stavamo particolarmente simpatici ai tempi>> <<Dai, non è vero! Guarda che in realtà ti ammiravo molto>> <<Ah sì?>>
Riccardo non poteva nascondere la sorpresa, non se lo sarebbe mai immaginato. Sapeva di essere un buon regista -era il suo soprannome, d'altronde- in campo e di coinvolgere i suoi compagni nonostante il suo spirito spesso critico e un poco arrogante, ma addirittura ammirazione? <<Non ne avevo idea, pensavo mi rispettassi e nient'altro di più>> Terry ridacchiò un poco, leggermente imbarazzato <<Quanto cose si scoprono, eh?>>
Continuarono così per un po', ora superato l'imbarazzo iniziale. Si raccontarono nel dettaglio cosa avevano fatto dopo il torneo intergalattico, come si erano sentiti durante lo stesso e molto altro. Si fecero presto le sei, dunque si alzarono e andarono a pagare. <<Ti offro io>> <<Ma se ti ho invitato io!>> <<Non mi costa nulla>> <<E nemmeno a me>> battibeccarono per qualche secondo in più fino a che Riccardo non si arrese, e così Terry tirò fuori il portafoglio.
Quando uscirono e stavano per salutarsi, l'albino lo fermò <<Sono stato bene, grazie>> <<Anche io>> il castano gli sorrise di rimando, fece per voltarsi ma venne fermato di nuovo <<Posso chiederti di scambiarci il numero? Così... per sentirci>> ancora una volta Riccardo si ritrovò sorpreso, imbarazzato allo stesso modo del ragazzo <<Va bene, non c'è problema>>
Si avvicinò e in fretta si scambiarono i numeri, poi con un sorriso si separarono finalmente. Andarono in direzioni opposte, e subito Riccardo ripescò il telefono dalla tasca per scrivere a Gabriel.18.20
Mi ha chiesto il numero18.21
Ah 0.018.21
Già....18.22
Per il resto?18.22
Niente di che, abbiamo parlato tanto18.23
Cena da me?18.24
Assolutamente sìSi sentiva un po' come una ragazzina nel mezzo di un gossip succulento, non vedeva l'ora di arrivare a casa di Gabriel per raccontargli tutto.
*Angolo autrice*
non io che sbuco così dopo due mesi💀
pardon, le lezioni mi stanno uccidendo
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Cat & Dog [Munetaku]
Fiksi Penggemar{Scusatemi in anticipo per gli errori di battitura nei capitoli} Riccardo, nei suoi vent'anni, lavora come insegnante in una scuola musicale. Si è lasciato alle spalle il calcio, ma non completamente: Terry Archibald arriverà all'improvviso nella s...