Volo incerto e familiare

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~ 2 settembre 1992 ~

Il risveglio di Ginny è graduale e tranquillo. Molto diverso da quello a cui è abituata.

A casa riuscire a dormire fino a tardi è quasi un lusso. La mattinata alla tana inizia spesso in modo traumatico. Le sveglie: le urla di Molly Weasley, va tutto bene se non sta chiamando arrabbiata il tuo nome; uno scherzo dei gemelli; i suoi fratelli che attraversano il corridoio a passo di ippogrifo.

Ginny si stiracchia, godendosi il silenzio della stanza. Sbircia attraverso le tende e controlla che le sue compagne siano ancora tutte a letto.

Ha l'abitudine di muoversi molto quando non dorme, quindi si alza prima di disturbare le sue coinquiline. Non ha idea dell'accoglienza che riceverà come primo Weasley, probabilmente di sempre, a serpeverde, non ha bisogno di dare vere ragioni alle persone con cui passerà più tempo per trattarla male.

Sente un brivido di freddo appena i suoi piedi toccano la pietra. Tutto il dormitorio di serpeverde è ben riscaldato, ma restano comunque dei sotterranei. Per un attimo, si pente di aver abbondonato il calduccio delle coperte.

Decide che il modo migliore per contrastarlo è farsi una bella doccia calda. E lunga, avendo la certezza di essersi svegliata abbastanza presto.

La doccia era molto più complicata di quando pensasse. Si aspettava un banale pomello per la temperatura dell'acqua come a casa. Invece uno era per l'acqua fredda, uno per la calda e uno per regolare la potenza del getto. C'era anche una specie di soffione rettangolare all'altezza della schiena, ma non era sicura di come funzionasse e l'ha lasciato stare.

Senza doversi affrettare per lasciare spazio a uno dei suoi fratelli, si è rilassata. Ha sempre adorato lasciare che l'acqua le scorresse addosso, ma di solito non ne aveva il tempo. Qui, anche se qualcuno entrasse, sarebbe un'altra ragazza.

Uscendo dal bagno con ancora i capelli bagnati, sente il fruscio delle coperte mentre Hestia ed Ada iniziano ad alzarsi.

La prima le fa un cenno di buongiorno e inizia subito a scavare nel proprio baule, invece la seconda se ne sta appoggiata alla colonna del letto come se fosse tutto ciò che la tiene in piedi. La guarda, sbattendo le palpebre verso di lei mente nasconde gli sbadigli dietro la mano.

Probabilmente è tutto il buongiorno che otterrà da Ada. Sorride a se stessa mentre attraversa la stanza.

«Che ore sono?» La voce di Flora è attutita dai cuscini.

La sua gemella molla i suoi vestiti sul letto per prendere la propria bacchetta dal comodino e, lanciando un tempus sottovoce, fa apparire il quadrante di un orologio nell'aria. «Le 7.25»

«Oddio, è tardissimo!» Esclama Ada. Con uno scatto improvviso tira fuori dal comodino i suoi prodotti per la doccia e si precipita in bagno, quasi travolgendo Hestia che stava per entrarci.

Ginny, seduta a gambe incrociate sul letto mentre si passa il pettine tra i capelli, ridacchia. Hestia la guarda, poi guarda il punto dove stava la loro compagna fino a un secondo prima, poi di nuovo lei, dopodiché scuote la testa e continua per la sua strada. Tutto ciò senza cambiare espressione, salvo spalancare un po' gli occhi. È leggermente inquietante, ma soprattutto divertente.

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