Andare o restare

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Premessa: il racconto che stai per leggere segue le vicende di Mare Fuori, serie TV di produzione RAI diretta da Ivan Silvestrini e Carmine Elia. Non detengo nessun diritto nei riguardi dei personaggi di cui leggerai. Il mio unico contributo sarà  quello di provare ad immaginare e raccontare ciò che potrebbe accadere fra Carmine e Rosa nella futura quarta stagione della serie.

Premessa 2: all'interno di questa storia leggerai principalmente le vicende legate alla storia d'amore tra Carmine Di Salvo e Rosa Ricci. Tutti gli altri personaggi, se non utili ai fini del racconto, sono stati volutamente tralasciati.

Premessa 3: io non sono napoletana e non conosco il dialetto napoletano, perciò ho preferito narrare la storia in lingua italiana, per evitare qualsiasi errore dovuto ad una mia mancanza. Buona lettura!

Mare Fuori - Stagione 4, Episodio 1 - Andare o restare

Ormai si era fatto quasi buio. La Piscina Mirabilis si stagliava contro il cielo di Napoli illuminata da deboli fari di luce calda che si riflettevano delicati sulle pietre antiche della cisterna romana. Era una serata silenziosa, limpida, e di lì a poco un sacco di stelle avrebbero illuminato il cielo mostrandosi a tutti nel loro splendore, essendo lontani dalle luci del centro città. C'era la temperatura perfetta, il sole della giornata appena trascorsa aveva scaldato l'aria e il mare poco distante portava con sé quel soffio leggero di vento che accarezzava la pelle.

Ma nel silenzio di quella che poteva essere una serata perfetta colorata da questo magnifico panorama, si udì uno sparo che fece eco in tutta quella calma e, subito dopo, le grida di un ragazzo che la strapparono in mille pezzi.

"No, la prego, no, che cazzo ha fatto? Che cazzo ha fatto?", gridò Carmine con le lacrime che gli rigavano il volto.

Salvatore Ricci stava in piedi immobile, la pistola ancora fra le mani. Il suo sguardo era fisso sulla scena straziante che aveva di fronte, ma era freddo e distaccato, come se gli avessero bucato gli occhi e non avesse più la capacità di guardare davvero.

Carmine non riusciva a capire, gli sembrava di vivere una cosa già vista, di essere tornato alla disperazione di mesi fa quando Nina era morta.

Rosa era lì, tra le sue braccia, era bellissima. Aveva questo vestito lungo e gli stivali, i capelli legati in una coda stretta, il rossetto rosso scuro che le colorava le labbra morbide e un eye-liner nero che contornava gli occhi più intensi che Carmine avesse mai avuto la fortuna di guardare. Ma se fino a dieci minuti prima Rosa non aveva nulla fuori posto, adesso c'era qualcosa che sembrava incasinare tutto. Gli stivali si erano sporcati della terra bagnata dall'umidità della Piscina, le labbra si erano seccate, tra i capelli perfettamente pettinati c'era qualche ciocca in disordine e il suo volto era come tagliato dalle lacrime che le erano scese dagli occhi portandosi dietro le tracce dell'eye-liner che si era sciolto. Ma la cosa peggiore era quel buco sulla spalla sinistra che le aveva rotto la spallina del vestito e sporcato di rosso sangue il braccio e l'addome. Dopo che Don Salvatore aveva sparato, Carmine si era gettato su Rosa per non farla cadere a terra, e adesso stava lì e la stringeva più che mai per farle sentire il suo calore. Gli occhi di lei erano aperti e lo guardavano fisso. Le leggeva sul volto la paura, il dolore, tremava, ma nonostante questo le labbra accennavano quasi ad un sorriso. Respirava piano e i suoi occhi erano come assenti."Guardami, non mi lasciare, ti prego. Dobbiamo andare alla spiaggia, goderci il sole e il vento insieme, dobbiamo fare tante cose. Lo vedi il nostro futuro? Non mi lasciare", le sussurrava piano all'orecchio cercando di trattenere le lacrime per non farla preoccupare.

Ma se il suo cuore era fermo lì, alla persona a cui poco più di venti minuti prima aveva detto "ti amo" per la prima volta, la sua mente era da tutt'altra parte. Come era potuto succedere una cosa del genere? Don Salvatore aveva sparato alla propria figlia senza pensarci un attimo e ora stava lì fermo immobile senza fare nulla e senza cercare aiuto.

Quei due minuti in più (Carmine e Rosa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora