Ebbene eccomi qui, con una nuova scoppiettante avventura della Dama Grigia alias Helena Corvonero. Devo informarvi di una cosa, purtroppo. Visto che sono morta da tantissimo tempo, il mio vocabolario è leggermente arrugginito quindi... il mio scriba mi suggerirà delle parole dal suo vocabolario, che sembra essere più gradito del mio. Alias l'ha detto lui, mica io. Non so nemmeno cosa significhi, cioè prima non ero informata... ora sì.
Come spero abbiate notato, ho cambiato il titolo del secondo capitolo perché "il Diadema di mia madre che stava sempre in mezzo e Helena era gelosa" era troppo lungo. Accorciamo le cose quindi.
Anche per questo racconto ho deciso di cominciare dall'inizio, per ovvi motivi.
Mia madre aveva un Diadema. Io ne ero gelosa e l'ho rubato.
Fine della storia alla prossima puntata, la Dama vi osserva, saluti.
Cosa? E' davvero così la storia! Perché mi guarda in quel modo? Devo approfondire? Perfetto.
Mia madre aveva un Diadema BELLISSIMO. Io ne ero TANTO gelosa e l'ho rubato, NASCONDENDOLO in un posto MISTERIOSO. Ho approfondito, va bene?
D'accordo, torniamo seri. Come sono burlona, non trovate? * inserire qui risata gioiosa *
Allora. Mia madre aveva davvero un Diadema ed era davvero bellissimo. Sapete cos'è un diadema giusto? No, ovvio. Ci penso io a descriverlo minuziosamente: è come una corona, solo più piccolo e più leggero. Però quello di mia madre era speciale... non speciale nel senso che avesse bisogno di frequentare una scuola per diademi speciali, era speciale perché era un Diadema magico.
(quante volte ho detto Diadema e speciale? Non c'è problema! Abbondiamo, la Dama Grigia può tutto: è speciale! ... non speciale nel senso che ho bisogno di una scuola per fantasmi speciali, ovvio).
Conferiva saggezza. Era uno strumento prodigioso. Faceva gola a tutti ma mia madre lo usava solo per casi di estrema necessità. Lo teneva rinchiuso nella sua camera, su un piedistallo in bella vista. Quando ero più piccola e mia madre non c'era, io entravo nella sua camera, prendevo il Diadema e mi sdraiavo sul letto, immaginando di essere lei.
Mi ha beccato varie volte e mi ha PROIBITO categoricamente di avvicinarmi a quell'oggetto.
"Il Diadema è importantissimo! Non può essere usato per giocare!" strillava in continuazione, strappandomi la tiara, con poca grazia aggiungerei.
Ho covato vendetta per anni... IO volevo quel Diadema. Senza quell'oggetto mia madre non era più niente. Io ero la studentessa migliore del mio anno, ovviamente non poteva essere altrimenti. Ma tutti parlavano sempre di mia madre. Lei non aveva mica ottenuto nove E+ in tutte le materie? NO, lei era lei. Lei aveva il Diadema. "Oh guarda il Diadema! AMIAMOLA". Non è giusto!
Tra i corridoi di Hogwarts si parlava sempre di questo. "Oh vorrei il Diadema per superare l'esame di Trasfigurazione". "Ciao Helena! Ma il Diadema è davvero così potente?". "Il Diadema qua, lì, sopra, sotto e a destra".
Non si parlava d'altro! Tutti amavano mia madre e il suo stupido Diadema! Ed io? Ero una bellissima e talentuosa ragazza, bisognosa di affetto! Avevo bisogno di sentirmi amata!
Scegliete me! Amate me! Non quello stupido oggetto!
Forse se qualcuno mi avesse amato di più, non sarei diventata così frigida. La mia vita non sarebbe finita così tragicamente.
Ah sì, perché io sono morta per colpa del Diadema... diciamo. Beh la tiara è solo uno dei motivi, l'altro è che sono troppo bella.
Ma anche da qui devo partire dall'inizio.
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50 Sfumature di Dama Grigia
FantasyAutobiografia autorizzata dalla Dama Grigia, eccelso fantasma dei Corvonero.