[006]

438 11 0
                                    


NEW CHAPTER, NEW ME

Of course the first boy I kiss
would turn out to be a psychotic,
serial-killing monster.
I guess I have a type.
~Wednesday Adams

Kaila

Le outer banks, il paradiso terrestre.
O almeno, era così che lo chiamavano.
Dopo la morte di Peterkin, c'è stato il funerale.
Ma niente di Sarah e John b non gli hanno calcolati di striscio. Io e Rafe ci siamo sposati, che bello.
Ho un bello anello in oro che mi circonda l'anulare sinistri. Yuppy.
Il rapporto tra me e Rafe è diciamo...migliorato?
Diciamo che, si beh, il tempo che non passiamo per litigare lo passiamo per...avete capito.
È tutto così diverso ora.
Ho perso un po' i rapporti con mia sorella.
Riesco ad avere solo informazioni da JJ, che sento ogni giorno.
Ma Kie, zero.
Come biasimarla, sono sposata con un assassino.
Il suo migliore amico è scappato per colpa sua e ora tutti pensano sia il colpevole.

<<Kai!>> mi richiama Rafe dopo che sono filata via dal letto.
<<Devo farmi la doccia.>>
<<Vengo con te.>> fa per alzarsi, ma lo blocco.
<<No! Faccio da sola.>>
Lui sbuffa e si rimette a dormire.
Entro in bagno e apro l'acqua della doccia.
La lascio scorrere fino a quando non diventa calda, poi entro.

Mi sono licenziata. Cazzo, l'ho fatto. Non so nemmeno il motivo. Però, almeno, posso svegliarmi tardi. Ovviamente continuo a dare una mano ai miei genitori (raramente).

Mi sciacquo i capelli dallo shampoo e mi metto l'asciugamano intorno al corpo. Poi ne prendo un altro e mi tampono i capelli.
<<Kai!>> sento Rafe che mi chiama dalla cucina.
<<Che c'è?>> gli vado incontro. 
<<È finito il latte.>>
<<Compralo?>> rispondo ovvia.
<<Guarda che non fai colazione anche tu.>>
<<Me ne farò una ragione.>> faccio per andare in camera a cambiarmi, ma Rafe mi afferra per l'asciugamano avvicinandomi a lui e lasciandolo cadere a terra <<Io no.>>
<<Rafe!>> cerco di coprirmi con le braccia.
Lui viene verso di me e mi lascia un leggero bacio sulle labbra. Odio quando fa così.
<<TU andrai a prendere il latte.>> stabilisco.
<<Sei tu la donna di casa.>>
Spalanco le labbra scioccata per il suo commento.
<<Se ti prendo sei morto.>>
Lui inizia a correre ridendo e io lo seguo.
<<Non mi prendi.>>
Io lo afferro per un braccio facendolo cadere ma nel farlo sono caduta sopra di lui.
<<Ti ho preso. Ho vinto.>> dico vittoriosa.
<<Beh, quello che ha una ragazza nuda sopra sono io quindi...>> mi alzo scocciata.
<<Ragazza nuda. Guardare ma non toccare.>> vado verso camera mia per vestirmi.

Rafe

Cazzo.
Guardo il lavoretto che ha fatto la sorella di Kaila sul muro Cameron. Se le cerca quella ragazza. Sembra Kaila quando aveva quindici anni.
Vado subito incontro a mio padre dopo che lo vedo uscire dal cancello <<Chiuderanno il caso?>>.
<<Non lo so.>> mi risponde secco.
<<Rinchiuderà quei Pogue per aver vandalizzato la casa?>>
<<Non lo so, Rafe! Cosa vuoi da me? Non lo so!>> mi viene subito contro.
<<Sai cosa dovremmo fare?>> ci ragiono.
<<Cosa? Dimmelo!>>
<<Io penso che...Penso che dovremmo ucciderli tutti.>> lo penso, ma sono sicuro che se mai dovessi arrivare davanti a loro con una pistola, Kaila mi fermerebbe. Senza parlare. Senza fare niente. Senza esserci. La sua faccia mi rimbomberebbe nella testa.
Cammino verso casa senza nemmeno aspettare una risposta.
Devo parlare con Kaila. Devo rilassarmi.
Afferro il telefono e la chiamo subito.
Uno squillo.
Zero.
Due squilli.
Non risponde.
Cazzo, rispondi.
<<Pronto?>> la sua voce angelica risuona dall'altra parte del telefono.
<<Kai.>>
<<Dimmi.>>
<<Sei a lavoro?>> le chiedo.
<<Mi sono licenziata.>> giusto.
<<Torna a casa il più presto possibile.>>
<<Tutto ok?>>
<<Si, voglio solo...distrarmi.>> credo lei abbia capito cosa intenda io con la parola 'distrarmi'.
<<Ok, ti aspetto a casa.>> mi informa per poi chiudere, mi è sembrata un po' troppo frettolosa per i miei gusti. E quando è frettolosa, vuol dire che nasconde qualcosa. Ora bisogna sapere cosa è quel qualcosa...

;

Busso frettoloso alla porta del appartamento di Kaila.
<<Dio mio, Rafe! Calmati. Come mai tutta ques->> non la lascio finire che mi avvento subito verso di lei.
Chiudo la porta alle nostre spalle senza staccarmi da lei. Con uno slancio si aggrappa a me circondandomi i fianchi con le sue gambe perfette.
<<Perché sei vestita così?>> le sussurro sulle labbra alludendo al suo top sportivo e ai leggins da ciclista.
<<Sono andata a correre.>> mi ribacia subito.
<<Vuol dire che hai bisogno di una doccia.>>
La porto verso il bagno senza neanche guardare dove stessi andando.
Apro la porta e mi avvicino subito alla doccia aprendo l'acqua. La metto giù e la aiuto a togliersi i pantaloni. Ci abbiamo già provato a togliere quel tipo di pantaloni in doccia e ci toglie solo tempo. Le afferro l'orlo del top sportivo e glielo sfilo. Lei fa lo stesso con la mia maglietta.
Le guardo il seno ormai scoperto e ci lascio un leggero bacio.
Afferra la cintura dei miei pantaloni e me la toglie, a seguire poi i pantaloni e i boxer.
Si toglie l'intimo, poi mi spinge sotto il getto d'acqua calda. <<Chi era impaziente?>> la derido.
<<Ancora tu, tesoro.>> e cazzo è vero.
La ribacio con più prepotenza di prima.
Lei si stringe a me e inarca la schiena quando la sbatto contro il muro.
Entro dentro di lei e geme.
<<R-Rafe...>>
<<Mmh...>> mugugno dando la prima spinta.
In risposta porta le sue mani sui miei capelli e inizia a stringere i ciuffi biondi.
Inizia a gemere così forte che i vicini potrebbero chiamare la polizia tra un momento e l'altro.
Kaila si tiene al soffione quando le spinte iniziano a diventare più veloci e sta arrivando all'apice del piacere. Quando arriva tira un urlo che subito zittisco con un bacio. Rimane ansimante attaccata al muro aspettando che io la metta giu.
La lascio andare e le lascio un leggero bacio sulla nuca. Lei appoggia la testa sul mio petto e le accarezzo i capelli. È stanca, lo sento da come respira pesantemente.
Non è quella stanchezza che hai quando vuoi dormire però, è quella stanchezza di quando non ce la fai più a vivere in questo mondo.
È successo qualcosa me lo sento.
<<Kai?>> la chiamo <<Stai bene?>>.
<<No...>> è la sua risposta.
Esco dalla doccia e prendo un asciugamano, poi apro le braccia e le faccio segno di venire verso di me.
Lei non se lo fa ripetere due volte, chiude l'acqua della doccia e corre tra le mie braccia.
<<Katie è in ospedale.>> confessa.
<<Katie? La tua migliore amica?>> chiedo per essere sicuro di chi sta parlando.
<<Si, lei...>>
<<È successo qualcosa?>>
Sento una lacrima cadere sul mio petto. Le afferro il viso così che possa vedermi.
<<Leucemia acuta...>> dice soltanto.
<<Cosa?>> la guardo non capendo.
<<Ha il cancro...l-la madre ce lo aveva...e non ce l'ha fatta...>> scoppia in lacrime sul mio petto.
La stringo forte a me.
Cazzo. Deve essere brutto scoprire che la propria migliore amica ha il cancro e che per una grande percentuale potrebbe non farcela.
<<Va tutto bene.>> le accarezzo i capelli.
<<No, Rafe. Non va affatto bene. Mia sorella non mi parla da mesi ormai, poi questo...>>
<<Ehi! Guardami!>> le afferro il mento e la costringo a guardarmi <<Ci sono io qui. Andrà tutto bene. Te lo prometto.>> le lascio un bacio tra i capelli biondi folti.
<<Ora andiamo a dormire che è tardi.>>

𝐷𝐼𝑆𝑇𝐴𝑁𝑇 || R•KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora