CAPITOLO 5

25 0 0
                                    

SYRA'S POV

Non so perché lo feci, molti direbbero che io abbia fatto una cagata assurda, ma non ci pensai due volte: il giorno seguente, ovvero il giorno in cui io e Mika ci incontrammo per la prima volta, andai sotto l'albero del parco vicino a casa mia alle 5:00 di mattina.
Mi misi accanto al tronco e una serie di emozioni percorsero il mio cuore. Non sapevo se questo incontro avrebbe cambiato le cose tra me e Mika, anche perché aveva un grande potere su di me, ma questo prima che ci lasciassimo, o per meglio dire, che mi lasciasse.
Non avere il controllo della situazione mi faceva perdere la testa e questo Mima lo sapeva molto bene, e forse è per questo che l'unica cosa che mi disse fu il posto dove ci saremmo dovuti vedere. Un'altra cosa che quel fottuto stronzo sapeva è che ero molto curiosa, quindi è stata una genialata lasciarmi la libertà di andare o no. Fanculo frasi dolci.

Quel posto mi ricordava tante cose.

*Flashback*
"Mamma vado."
"E dove?"
"A fare un giro."
"Va bene, torna per le sette."

Che palle, sono una ragazza di 17 anni, potrei anche tornare più tardi, ma no lei deve rompere lo stesso.

Per fortuna che ho il telefono carico, così posso ascoltare un po' di musica.
"Sfoghi di una vita complicata pt.3" va bene.

*7:30*
Cazzo sono di nuovo in ritardo.
"Mammaaaa sono arrivata, sono caduta e ho dovuto fermarmi un attimo"
Si certo, che scusa di merda.

Perché non mi risponde? A quest'ora dovrebbe essere qui a farmi la romanzina.

"Mammaaaaaa"
Oddio
"Mamma ti prego alzati, lo so che sei forte resisti."

----

"Mi dispiace ragazza, ma tua madre non c'è l'ha fatta. Ha avuto un infarto. Mi dispiace."
"Che cosa me ne faccio del suo 'mi dispiace'? Tanto per lei era solo una donna, una paziente e basta. Per me era tutto ciò che avevo, la mia mamma."
"C'è qualcuno di maggiorenne della tua famiglia?"
"C'è mio fratello, Marco."
"Tuo padre?"
"Se n'è andato quando avevo 3 anni"

*fine flashback*

Una lacrima mi percorse il viso.
Era passato un anno e mezzo da quel giorno. Quell'orribile giorno, ancora adesso, mi appare in sogno ed è per questo che a volte soffro di attacchi di panico durante la notte. Ho dovuto crescere da un giorno all'altro di colpo.

Erano ormai già le 6 quando Mika arrivò. I suoi occhi mi hanno sempre fatta sentire al sicuro da tutto, anche da me stessa. Sapeva bene quello che ho passato e come fermare i miei attacchi di panico.

Si sedette accanto a me ed incominciò a parlare:

"Un anno fa, esattamente dove siamo seduti adesso, ci incontrammo e capii subito che tra noi c'era qualcosa di magico. Quel giorno ero venuto a questo parco per caso, per liberarmi dei miei problemi e ti vidi sotto a quest'albero, da sola, a quest'ora."
"Mika perché sei qui, perché proprio adesso?"
"Hai sempre voluto arrivare al punto tu. Volevo parlarti, non solo del mio sbaglio, ma anche quello che ci è successo in un'anno."
" Mika...lo so che sei consapevole del fatto che sono sempre stata affascinata dalle tue belle parole e dai tuoi occhi."
"Ti ricordi di quando mi raccontasti delle tue paure e delle tue preoccupazioni?"
"Vedo che mi ascolti...comunque si mi ricordo..."
"Ecco. Io in quel momento ti dissi..."
"Mi dissi che mi avresti protetto da tutto, e che avresti abbracciato i miei mostri nell'armadio. 'Insieme ce la faremo', avevi detto.."
"Esatto... Eppure io non sono riuscito a proteggerti, ti ho tradito con un'altra ragazza come se niente fosse e non ho avuto nemmeno il coraggio di dirtelo"
"Aspetta. Tu cosa? Mi hai tradito? Non è vero che non volevi più continuare la nostra relazione. Vai a cagare stronzo."

Mi alzai, ma anche lui fece lo stesso e mi guardò negli occhi. Mi prese la mano e tirò verso di lui. Quanto cazzo di potere aveva su di me quel ragazzo.
Mi sussurrò nell'orecchio:
"Ti prego ascoltami, ho bisogno che tu torni ad un anno fa".

Senza dire niente mi sedetti e Mika mi disse:
"Sono qui per dirti che tutto ciò che ho provato in un anno e mezzo è stato magico, bellissimo e forse così bello che non ero pronto, e non vedevo determinate cose. Sai bene che non sono uno che esprime le proprie emozioni, infatti non ti ho mai detto queste cose, non ti ho mai dato certezze e non so come tu abbia fatto a continuare la nostra storia."
"Aspetta. Cosa è cambiato in qualche mese? E sai perché continuavo la nostra storia? Perché io a differenza tua sapevo benissimo che cosa c'era tra noi e lo amavo, amavo ogni singola cosa di te, e anche se non mi dimostravi tanto, io ti amavo. Amo quando mi sussurri all'orecchio, amo quando mi guardi negli occhi e capisci tutto, amo quando mi aiuti senza che tu te ne accorga"
"Stai parlando al presente. Io non ti voglio chiedere se vuoi stare con me"
"Anche perché ti direi di no, anche se sarebbe una decisone contro il mio cuore, contro me stessa"
"Vorrei solo che mi dessi un'altra possibilità, lo so che è contro il tuo volere, ma ti prego lasciati andare come un anno fa."
"L'ultima volta che l'ho fatto non è andata molto bene."
"Perché sei così fredda con me? Quel tipo di ieri ti ha cambiata."
"Stavo per darti un'altra possibilità, poi hai detto due cagate in una sola frase."

Dal mio telefono partì 'Hold back the river' così guardai il telefono e sul display apparve la scritta 'Mael' e una sensazione strana percorse nel mio corpo.
Per la prima volta mi trovai davanti ad una domanda difficile e ad una situazione che non sapevo controllare.

Chi mi piaceva? Mael o Mika?

Scelte o destino?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora