7. Sei qui

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scritto da _Michelle_98

7. Sei qui

Sono due ore che non rientra in casa la ragazza e Pierre si sente svuotato, forse non avrebbe dovuto confessare la sua vera identità, essere un pilota è sia un pregio e sia un difetto.

Forse lui si sente sbagliato in questo momento e si passa diverse volte le mani su suoi capelli biondi maledicendo di tutto.

Ripensa a tanto le parole che diceva il suo ex team principal, lo feriscono nel suo ego personale.

È straziante tutto questo. Non si aspettava questa reazione da parte della ragazza, forse ha ragione che è stato un bugiardo, non doveva mentire in questa situazione. La deve raggiungere e risolvere questo disguido; forse è l'unica cosa da fare.

Appena esce fuori di casa la vede seduta sui gradini che ammira la vista del mare, forse aveva bisogno di schiarirsi le idee e forse non doveva reagire così. Si sentono sbagliati tutti e due.

Pierre si siede vicino e non parla. Aspetta che inizi lei, deve sapere cosa le passi per la testa in questo esatto momento.

Caterina sospira pesantemente e quando nota con la coda dell'occhio la presenza del pilota, si sente a disagio. Non sa come me comportarsi.

«Non so nemmeno come iniziare un discorso» dice timidamente e con lo sguardo fisso davanti a sé.

«Ho tempo per ascoltarti»

Caterina lo guarda triste e non sa nemmeno se fosse giusto tutto questo. Lei che approccia con lui e lo invita ad una festa per passare del tempo assieme, lui la difende da un ubriaco che voleva solo divertirsi per quella sera.

Si passa una mano e sistema una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

«Forse non dovevo reagire così» smorza un sorriso, ma non riesce nemmeno guardarlo.

«Ognuno ha una sua reazione» dice in modo pacato.

«Lo so, ma io non dovevo giudicare, ma ascoltare tutta la tua storia»

«Fammi pure le domande, sono qui e posso raccontare tutto quello che vuoi» i due ragazzi si fissano timidamente.

Dall'altra parte c'è Charles che sta sclerando male perché si aspettava un messaggio da parte di Pierre che si congratulasse per la strepitosa gara, ma non avviene tutto ciò.

Nessun messaggio.

Si è dimenticato di lui.

Piange silenziosamente, si sfoga solo con sua madre perché sa tutta la situazione creata tra loro due. Ma, una mamma conosce perfettamente il proprio figlio e l'unico modo è di ascoltare i suoi pensieri. Pascale ha deciso di seguire il figlio per guardare e di sostenerlo per la gara ed era scoppiata a piangere quando ha vinto a Monza, ha mantenuto la parola data.

Doveva vincere per suo padre e per Anthoine.

La madre ci sta male vedere suo figlio così a pezzi per essersi ritrovato da solo, senza Pierre che festeggia assieme il suo primo podio, in Italia ma, soprattutto: a Monza.

Lo coccola il più possibile, ma il dolore provato dal proprio figlio è così straziante e non sa come aiutarlo.

«Mi aspettavo un suo messaggio» sua madre glia accarezza i suoi capelli corvini. Le lacrime del monegasco bagnano la maglia della madre.

Adesso ha due settimane di stop e non sa nemmeno cosa fare da solo, non ha nemmeno festeggiato con gusto il suo primo podio. Ha sfoggiato il suo sorriso sforzato, non è nemmeno riuscito a parlare con i due piloti della Mercedes.

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