Eravamo davvero uguali.

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Mi chiese scusa per tutto, per quello che aveva fatto sia lei che lui, che se avevo bisogno c'era lei. E disse anche che io lei non potremmo mai essere amiche. "Questa è la più grande cazzata di tutti i tempi" le dissi convinta del fatto che mi assomigliava molto. Era come me. Se la investivano sulle strisce lei chiedeva scusa per aver attraversato. Ero così io, ed era così anche lei. Uguali fin dal primo istante e io capii, sia dal primo istante che amiche lo saremmo state eccome.
Passarono i giorni e io e lei eravamo sempre più attaccate.
Tra messaggi alle 3 di notte, sorrisi a non finire come due coglione davanti ad uno stupido schermo e piangere la notte per la mancanza capimmo che eravamo sorelle, non di sangue ma per scelta.
Litigammo. La prima fottutissima litigata. Il motivo? Non lo ricordo. Non tengo nella mia testa cose futili come questa. Ricordo solo che era un motivo banale.
Stava male? C'ero. Stava bene? C'ero. Sorrideva? C'ero. Voleva fare cazzate? C'ero. Come lei c'era per me.
Facemmo pace e ritornammo la piccola e la principessa di sempre. Si, lei era la mia piccola e io la sua principessa.
Ogni sera prima di andare a dormire il nostro messaggio era questo: "buonanotte piccola, ti voglio bene. A domani. Ci sarò."
"Buonanotte principessa. Ci sarò. Ti voglio bene."
Ed è bellissimo sentirsi dire "a domani" e poi domani c'era davvero.
La mia non era solo un impressione, eravamo davvero uguali.
Tutto, ma proprio in tutto.

Storia di un'amicizia fuori dal normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora