5. Non fare i tuoi giochetti

2.8K 125 103
                                    

Corro a chiudermi in stanza, a chiave per sicurezza

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Corro a chiudermi in stanza, a chiave per sicurezza. La prudenza non è mai troppa quando Enea si trova nella mia stessa casa o forse perché io stessa potrei ritrovarmi a fare qualche cazzata sapendo che lui è qui.
Inizio a misurare la camera a passo di soldato prendendo respiri profondi e buttando fuori l'aria, come un drago che sputa fuoco.

Che cosa è successo esattamente dentro quell'auto?
Come mi è saltato in mente di cambiarmi davanti a lui, poi… il mio tentativo di provocarlo mi si è ritorto contro.
È sempre stato più bravo di me in quel campo, d'altronde è lui che mi ha insegnato tutto quello che so.
Non so ancora come riuscirò a sopravvivere nei prossimi quindici giorni se l'inizio è stato questo.
«Non ce la posso fare» piagnucolo prendomi la testa tra le mani.
Dita leggere bussano alla porta facendomi arrivare il cuore in gola.

«Tesoro?»
Tiro un sospiro di sollievo quando mi rendo conto che è soltanto Ludovico.
Apro la porta e lascio che entri solo per aggredirlo un attimo dopo.
«Perché non mi hai detto che Enea sarebbe arrivato domani? Che poi è oggi perché lui ama arrivare in anticipo» cerco di imitare goffamente la sua voce sotto gli occhi attoniti del mio fidanzato.
«Volevo farti una sorpresa. Non capisco perché ne sei così turbata.»
Tu non capisci un cavolo, vorrei urlargli.

«Non mi piacciono le sorprese, lo sai» sbotto allargando le braccia.
Ludovico sospira e fa qualche passo verso di me.
«Mi piacerebbe conoscere un po' di più la tua famiglia. Tu non ne parli mai, per me è un elemento molto importante. Fra meno di un mese saremo marito e moglie, non voglio ci siano segreti fra noi.»

Le sue parole mi fanno venire un groppo in gola.
Niente segreti fra noi.
Assurdo, vero?
Quando la mia intera vita è costruita su una montagna di bugie.
«Hai ragione. Ma sei tu la mia famiglia adesso. Tutto il resto non conta.»
Gli sorrido con tutta la dolcezza che riesco a racimolare.
Ludovico si scioglie come burro tra le mie dita, stringendomi a sé e prendendomi il viso tra le mani lisce come seta.

«Ti amo, Aida.»
I suoi occhi chiari catturano i miei così come le sue labbra morbide un attimo dopo.
La sua lingua cerca la mia che lo asseconda in un bacio, nel disperato tentativo di dimenticare tutto il resto. Mi concentro sulla sensazione piacevole delle nostre bocche che si uniscono, delle sue mani che scivolano fino alla mia vita e mi accarezzano gentili.
Mi struscio suo suo corpo solido stringendo le braccia intorno a suo collo.
Dammi sollievo, fammi cadere nell'oblio, lo supplico dentro di me.

«Aspetta…»
Speranze vane dato che si stacca dalle mie labbra con un mugolio.
«Che c'è?» chiedo confusa.
«Abbiamo un ospite, non è giusto farlo attendere.»
Ludo e i suoi modi da gentiluomo nonché perfetto padrone di casa, non può proprio fare a meno di attenersi allo schema predefinito che è la sua vita.
«Seguire sempre le regole. Nessuna eccezione» mormoro staccandomi da lui.
«Mi farò perdonare, stanotte, promesso.» Incrocia le dita facendomi l'occhiolino.
Sospiro, se solo fosse vero.
«Tu fa una doccia veloce e poi scendi a bere qualcosa insieme a noi. Ho invitato tuo fratello a cena, ero salito per dirti questo.»
Perché non mi stupisce saperlo?

I figli del peccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora