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FREE PEOPLE

I miss you,
I'm sorry




Rafe

Aspetto mio padre in macchina e penso ancora a Kaila. Ieri ha dormito nel divano. Non mi voleva proprio vedere. E stamattina, mentre facevo colazione, si è alzata dal divano ed è andata in camera da letto.
Ho fatto una cazzata. Continuo a fare cazzate. Cazzo.
A quale fine poi, diventare ricchi? Beh, si.
E cazzo, lei ama i soldi. Mi ha sposato per quello. Eppure niente, mi odia. Odia mio padre e non vuole che io abbia a che fare con lui. La capisco, ha incolpato John b per qualcosa che non ha fatto. Non che io volessi andare prigione, ma sarebbe stato sicuramente più giusto.
<<Andiamo.>> l'uomo sale in macchina.

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<<Rafe, non ti ho portato qui solo perché mi serve il tuo aiuto. Voglio farti vedere qualcosa.>> mio padre mi porta al piano di sopra.
Non venivo in questa casa da due anni almeno. Mi era mancata. È più grande di quella che abbiamo a Kildare ed è anche più bella.

<<È l'accordo a cui stai lavorando?>> gli chiedo.
<<Si può dire così.>> si blocca davanti ad una cassaforte.
Inserisce un codice <<Sei pronto?>> mi chiede.
<<Cos'hai? Il diamante Hope?>> scherzo.
Lui accenna una risata e apre la cassaforte, rivelando non so quanti lingotti d'oro.
Alterno lo sguardo tra questi e mio padre, poi la domanda mi sporge spontanea: <<È reale?>>.
<<È la cosa più vera che esista.>>
Lui si avvicina al caveau e afferra un lingotto <<Tieni.>> me lo porge.
Lo afferro e nel farlo la mia mano un po' cade.
Cazzo, quanto pesa.
<<L'ho trovato.>>
<<Hai trovato il Royal Merchant?>>
<<Si. Tutto questo è nostro.>> mi passa altri lingotti.
<<Non può riportare indietro tua sorella, ma può salvare noi.>> egoista.
<<Quanto è?>> chiedo riferendomi alla quantità di oro.
<<Mezzo miliardo.>>
<<Mio dio! Porca miseria!>> esco fuori in terrazzo e caccio un urlo vittorioso.
<<Papà! Cosa? Come è possibile?>>
<<Voglio dirti una cosa, va bene? Guardami. Sono severo con te Rafe. Molto severo. Lo so bene. Ecco perché devi sapere questo...Quel giorno sulla pista, sull'aereo c'erano questi. Grazie a te, l'aereo l'ha portato via.>>
A me?
Mi avvicino verso di lui e lo abbraccio. Un abbraccio che aspettavo da molto tempo, ma non l'ho mai ricevuto.

Kaila

L'ha davvero fatto. Mi ha abbandonato. Mi ha lasciata sola. Se n'è andato a farsi al sua bella vacanza padre-figlio. Spero venga un accidente a quell'uomo.
<<Kaila!>> mi richiama Katie.
<<Scusami, dicevi?>> ritorno in me.
<<Che inizio la chemio la prossima settimana.>> non so quale argomento sia peggio da affrontare, quello dove tuo marito se ne va con il padre assassino o quello dove la tua migliore amica ha un tumore.
<<Oh, già...>>
<<Kaila, andrà tutto bene.>> mi ricorda.
<<Si, lo so. Lo so.>> cerco di sembrare tranquilla ma il tono della mia voce dice tutt'altro.
<<Poi se non ce la dovessi fare...>>
<<Kat, ti prego. Non parlare così.>> la blocco subito.
<<Va bene...cambiamo argomento. Chi è quel ragazzo con cui stavi parlando ieri?>> chiede curiosa avvicinandosi a me.
<<Josh?>> la guardo confusa.
<<Josh...>> ripete con un tono provocatorio.
<<Smettila, è venuto da me a chiedermi il numero. Ma non potrà mai nascere niente tra me e lui.>>
<<Perché no?>>
<<Sono sposata?>>
<<Con quel coglione di Cameron che non ti dà abbastanza attenzioni. Dovresti farlo ingelosire. Devi farti desiderare.>>
<<Farmi che?>> scoppio a ridere.
<<Hai capito bene.>>
<<Non dire cazzate.>>
<<Io sono serissima.>> ridacchia.
Beh, non sarebbe male, ma non sono quel tipo di persona. Si, invece.
<<Lo sai che Brad Harrison e Natalia Carson si sono messi insieme?>> dice all'improvviso.
La solita Katie, ama i pettegolezzi. Sa tutto, di tutti.
<<Cosa?!>>
<<Si! Solo che lei gli ha già messo le corna con Jason Vlind.>>
<<E Brad lo sa?>>
<<Alcuni dicono si, altri no. Chi lo sa?! Si dice che si siano messi insieme solo per soldi, solo per l'immagine.>>
<<Oh...>> cala il silenzio <<Chi lo farebbe mai?>>.
Scoppiamo a ridere entrambi.
Un telefono squilla. È il mio. <<Scusa un attimo.>>
Mi alzo dal letto di Katie e Mason (il marito) e mi allontano.
<<Pronto?>> rispondo.
<<Salve, lei è la Signorina Cameron?>>
<<Si?>>

Rafe

<<Era lei. Era lei, vero? Era Sarah.>>
<<Era lei, si.>>
<<È viva. Non so cosa diavolo volevi fare, però, puntare contro una pistola. Per fortuna non l'hai colpita. No. puoi sparare...>>
<<L'ho fatto.>> lo blocco.
<<Cosa?>> mi guarda scioccato.
<<L'ho colpita.>> lui si guarda intorno nella stanza sperando non ci sia nessuno.
<<L'hai ferita?>>
<<Volevo colpire John b, ok? È stato un incidente. Si è messa in mezzo.>> spiego.
<<Sta bene?>> che cazzo ne so.
<<Non volevo sparare a lei.>>
<<Ok, ok. Scusa.>>
<<Ma non m'importa.>> confesso.
<<Cos'hai detto? Rafe, è tua sorella.>>
<<Mia sorella?>>
<<Si!>>
<<Quella che ci ha derubati? Quella il cui ragazzo ci ha puntato una pistola contro? Ucciderà la nostra famiglia, lo capisci?>>
<<Scusate l'attesa.>> un uomo in divisa di siede difronte a noi con un telefono in mano <<Abbiamo ricevuto una foto da un turista. Può verificare?>>.
Mio padre afferra l'oggetto e l'osserva.
<<Sono loro?>> richiede l'uomo.
<<Si, è la mia Sarah. È stata rapita e plagiata da questo...È un individuo molto disturbato. È molto, molto pericoloso. E come vede è ferita...Può cercarli?>>  ora capisco perché Kaila lo odia.
<<Abbiamo il numero di targa e le foto. Li troveremo.>>
<<Li prenderemo.>> gli faccio notare.

Kaila

<<Avete solo peggiorato le cose.>> esprimo la mia opinione.
Mia madre sbuffa.
<<Le avete detto che la mandate in collegio. Bravi, ora non tornerà più.>> conosco Kiara so che ne ha il coraggio.
<<Kaila, non sei d'aiuto.>> dice mio padre.
<<Cosa c'è di male, eh? Non può avere degli amici? Volete farle fare la mia stessa fine? Mandarla in un collegio e, una volta compiuti diciott'anni, farla tornare a casa e qualche anno dopo farle sposare un kook?>>
<<Kaila!>>
<<Cosa?!>>
<<Dice che John b è ancora vivo.>>
<<John b?>>
<<Si...>>
Sospiro <<Lasciatela stare.>>.
<<Lasciarla stare?>>
<<Si, papà! So com'è fatta Kiara, se ne scapperà da Kildare se la minacciate così. È troppo giovane per tutto questo.>> cerco di farli ragionare.
<<Ne avrebbe proprio bisogno->> blocco subito mia madre facendole un cenno con la mano.
<<Ho già visto questo film. Anzi, l'ho vissuto. E non voglio che succeda anche a lei. Non voglio vedere la mia sorellina crollare  davanti ai miei occhi.>>
Mi alzo dal divano e vado verso la porta. È tardi, maglio tornare a casa.

;

Infilo le chiavi nella serratura e apro la porta.
Entro dentro casa e lancio le chiavi sull'isola in marmo situata al centro della cucina.
Mi appoggio ad essa e sospiro.
John b è vivo? Sono certa di una cosa, mia sorella non dire le cose solo per dirle. C'è qualcosa di vero in tutto questo.
Due braccia mi fanno allontanare dai miei pensieri, due braccia mi circondano la vita e mi stringono al proprio corpo.
<<Ti avevo detto di non tornare.>> gli ricordo.
<<Non riesco a stare senza di te. Ho bisogno di te.>> mi volto verso di lui.
<<Kai...>> mi chiama.
<<Ti odio.>>
<<Anche io, mi odio.>>
La sua mani inizia a scorrere lungo la mia schiena. Incrocio i miei occhi ai suoi, leggo speranza, dispiacere. Sposto lo sguardo verso la parete.
<<Siete andati alla polizia>> non è una domanda. So già la risposta.
<<Si...come fai a saperlo?>>
<

<Mi hanno chiamato>> confesso. <<E perché non sei venuta?>> mi guarda confuso, offeso. Quasi rido.
<<Avevo un appuntamento>> invento.
<<Appunta- che?>> Rafe toglie le sue braccia dalla mia vita.
<<Si, Rafe. Hai capito bene.>>
<<Noi siamo sposati non puoi->>
<<Ti blocco subito. Siamo sposati, ma avevamo stabilito che io e te eravamo liberi di uscire con chi volevamo.>>
<<Avevamo, modo indicativo, tempo imperfetto. Valeva prima, non adesso. Non voglio che tu esca con un ragazzo che non sia io.>>
Scoppio a ridere <<Cosa?>> lo guardo divertita.
Lui mi guarda indispettito. Cosa che mi fa sorridere ancora di più.
<<Non mi hai mai chiesto di uscire insieme a te, Rafe.>>
<<Rimedio subito allora, vuoi uscire con me?>> mi chiede, speranzoso.
<<Non mi piacciono le domande, Cameron>> gli vado incontro.
Accenna un sorriso, ora si che vedo quella scintilla nei suoi occhi. E io la conosco molto bene. Quella scintilla che fa fare pure a lui un passo avanti <<Tu domani verrai a cena con me.>> stabilisce, deciso <<Vestiti elegante.>> aggiunge infine.
<<Dove mi porterai?>>
<<Lo vedrai.>>



𝐷𝐼𝑆𝑇𝐴𝑁𝑇 || R•KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora