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-Cleo
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Come è possibile che abbia visto Eridu? Sento il suo udug - spirito riflette Inanna, nella propria ziqqurat.
Al toccare di... credo che si chiami Dumuzi, percepisco lo spirito di Eridu, prosegue la Dea nel salone d'avorio proveniente da Haleb, con topazi di mille tonalità incastonati al muro a creare una scala cromatica che va dal rosso al blu, sovrastati poi da laterizi in marmo nero.
Le visioni sono diventate frequenti, riflette l'Argentea, uscendo dal palazzo e passando per il giardino zeppo di salici piangenti sulle cui fronde sostano appollaiate innumerevoli colombe bianche.
Di solito mi accadeva quando ero piccola, ricorda la Dea, mentre si stringe una ciocca liscia e nera.
Ma il flusso dei suoi pensieri viene improvvisamente interrotto dall'apparizione di una misteriosa luce: un bagliore insolito, a tinte fredde e indaco.
"Inanna..." Il suo nome riecheggia nell'aria, come la melodia di un sistro(17). La giovane misteriosa, ora, è rischiarata da una luce verdastra e ancora indaco.
"Eridu è tornato" le rivela.
"Chi sei?" vuole sapere quindi la Dea dell'amore, stretta nel proprio abito scarlatto con la gonna a balze.
"Ci siamo già incontrate" la rassicura la giovane dalla voce soave.
"Sono Firyal" si presenta.
"Ricordati del terzo oracolo della grotta".
"Ho poco tempo, quindi ascoltami bene: metti in salvo la tua anima" l'avverte in fretta.
"Vengo dal tuo passato, lo stesso al quale legherai un futuro" tenta di farle capire la voce femminile, ma Inanna non comprende.
"Salvati" prosegue, misteriosa.
"Dumuzi è Eridu, ma non del tutto..."
Inanna tenta di urlare, ma un fumo indaco e argenteo si innalza, generando molto vento. Impedisce alla Dea di vedere, costringendola a stringere gli occhi.
"In Dumuzi risiede un fram... dell'anima di... Du" la voce della giovane si fa intermittente. "Come ho già detto, vengo dal passato e c'è una ragione per questo. Ho avuto una visione, sono qui per cambiare il futu..."
La voce si disperde nell'aria come un'eco lontana e, dal fumo, si leva una coltre verdastra. Sembra che stia lottando contro qualcosa, o qualcuno.
Non riesce più a farsi capire: tutto diventa confuso.
Dal frastuono che Inanna cerca di decifrare, non si ode più alcuna voce. L'oracolo è in silenzio, e questo fa sì che il fumo verde si assopisca temporaneamente, permettendo alla coltre indaco e argentata di prima di prendere il suo posto. Sembra che le forze del bene e quelle del male stiano lottando tra loro sotto gli occhi dell'Argentea, confusa.
"Eridu si risveglierà ma non..." Niente: la Dea non riesce a sentire l'ultima parte del discorso.
"Salvati." È l'unica parola che percepisce, con chiarezza.
"Dumuzi n... è davvero Eridu" capta. Una luce fin troppo luminosa acceca la Dea, e la voce si dissolve nel nulla.
Ora Inanna è a terra, soccorsa da Ninŝuba.
"Mia signora!" esclama la balia, ma la Dea riesce a malapena a udirla: tutto ciò a cui riesce a pensare, adesso, sono le strane parole contenute in quel presagio pronunciato da qualcuno che dovrebbe già aver incontrato prima, sebbene sembri non avere memoria di questo.
***
Eridu è tornato.
La Dea, tornata nella propria ziqqurat e tra le sale dell'Eanna(18), riesce a formulare solo questo pensiero e nessun altro. Nel profondo del cuore è confusa dalle parole della donna.
"Mia Regina" la chiama Ninŝuba in tono dolce, avvicinandosi alla divinità.
"Da quando tutto è iniziato, soffrite di questa malinconia che vi porta a sentire cose che non corrispondono alla realtà... Vi prego" cerca di dissuaderla l'ancella, con le lacrime agli occhi.
"Non consumatevi ulteriormente" la supplica, chinando il capo. La sua sofferenza è colma d'amore.
"Non mi succederà nulla" la rassicura la Dea con fare caloroso, abbracciando la donna che le ha fatto da madre, resa immortale in passato dalla stessa Anuita.
***
Non capisco perché ci sia l'udug(19) di Eridu nel corpo di Dumuzi, riflette Inanna.
E nemmeno perché non sia morto, continua, mettendosi a sedere sullo scranno di legno nero dell'ḫalub(20). Se la maledizione ha smesso di funzionare, voglio esserne certa.
Inanna decide di trasmigrare, apparendo a Nippur, una città dei mortali.
La Dea entra nell'Ekur(21), il santuario sacro a Enlil, divinità del vento. Lo sguardo dei sacerdoti al suo interno è subito puntato su di lei: l'Anuita conosce la fama di questi adepti. Abbozza quindi un sorriso malizioso: sa perfettamente cosa desiderano gli infimi e vuoti uomini. L'Argentea si avvicina ad un ragazzo che cattura la sua attenzione per via degli occhi grandi. Ha le spalle larghe, i capelli castani e lisci, una fascia nera che gli fa da anello e la barba incolta. Intorno a lei si avvicinano i sacerdoti.
É il momento di verificare se la maledizione ha subito una significativa variazione, constata, stretta nell'abito scarlatto con la scollatura profonda che le stringe i piccoli seni.
Dopo diverse ore e dopo aver saziato le proprie voglie, nell'Ekur non rimane più nessun uomo o donna in vita. Inanna si riavvicina al ragazzo dagli occhi grandi adocchiato nel babanu, l'ingresso del santuario.
Che pena.
Se ne rammarica.
Un così bel viso... sprecato.
Riflette, accarezzandogli il volto esanime e lasciando cadere il volto dalle proprie mani. Lo fa sbattere rumorosamente a terra per poi andarsene incurante tra le vesti drappeggiate e variopinte.
***
17 - Antico strumento musicale legato a culto di Inanna. Il suono ricorda quello di un sonaglio.
18 - Nome della ziqqurat consacrata a Inanna situata a Uruk e costituita da avorio. "Eanna" letteralmente significa "Casa del Cielo". Per ogni divinità esiste infatti una ziqqurat corrispondente che porta il nome specifico del Dio a cui è votata.
19 - "Udug" = Letteralmente in sumerico "spirito dei morti", in questo caso quello di Eridu.
20 - "Ḫalub" = Letteralmente in sumerico "salice piangente" albero consacrato a Inanna.
21 - "Ekur" = Letteralmente in sumerico "Casa della Montagna".
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Saga del Sigillo della Luna - La Stella (Volume 1)
FantasyMillenni fa, quando tutto era sconosciuto, quando si è narrato l'Enûma ilû awîlum e gli Dei crearono gli uomini, si è cantato il pianto, l'ira e la vendetta del Leone Celeste. Inanna, Dea dell'Amore e della Guerra, vittima di un sortilegio da parte...