nyx e chaos

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Quando Nyx si era svegliata sapeva che avrebbe trovato Chaos al suo fianco.

Era una di quelle poche certezze che aveva, e in quel periodo, ne aveva davvero poche.

Poi, l'altra certezza che aveva, era quella che Chaos l'avrebbe abbracciata e baciata e coccolata.

Invece, quando si era svegliata, nel suo letto, non c'era nessuno.

Era vuoto, completamente, solo lei al centro, e nessuno che l'abbracciava o coccolava.

E se prima aveva il respiro corto a causa degli incubi, ora, lo aveva ancora di più, il cuore batteva ancora più forte, dei brividi la scuotevano interamente.

Così si era ritrovata a piangere perchè cazzo, lui doveva esserci, doveva.

Eppure, non c'era, non c'era e non sarebbe arrivato se non l'avesse chiamato.

Non voleva nemmeno che ci fosse, forse, non per farsi vedere debole un'altra volta.

Non poteva permetterselo, perchè la loro relazione era un tira e molla continuo, e non poteva permetterselo, non con la paura che lui dimostrasse a tutti che non era forte come sembrava; certo, poteva sempre ricambiare il favore, ma non poteva permettersi di star male davanti a lui comunque.

Voleva solo lui accanto, voleva solo lui eppure non lo voleva perchè sarebbe stato troppo da gestire.

Ma nessun altro l'avrebbe fatta sentire meglio, nessun altro l'avrebbe fatta smettere di tremare, nessun altro l'avrebbe calmata.

Aveva tirato su il telefono, aveva composto il numero che conosceva a memoria, e poi, aveva cliccato il tasto per avviare la chiamata.

"Nyx, cosa vuoi?"

"Te."

Ed era vero, lo voleva, lo voleva in ogni modo possibile.

"Sei ubriaca?"

"No"

"Sei fatta?"

"No"

"Sto arrivando"

E poi erano lacrime, e sesso, e baci, e sorrisi, e amore.





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