Oggi come domani

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La settimana che trascorse tra il ripristino dei permessi e il sabato successivo, giorno in cui Rosa e Carmine sarebbero usciti dal carcere dopo diverse settimane, fu la più lunga che i due passarono insieme, o perlomeno sembrò esserlo. Si vedevano quanto prima, ma ogni volta che avevano occasione di parlarsi si impegnavano nell'organizzazione del loro weekend per cercare di calcolare al meglio il loro tempo fuori da lì.

Carmine aveva proposto di passare la serata insieme sabato sera e vedersi poi la domenica mattina per rientrare in IPM, chiedendo un passaggio di ritorno al comandante, perché altrimenti avrebbero dovuto girare da soli per le strade di Napoli e la situazione era ancora troppo tesa. Rosa aveva passato il tempo a capire dove sarebbe potuta rimanere fino all'ora di cena del sabato. Non voleva rubare del tempo a Carmine con Futura, ma non voleva neanche farlo preoccupare al pensiero che fosse da sola. Chiese quindi a Carmela di poterla venire a prendere sabato mattina per poi accompagnarla in centro dove si sarebbe vista con alcuni vecchi amici. Poi avrebbe pensato a cosa fare.

Entrambi non vedevano l'ora di vivere alcune ore insieme come due ragazzi normali, e dopo tanta organizzazione quel giorno finalmente arrivò. Alle 10 Maddalena e Lino andarono a chiamare Rosa e Carmine nelle rispettive celle e una volta salutati i compagni, i due ragazzi vennero accompagnati all'ingresso dell'IPM dove ad attenderli c'erano Carmela e Donna Wanda.

"Allora ci vediamo più tardi?", chiese Carmine.

"Certo...", rispose Rosa e si avvicinò imbarazzata per dargli un bacio sulla guancia, "...dai un bacio a Futura da parte mia".

Entrambi salirono nelle rispettive macchine e imboccata la via che li avrebbe portati in centro, le loro strade si separarono.

"Allora? Che farai oggi?", chiese Carmela all'amica seduta accanto a lei.

"Vedrò Antonio, Francesca e Matteo al solito bar giù in centro", rispose Rosa guardando fuori dal finestrino le case che si susseguivano veloci.

"Per tutto il giorno?"

"Più o meno. Poi vedrò che fare. Stasera invece ho appuntamento con Carmine".

"Ah...e quando pensavi di dirmelo?"

Le due amiche risero insieme, e Rosa pensò che avrebbe tanto voluto rimanere insieme a Carmela fino a sera.

"Sei diventata brava a guidare", disse Rosa.

"Grazie. Ho preso da poco la patente, ma col traffico di Napoli si fa esperienza in fretta. Poi mi serviva dovendo andare avanti e indietro dall'ospedale".

"Ci vai anche oggi?"

"Sì, per l'ultima volta. Stasera Edoardo tornerà a casa e poi in IPM"

Rosa si sentì sollevata al pensiero che finalmente Edoardo potesse tornare a casa con la sua famiglia. Significava che era davvero fuori pericolo e questo avrebbe alleggerito il senso di colpa che sentiva ormai da settimane.

"Sono contenta. Ecco, io mi fermo qua. Grazie del passaggio Carmela"

"Mi dispiace non poter stare con te oggi. Recuperiamo presto però, no?"

"Non ti preoccupare, lo capisco. Dai un bacio ad Edoardo da parte mia"

"Sarà fatto. Rò...stai attenta"

La ragazza si limitò ad annuire appoggiata al finestrino della macchina dell'amica. La salutò e quando svoltò l'angolo si incamminò verso il bar dove erano soliti incontrarsi i suoi amici.

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Dopo pranzo Carmine si sedette sul divano di casa sua sorseggiando un buon caffè e giocando con Futura che iniziò piano piano a sbadigliare. Quel giorno c'era pure sua nonna. Insieme parlarono della figlia, della vita in IPM, e poi una volta terminate le faccende di casa la riaccompagnò nell'appartamento al piano di sotto dove la nonna ormai viveva da sola da dieci anni. I nonni di Carmine erano sempre stati un punto di riferimento per lui. Erano il rifugio dove si nascondeva quando voleva evitare le discussioni e le strategie che puntualmente suo padre e suo fratello mettevano in atto durante il giorno. Sua nonna gli aveva insegnato a cucinare e soprattutto a tagliare i capelli. Da ragazza aveva lavorato in un piccolo negozio di parrucchieri e poi aveva fatto pratica tagliando i capelli a tutti i suoi cinque fratelli per anni. Nonostante non si trattasse dei genitori di suo padre, anche gli altri nonni conoscevano bene gli affari di famiglia e sapevano di non potersi mettere contro un Di Salvo. Quando Donna Wanda decise di sposare il padre di Carmine la sua vita cambiò, e con la sua anche quella dei suoi genitori. Nessuno dei due ebbe mai il coraggio di fermarla o di farle cambiare idea, anche perché i Di Salvo avevano tanto denaro, e all'epoca i nonni di Carmine ne avevano bisogno. Nemmeno quando sentivano il nipote lamentarsi della vita da camorrista si erano mai permessi di parlare, ma gli offrivano sempre un letto su cui dormire o un piatto caldo per allontanarsi dalle mura di casa propria.

Quei due minuti in più (Carmine e Rosa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora