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PEOPLE HELP THE PEOPLE

Le stelle sono buchi nel cielo
da cui filtra la luce dell'infinito.
-C

Kaila

S sta per surfare.
Amo surfare.
Vorrei surfare tutto il tempo.
Ma non posso.
Si sta facendo tardi e io devo tornare a casa.
Quindi mi avvicino alla riva ed esco dall'acqua.
Ho imparato a surfare quand'ero piccola, me lo aveva insegnato mio padre.
E quando avevo scoperto che mia madre era incinta di Kie, mi ero imposta di insegnarlo anche a lei.
E così ho fatto.
Certo, ovviamente non è brava come me, però...
Scherzo.
È fantastica.
Prendo tutta la mia roba e mi incammino verso il mio pick-up.
Dopo aver messo tutto nel cofano salgo e parto.
"Monday left me broken, Tuesday..." 
Sento il mio telefono squillare e lo afferro.
Kie<33
<<Ehi, Kie.>> abbasso il volume della radio per sentirla meglio.
<<NON PUOI CAPIRE COSA È SUCCESSO!>>
<<Kiara, abbassa la voce.>> le dico continuando a guardare la strada.
<<Quella stronza di Sarah Cameron ha convinto suo padre a prendere in affido John b.>>
<<Kie!>> scoppio a ridere.
<<Cosa?! Ti sembra una cosa normale? Ora fanno i due innamorati. BLEAH!>>
<<Perché devi sempre parlare di loro due? Non mi dire che ti piace John b?>>
<<Cosa?! No! Ma cosa dici...tu sai che...LO SAI!>> 
<<Mh mh. Ma ti stai troppo- Ma che cazzo?>> freno con la macchina di colpo.
<<Kie, posso richiamarti dopo?>>
<<Emh, si. Tutto apposto?>>
<<Sisi, scusami. Ti richiamo.>> chiudo la chiamata.
<<Ora spiegami che cazzo ci fai a terra!>>  urlo scendendo dalla macchina.
Vi descrivo quello che ho davanti: un coglione, ricco, che si tiene il polso dolorante, sdraiato nella strada...Rafe Cameron.
Lui non risponde allora mi avvicino.
Gli scosto la mano dal suo polso e guardo che cos'ha, cazzo, questa non è una semplice bruciatura.
<<Come te la sei fatto?>>
<<Barry...>>
<<Lo spacciatore?>> chiedo, non sicura.
<<Si, lui. Lo ha fatto col motore della moto. Gli devo dei soldi.>> mi risponde cercando di alzarsi.
<<Cazzo, non riesci a tenerti fuori dai guai?>> lo aiuto. 
<<No.>> ridacchia.
<<Non fa ridere.>>
<<Senti, non ho bisogno di te.>>
<<A me sembra proprio di si, visto che fino a qualche minuto fa eri steso a terra e sembravi una chiocciola schiacciata dai bambini delle elementari.>> forse solo un pochino più figo.
<<Ah ah ah, davvero simpatica.>>
Sbuffo <<sali in macchina.>> vado verso l'auto e salgo nel posto del guidatore.
<<Cosa?>>
<<Ho detto: Sali. In. Macchina.>> gli regalo un sorriso falso.
<<E perché->>
<<Cazzo, Cameron sali in questa fottuta macchina.>> alzo la voce.
<<Ok, ok.>> fa quello che gli ho detto <<Dove andiamo?>>.
<<A casa mia. Hai bisogno di essere medicato. O quella bruciature prenderà infezione.>>

;

<<Eccoci qua.>> chiudo la porta alle nostre spalle.
Zoe corre subito da Rafe e si "appende" alle sue gambe.
In mia sorpresa, lui si abbassa alla sua altezza e inizia ad accarezzarla.
Se non conoscessi Rafe direi che sembra un ragazzo dolce, ma lo conosco.
Vado verso il bagno e prendo il kit di pronto soccorso.
Quando torno in salotto...Rafe sta ancora accarezzando Zoe.
<<Siediti e lascia in pace il mio cane, Cameron.>>
<<Sissignora.>> fa il segno dei militari.
Trattengo un sorriso e lo seguo verso il divano.
Mi siedo affianco a lui e prendo un cotone con un po' di alcol, <<Brucerà, molto.>> lo avverto.
<<Mai quanto quel motore.>> dai almeno ci scherza su.
<<Ok, conto fino a tre...>>
Lui inizia a socchiudere gli occhi.
<<Uno, due...>> appoggio il pezzo di cotone nel suo polso <<TRE!>> il biondo caccia un urlo.
Gli metto subito la mano nella bocca <<Sei pazzo! Il mio vicino penserà che sono con qualcuno.>>.
<<Il tuo vicino?>> dice sofferente.
<<Si.>>
<<Ti piace il tuo vicino?>>
<<Cosa?! No! È un amico di mio padre, glielo direbbe. Poi, cosa ti importa, Cameron?>> gli chiedo buttando il cotone.
<<Così, per parlare.>> è la sua risposta.
<<Mmh...>>
<<Non dire 'mmh'.>>
Scoppio a ridere e rifaccio il verso.
<<Che bambina.>>
<<Che vecchio.>> mi alzo dal divano e porto il kit in bagno.
<<Grazie, comunque.>> mi urla dal soggiorno.
<<Tutto per il mio futuro maritino.>> gli rispondo ironica.
<<Ok, basta. Devo andare a risolvere questa storia.>>
Vado da lui e lo saluto.
Lui dà un'ultima carezza a Zoe, poi va via.

Rafe

Devo sistemare il casino che ho creato, mi servono soldi.
Un orologio andrà bene? Costa più di lui, basta e avanza.
<<Papà!>> chiamo mio padre mentre entro nel suo ufficio.
Silenzio.
Perfetto.
<<Orologio, orologio, orologio...>> vado verso la sua scrivanie e apro il cassetto <<quattro, tre, tre, zero, zero.>>.
Mi avvicino al quadro di Denmark Tanny e lo apro.
Mi ritrovo davanti la cassaforte e digito il codice.
<<Ok, va bene.>> prendo un orologio a caso.
Chiudo veloce la cassaforte e subito il quadro, ma qualcosa è andato storto.
Mi ritrovo mio padre davanti agli occhi.
Vado nel panico.
<<Controlli l'ora?>> chiede.
<<Emh...>>

;

Si è fatto tardi e mio padre parcheggia vicino casa di Barry.
<<Lo giuro. Ho imparato la lezione, ok?>> lui mi ignora e afferra dei soldi.
<<Resta in auto.>> scende e si allontana.
Vedo che va verso Barry e inizia a parlarci.
Il moro si alza e si avvicina a mio padre, nell'esatto momento in cui si piega a prendere qualcosa mio padre gli tira un calcio nello stomaco.
Scendo subito dalla macchina e vado verso di loro.
Mio padre ci mette poco ad accorgersene e quando mi vede dice: <<Ti avevo detto di stare in auto.>> poi va verso la macchina <<prendi la moto.>>.
<<Ti ripagherò.>> gli dico.
<<No, Rafe. Non lo farai. Sai perché? Perché sei un bugiardo e un ladro.>> le lacrime minacciano di uscirmi dagli occhi.
<<Non ci si può fidare di te.>> continua <<Non posso tenerti in casa mia. Non tornare a casa.>> dopo questo si allontana.
<<Dove dovrei andare?! Papà! Papà!>> lo richiamo.
Niente, se n'è andato.
Mi ha lasciato solo.
Senza casa.
C'è solo una cosa che posso fare.

Kaila

Suonano al citofono.
<<Chi è?>> urlo dal bagno.
Che sia Kiara?
Mi avvolgo l'asciugamano intorno al corpo e vado ad aprire.
<<Kie, ti ho detto mille volte che mi devi->> le parole mi muoiono in gola non appena vedo Rafe davanti ai miei occhi.
Rafe è davanti a me.
E ho addosso solo un asciugamano.
<<Cameron!!!>> cerco di nascondermi dietro la porta.
Ha un borsone in mano e ha gli occhi rossi.
<<Sei venuto a casa mia fatto?>> gli chiedo arrabbiata.
<<No.>> è la sua risposta.
Ha pianto...
<<Tu-Tutto bene?>> titubante gli faccio spazio e lo lascio entrare.
<<Mio padre mi ha cacciato di casa.>>
<<Ward ti ha- Perché lo ha fatto? C'entra lo spacciatore?>>
<<Si, gli ha dato i soldi al posto mio. Mi ha beccato rubare un orologio dalla sua cassaforte.>> dice.
<<Quindi tu sei qui per...?>> 
<<Ok, tu tecnicamente sei la mia ragazza e...ci sto girando un po' intorno.>> il suo imbarazzo mi fa ridacchiare <<mh, quindi, volevo chiederti se...io potessi->>.
<<Rimanere da me.>> continuo la frase a posto suo.
<<Già.>>
La mia prima risposta è 'no'
Ma se il Signor. Murffin vede Rafe uscire di casa, lo dirà subito a mio padre e lui penserà che qualcosa non va e inizierà ad insospettirsi.
E noi non lo vogliamo.
Poi, lui è arrivato davanti casa mia con un borsone e gli occhi rossi per il pianto.
Non posso lasciarlo in strada, non dopo adesso, che sta giocando con Zoe come se fosse sua.
<<Dormirai nel divano.>> lo informo.
<<Posso dormire anche sul pavimento.>>
<<Non sono così stronza.>> 
Lui accenna un sorriso e poggia la sacca a terra.

𝐷𝐼𝑆𝑇𝐴𝑁𝑇 || R•KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora