3. delusione

25 10 7
                                    

scritto da _Michelle_98

3° delusione

I ragazzi sono nella loro stanza, non parlano e sono sempre abbracciati.

Pierre non molla di rimanere in quella posizione scomoda; anzi, sente di restare così per sempre.

Capisce di essere indispensabile così, almeno a qualcuno importa.

Ha la stanchezza addosso, ma non vuole nemmeno pensarci. Charles ha bisogno di Pierre e viceversa.

La mamma bussa leggermente alla porta e quando entra sorride alla scena, il suo secondogenito è con una persona importante.

<< Grazie>> queste sono le uniche parole che udisce il francese. Scambia uno sguardo veloce al ragazzo e nota che si è addormentato.

<< Non deve ringraziarmi>> Pascale si siede vicino a suo figlio e lo accarezza.

<< Sai, da quando è morto Hervé non è rimasto nessuno, i miei figli erano distrutti, non avevano nessuno con cui sfogarsi.>> Pierre ha gli occhi lucidi. << Charles, ha patito di più la perdita.>> Pascale si asciuga una lacrima mentre guarda suo figlio dormire sul petto di Pierre << rendilo felice Pierre>> il ragazzo sorride timidamente.

Un ragazzo come può far rendere felice il suo miglio amico? L'unica risposta che può darsi è di rimanere accanto e dargli forza.

Tra poco sarebbe l'ora di mangiare, ma non lo vuole svegliare. Ha uno sguardo angelico mentre dorme, Pierre cerca in qualche modo di reprimere la voglia di baciarlo.

Non può innamorarsi del suo migliore amico, sarebbe uno scandalo e Pierre non può rovinare le loro carriere per un innamoramento.

Si sposta leggermente e in qualche modo ci riesce e Charles non si sveglia, il francese tira un sospiro di sollievo.

Deve uscire e staccare un momento la spina.

Il suo incidente.

Charles distrutto per non aver accettato ancora adesso la morte del padre.

Pierre è un caos dentro di sé, guarda per l'ultima volta il più piccolo nel letto e sospira.

Deve solo considerarlo migliore amico.

Si alza con qualche scusa deve andare via da questa casa.

Pascale ci rimane male per il motivo alla quale Pierre rifiuta l'invito a cena, ma non può di certo obbligare una persona a rimanere.

Pierre annuisce ed esce di casa, dovrebbe accertarsi che il suo migliore amico stia meglio, ma sente male alla testa, dato che ha riportato qualche trauma è un sintomo normale.

Il telefono squilla e quando nota sul display il nome di Alex Albon rimane un po' di stucco, non si aspettava di certo una sua chiamata a quest'ora. Non sa nemmeno se rispondere oppure lasciare perdere ed avviarsi verso casa.

Accende la macchina e incomincia andare via, ma il telefono non smette di squillare, allora decide di rispondere mettendo il vivavoce. Così non si deve innervosirsi mentre guida.

<< Dimmi tutto Alex>>

<< Ho saputo che sei a Montecarlo, avrei bisogno di parlarti>> dal vivavoce capisce che c'è qualcosa che non va e questo non è un buon segno.

<< Certo, ci vediamo al casinò>>

E' l'ultima cosa da fare, ma sembra un'emergenza, oggi sarà una giornata da dimenticare.

10 secondsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora