Si addormentò, tra le braccia di Eddie, cullato dalla mano del vigile del fuoco intento ad accarezzargli la schiena. Quelle carezze cessarono ma non seppe dire quando, era già ben lontano dalla realtà e al sicuro nel mondo dei sogni. Eddie, come lo stesso Buck, si era addormentato durante quelle strane coccole. L'ispanico desiderava un confronto con Buck, sentiva che qualcosa tra loro era cambiato ma aveva quasi paura a chiederlo. Il confronto era d'obbligo, in quel caso, non perché tra loro ci fosse una cattiva aria ma proprio a causa di quel loro stare così bene. Avevano sempre avuto quel rapporto strano, platonico... tutti, alla caserma, li prendevano costantemente in giro, seppur bonariamente e senza cattiveria. Si divertivano a chiamarli fidanzatini, spesso Hen e Chimney si rivolgevano a Eddie con frasi come "Il tuo fidanzato è in ritardo?" oppure "Buck prepara la colazione solo a te, ultimamente... sì che non siamo i suoi fidanzati però non è giusto!" Chimney si lamentava spesso di questa cosa mentre Hen rideva cercando di non farsi vedere, il più delle volte, fallendo miseramente. Anche Bobby, da un po' di tempo, aveva iniziato a prenderli in giro e a paragonarli ad una giovane coppia innamorata. Nessuno dei due smentiva, Eddie aveva notato questo; la prima volta, come Buck gli aveva raccontato, era stato un Elfo di Babbo Natale a paragonali e due uomini sposati facendo loro i complimenti per Chris, quel bambino fin troppo speciale e adorabile. Eddie aveva riso, di gusto, divertito da quella scenetta che purtroppo si era perso, ma non aveva commentato la cosa o meglio non si era mostrato dispiaciuto. Quando, ad un certo punto, alla 118 erano iniziate le prese in giro, dopo averli visti dormire insieme su quello stesso divano. Il paragone a due anime gemelle e all'amore platonico c'era sempre stato, nemmeno Eddie e Buck l'avevano mai negato, ma nell'ultimo anno i loro amici avevano iniziato a sbizzarrirsi. E sì, nessuno dei due aveva mai smentito nulla, lasciavano correre oppure assecondavano le folli idee dei loro amici. Ma tra loro due quel qualcosa era cambiato dopo che si erano quasi baciati a casa di Buck. L'ispanico ricordava quella notte come se fosse successa ieri, nonostante l'evento risalisse a due mesi e mezzo fa.
L'ispanico finì di asciugare i piatti e le pentole sistemando ogni cosa al suo rispettivo posto, conosceva quella casa a memoria come se fosse la sua. Christopher era rimasto a casa assieme a Carla permettendo a lui e a Evan di passare la serata assieme. Ogni venerdì sera si vedevano per preparare la cena insieme, una volta concluso il loro turno ( qualora non ci fosse un'emergenza ), per poi trasferirsi sul divano e guardare un film con una bottiglia di birra tra le mani e una ciotola piena di pop-corn. Buck stava preparando il divano sistemando due mega plaid abbastanza pesanti, visto che si trovavano ancora in pieno inverno e le temperature sfioravano zero gradi. Aveva anche già scelto un film, per la precisione un horror e Eddie non era molto convinto di volerlo guardare. Buck sapeva bene i suoi problemi con i film horror, non aveva paura... li tollerava molto poco e qualche volta saltava, lanciando per aria i pop-corn, ma quello era un altro discorso. Lo fissava, contrariato, a braccia conserte poco distante dal divano di Buck. Il vigile del fuoco si voltò verso di lui ridacchiando, consapevole di aver scelto male o bene, dipendeva molto dai punti di vista. L'ispanico borbottò qualcosa sottovoce dando le spalle all'amico per raggiungere il microonde per poter inserire, al suo interno, una busta di pop-corn.
« Mi tieni il muso? »
Domandò, con il sorriso sulle labbra, sbuffando una risata leggera. Eddie cercò di restare corrucciato ma quelle parole, accompagnate da quella risatina, e dall'espressione che era sicuro Buck stesse facendo, lo fecero vacillare al punto tale che le sue carnose labbra si curvarono in un piccolo sorriso.
« Sì. »
Rispose, tenendo entrambe le mani poggiate sul ripiano della cucina, le braccia leggermente distanti dal torace e lo sguardo sul microonde. Avvertì un paio di mani poggiarsi con estrema delicatezza sui propri fianchi, un tocco quasi impercettibile per quanto delicato e leggero... ma lui lo percepì ugualmente, lo percepì così tanto da sentire la pelle bruciare sotto quelle grandi mani. Inspirò, cercando di scacciare quella sensazione per poi espirare e socchiudere gli occhi per qualche secondo. In quel preciso momento sentì la guancia leggermente ispida di Buck sfiorare la propria e capì di averlo vicino, forse troppo.
« Non è vero, stai sorridendo. »
Soffiò, in un sussurro, sfiorando poi quella stessa guancia con la punta del naso. Forse avevano esagerato con la birra, pensò. Non erano mai stati così vicini, avevano da sempre stabilito un certo contatto, dovevano sempre riuscire a sfiorarsi in qualche modo anche se per poco e, specialmente a casa da soli, si lasciavano andare spesso ad abbracci ( che si scambiavano anche davanti la squadra ) e cose di questo genere. Ma quella sera, per qualche strana ragione, si ritrovarono ad essere più vicini che mai. L'ispanico sospirò godendosi quell'attimo, avvertì il respiro caldo di Buck solleticargli il collo e poi il retro della nuca, dove vi depositò un bacio proprio nel momento in cui suonò il microonde. Eddie recuperò rapidamente una ciotola per mettere i pop corn al suo interno, Buck si era già seduto sul divano, veloce come la luce. Spense la luce che illuminava la cucina raggiungendo la zona soggiorno prendendo posto sul divano, sotto i due grandi plaid. La ciotola di pop-corn separava i due ragazzi e ben presto il film iniziò, entrando nel vivo fin dall'inizio. The Nun... che razza di film, faceva bene a detestare le suore visto ciò che si inventavano i registi. Eddie quasi non mangiò, quel film gli stava dando fin troppo fastidio, non aveva paura ovviamente... o comunque non l'avrebbe mai ammesso. Sussultò a causa del film e, proprio in quel momento, la corrente andò via lasciando i due ragazzi al buio. Non erano del tutto senza luce, le grandi vetrate permettevano alle luci della città di illuminare un po' il soggiorno.
« Buck ti giuro... se mi stai facendo uno scherzo... »
« Ma come faccio a togliere la corrente da qua?! »
Eddie sbuffò stringendosi di più nel proprio plaid e fu a quel punto che Buck spostò la ciotola di pop-corn per avvicinarsi di più a lui. Sollevò il braccio cingendo il corpo dell'amico per attirarlo al proprio corpo.
« Rilassati, vedrai che tornerà presto. »Fuori pioveva, la luce doveva essersi staccata a causa del maltempo ma quella sorta di timore ( dovuto al film anche se avrebbe continuato a negarlo ) iniziò a svanire. Accanto a Buck si sentì stranamente bene e lo stesso avrebbe potuto affermare Buck, se solo qualcuno l'avesse chiesto. Eddie accennò un piccolo sorriso stringendosi un po' di più all'amico e Buck, colti tutti quei segnali, portò anche l'altro braccio a cingere il corpo dell'ispanico che, a sua volta, poggiò la guancia contro il petto muscoloso dell'amico. Il corpo di Eddie iniziò a tremare, non sapeva cosa gli stesse succedendo ma sentì il bisogno di poggiare la mano sul petto di Buck e di stringere la sua maglietta.
« Senti freddo? »
Chiese Buck, la voce ridotta quasi ad un sussurro. Eddie sollevò la testa trovando Buck intento a guardarlo con una certa intensità, anche se la luce scarseggiava poté ugualmente notare quello sguardo. Scosse il capo e si rese conto che anche Buck era nelle sue stesse condizioni, il suo corpo tremava come il proprio e si chiese se, per Buck, fosse colpa del freddo oppure no.
« Non è il freddo... e tu? »
L'amico stese le labbra in un sorriso e scosse il capo prima di confermare anche a parole quanto appena detto tramite quel singolo cenno.
« No. »
Quel che accadde dopo non riuscì a controllarlo; Buck poggiò una mano sul viso un po' ruvido dell'ispanico e avvicinò il proprio viso al suo. Eddie chiuse gli occhi, un gesto istintivo e naturale, schiuse le labbra e attese di sentire quelle carnose - perché le guardava sempre - di Buck sulle proprie. Ma la luce tornò ed entrambi aprirono gli occhi, si guardarono e l'imbarazzo arrivò a bussare alle loro porte. Lentamente si staccarono, Buck cercò di sistemarsi meglio che poteva sul divano schiarendosi la voce, cercando di dimenticare quanto appena accaduto. Rimise il film, da dove era stato interrotto, focalizzandosi solo su quello e ignorando tutte le emozioni che lo stavano investendo.
Eddie cercò di fare lo stesso, rosso in viso e con le mani tremanti... stava per baciare il suo migliore amico.Lui.
Lui che mai aveva desiderato baciare un uomo, lui che aveva desiderato ardentemente sentire le labbra di Buck sulle proprie e verificare se fossero così morbide come sembravano.
Dal canto suo, Buck desiderava le stesse identiche cose di Eddie.
Fu Buck a svegliarlo, si mosse lentamente sul divano e Eddie aprì piano gli occhi guardando il vigile del fuoco come se fosse la persona più bella del mondo... forse lo era davvero. Erano da soli, gli altri avevano raggiunto i camion e l'ambulanza per i soliti controlli e loro due erano stati lasciati da soli. Eddie sollevò la mancina accarezzando la guancia ruvida di Buck che, lentamente, si svegliò aprendo gli occhi. Si guardarono per qualche secondo, Buck sorrise timidamente e Eddie ricambiò; non dissero nulla, Eddie continuò ad accarezzargli la guancia e Buck riprese ad accarezzarlo sulla schiena. E forse si sarebbero potuti avvicinare ancora un po', in effetti lo fecero ma la risata di Chimney, intento a salire le scale per raggiungere la zona relax, costrinse entrambi a mettere una minima distanza sedendosi per bene sul divano.
« Vi devo chiamare "belli addormentati", andate a fare dei caffè forza! E la merenda, qui abbiamo fame! »
Li prese in giro, anche se non scherzava sul caffè e sulla merenda. I due si guardarono prima di ridacchiare e alzarsi, spingendosi a vicenda raggiungendo la zona cucina. Buck si occupò dei caffè e Eddie di preparare dei toast al burro d'arachidi.
I loro sguardi si incrociarono, più e più volte, si guardarono di nascosto e l'ispanico provò nuovamente il desiderio di annullare la distanza con Buck come era successo sul divano poco fa, come era successo sul divano a casa di Buck... annullare ancora di più le distanze e sentire finalmente le sue labbra sulle proprie.
E Buck desiderò la stessa cosa maledicendo Chimney per averli interrotti e programmando di staccare la corrente il giorno della serata film, per ottenere finalmente ciò che desiderava da fin troppo tempo: le labbra di Eddie sulle proprie.

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New Sensations
RomansaBuck non sa perché l'ha fatto e non sa se pentirsene oppure no. Dentro di lui tutto tutto è giustificato dalla loro copertura, devono fingere di essere sposati da un anno, giovani e belli, felicemente sposati dopo un fidanzamento di 3 anni. Il probl...