No life.

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Non c'era verso. Non c'era verso di farle cambiare idea. Era convinta e sicura di quello che stava per fare. Ma io non gliel'avrei fatto fare. Non volevo perderla, assolutamente no.
Continuai, continuai a dirle di non farlo, ma stava così fottutamente male. Male per una stupida gelosia. Non voleva saperne di restare.
Sperai, pregai che non facesse quella cazzata.
Il mio migliore amico (il suo ragazzo) restò a casa da scuola e la chiamò via Skype.
Lui riuscì a convincerla. D'altronde era il suo ragazzo. Io ero meno importante.
Mercoledì. Esco da scuola. La vedo lì. Le corro in contro e la abbraccio. Ogni abbraccio era come il primo. Lungo e intenso. Adoravo abbracciarla.
Mi staccai e le diedi il mio regalo (la foto nostra con la dedica, a cui allegai il disegno che le avevo fatto tempo prima) e gli spuntò un fantastico sorriso. E lui era li.
Mi accompagnò al pullman dove ci abbracciamo un paio di volte. Odiavo vederla allontanare su quel merdoso pullman. Volevo scendere, portarla via con me. Ma non potevo.
Passò un altro giorno ed eravamo sempre più attaccate.
Finché..

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 27, 2015 ⏰

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Storia di un'amicizia fuori dal normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora