Nine.

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Arrivata davanti al palazzo dove è situata la mostra, non posso fare a meno di notare la sua imponenza. Dentro sembra ancora più grande, e c'è davvero troppo gente. Sarà impossibile trovare Jennifer e Den, sto per inviarle un messaggio quando sento un gridolino proveniente dalla porta. È Jen.

È bellissima, ha un vestitino bianco di pizzo che le sta molto bene, e anche Dan è ben vestito.
Facendoci caso tutti i presenti sono vestiti come si deve.
Mi sento leggermente fuori luogo con i miei jeans neri e camicetta blu, ma pazienza.

"Ehi Adele, ero sicura che saresti venuta! Te l'avevo detto Dan!". Dice come se avesse vinto una scommessa.

"Ok avevi ragione!" Dice Dan alzando le mani in aria. Rido leggermente.

"Allora, ci aspetti da molto?" Mi chiede cortesemente Jen.

"No, tranquilla. Sono appena arrivata!" Rispondo sorridendo.

"Perfetto! Vieni, ti presento l'organizzatrice della mostra, è una mia amica." Dice trascinandomi dall'altra parte della sala.

Passiamo la prossima mezz'ora parlare con questa ragazza Heather, ci mostra e racconta i vari dettagli sui quadri presenti. Aggiunge anche che non si aspettavano una così partecipazione di pubblico e robe del genere.

Mentre Heather e Jen stanno discutendo sull'impatto che potrà avere la mostra sul pubblico, riconosco un'altro volto "familiare", che si avvicina a noi.

"Jen, Heather, Adele. Buonasera." Dice con voce roca.

"Harry! Che ci fai qui? Non pensavo saresti mai venuto." Dice Jan.

"Si, nemmeno io pensavo di venire." Risponde lui.

"Ti sta piacendo la mostra Harry?" Gli chiede Heather sorridendo, ha uno strano atteggiamento, come se stesse cercando di mettersi in mostra?

"Non ne ho idea, sono appena arrivato." Le risponde bruscamente, non curandosi minimamente dei suoi tentativi di farsi notare da lui.

Heather delusa torna a parlare con Jen, ed io e Harry ci troviamo faccia a faccia.

"E tu, ti stai divertendo?" Mi chiede spostandosi i capelli dalla fronte.

"Si, più o meno." Rispondo poco convinta.

"Io dovrei andare a cercare Dan, se ti va puoi venire con me." Mi propone.

Non so se accettare o meno, conosco da nemmeno un giorno questo ragazzo.
Come d'altronde conosco da nemmeno un giorno Dan e Jan.

"Va bene, andiamo." Dico infine.
Salutiamo Jen e ci dirigiamo verso quello che penso sia il cortile del palazzo.

"Allora Adele, da quanto tempo ti sei trasferita?" Mi chiede cercando di fare conversazione.

"Più o meno quattro giorni." Rispondo.

"Dove vivi ora?"

"A poche miglia dal Campus. Tu?" Chiedo io questa volta.

"Anche." Risponde secco.

"Sei un amante dei classici, da quanto ho potuto capire." Continua lui.

"Ah, si. Adoro quel genere di libri. Ti trascinano in un mondo talmente affascinate che." Mi blocco di colpo quando lo vedo sogghignare.

"Continua, era bello sentirti parlarne in modo così preso di quel genere." Ammette.

"Si, ho sempre amato quel tipo di libri, e dalla letteratura in generale." Continua a sorridere.

"Posso farti una domanda?" Chiede conoscendo già la risposta.

"Certo!" Rispondo retorica.

"Perché se sei così affascinata dalla letteratura ti sei iscritta a Legge?"

"Perché fin da piccola sapevo che sarei diventata o giudice o avvocato, o qualcosa del genere." Dico.

"Non dirmelo, i tuoi genitori sono giudici o robe così, vero?" Dice con il tono di quello che sa tutto di tutti, e capisce tutto di tutti, però ha ragione.

"Si, mia madre era un giudice e mio padre è un avvocato." Ammetto io ridendo.

"Era?"

"È morta tre anni fa." Dico.

"Come?" Mi chiede, è sembra davvero interessato a conoscere la risposta.

È forse la prima persona che mi chiede della sua morte senza mostrare solo pena per me, pare gli interessi davvero sapere.

"Cancro ai polinomi, quarto stadio." Gli rispondo.

"Ah, mi dispiace." Dice con tono incredibilmente serio, diverso da quello di pochi minuti fa.

"Tranquillo, nessun problema." Sorrido e lui ricambia.

"Sei figlia unica?"

"No, ho un fratello più grande. Si chiama Derek." Dico.

"Si è trasferito anche lui qui con te?" Mi chiede.

"No è a Boston." Rispondo.

"Con tuo padre?" Continua a chiedermi.

"No da solo, lui è andato via di casa dopo che mio padre si è risposato."

"Si è risposato? Davvero?"

"Si." Dico, e credo che il disgusto che provo per la cara Samantha si tangibile sul mio volto.

"Non sembra che tu abbia un gran bel rapporto con tuo padre e la sua nuova moglie, o mi sbaglio?"

"Non ti sbagli, diciamo che lei non è una delle migliori persone presenti sulla terra. E mio padre in alcune situazioni, molte situazioni, non si è comportato nel migliore dei modi."
Dico omettendo molto. Ridacchia.

"Si, lo avevo capito - dice - ah, ecco Dan." Aggiunge indicando il fratello seduto ad una panchina intento a fumare e a leggere qualcosa sul suo telefonino.

"Harry, Adele. Che ci fate insime?." Dice lui mettendomi in imbarazzo.

Anche Harry sembra leggermente infastidito dalla domanda di Dan.

"Stavamo cercando te." Dico cercando di equilibrare la situazione.

"Si." Aggiunge duramente Harry mentre si accende una sigaretta anche lui.

"Fumi?" Mi chiede Dan.

"Si." Ammetto io, so che il fumo è una cosa tremenda, che porta tante malattie, compreso il cancro, ma mi tranquillizza fumarne una, ogni tanto.

"Ne vuoi una?" Mi chiede Harry.

"Si, grazie." Mi passa la sigaretta e si avvicina, e continuando a guardarmi negli occhi mi accende la sigaretta.

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Buonaseraa,

Voglio davvero ringraziarvi tutti, non mi sarei mai, e dico mai, aspettata che questa storia potesse raggiungere e per di più superare, in così poco tempo, 1000 visualizzazioni. Vi adoro davvero.

Sta anche raggiungendo i 100 voti. Io vi giuro che davvero sono troppo contenta. Mi riempite il cuore di gioia.

Voglio anche scusarmi con voi per non aver aggiornato in modo costante in questo ultimo periodo, ma vi assicuro che d'ora in poi, essendo finita la scuola mi dedicherò completamente alla storia.

Concludendo cosa ne pensate del capitolo? La storia vi intriga? Fatemi sapere tutto nei commenti.

Un bacione.
Adele.💞

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